Fa un certo effetto

Dopo 2 giorni di promozione fa un certo effetto vedere che sei il N.ro 1 della classifica tra i Fantasy.

Non avrei creduto che tanti lettori avessero scaricato quest’ultima fatica. Per il momento grazie a tutti voi.

Se qualche ritardatario avesse perso il link lo potete trovare qui

Non dimenticate che potete scaricare gratis anche l’altro ebook in promozione luglio 2020

Copertina di un Paese rinasce

 

screenshot fantasy
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Le case degli spiriti

Paolo Rumiz era solito pubblicare i suoi reportage nel mese di agosto a puntata sulla pagina R2 de La repubblica. Viaggi alla scoperta di posti o persone con diversi mezzi alcuni originali, altri poco usuali. Barca, mongolfiera, bicicletta, a piedi, in treno e di certo ne ho dimenticato diversi.

Nel 2011 il reportage aveva un nome invitante Le case degli spiriti. Un viaggio attraverso l’Italia con una puntata nel Canton Ticino per rinfrescare la memoria di borghi abbandonati, dimore disabitate, case o complessi industriali con ospiti degli spiriti. Tanto per citarne alcuni i complessi che un tempo erano ospedali psichiatrici, ovvero i vecchi manicomi, conservavano tracce degli antichi abitatori come se fossero dei fantasmi. Un racconto appassionante quotidiano, a esclusione del sabato e della domenica, non mancò di attrarre la mia attenzione. La curiosità di conoscere questi luoghi un tempo pieni di vita ma oggi desolatamente vuoti fu enorme. Non saltai nessuna puntata.

Stuzzicato da queste letture riflettei e fece germogliare un’idea.

Da cosa nasce cosa. Feci una ricerca sul web per conoscere qualcosa di più su questi posti e con grande sorpresa trovai molti siti che parlavano dei paesi fantasma o a rischio di estinzione.

Qualcuno parla di oltre cinquemila posti, altri di quasi diecimila. Quale che sia la verità è una bella fetta d’Italia a rischio di scomparsa. Alcuni siti li hanno catalogati divisi per regione, altri per provincia. La parte del leone lo fa l’Italia meridionale con la Basilicata in cima come numero ma anche l’Italia settentrionale non scherza. La maggior parte si trovano in montagna, Appennini e Alpi, ma ce ne sono anche in pianura e dove meno te li aspetti. Consonno si trova nella verde Brianza non molto distante da Milano. Una persona originale costruì questo paese dal nulla per trasformarla nella Las Vegas casereccia. Ovviamente andò tutto a rotoli ed è finito tra i paesi fantasmi. Uno spettacolo desolante si presenta ai visitatori.

In America questi paesi fantasma si chiamano gost town e sono un’attrazione turistica. In Italia sono invece desolatamente abbandonati, mentre adeguatamente ristrutturati secondo le strutture originali potrebbero essere un bel richiamo turistico. Ma vabbé siamo in Italia e la vocazione turistica è legata alle grandi città d’arte.

A parte questi sfoghi, si può arguire che ci fossero informazioni in abbondanza per costruire una storia da pubblicare.

Raccolto un bel po’ di materiale, stampati centinaia di fogli ho scritto Un paese rinasce.

Copertina di un Paese rinasce

È stato ambientato a Castiglioncello, un borgo che nel medioevo era posizionato in un punto strategico tra Toscana e la Romagna nell’alta valle del Santerno. È un luogo meno famoso dell’omologo, sempre in Toscana sulla costa tirrenica e frequentato da molti vip. È un posto facilmente raggiungibile da Bologna, Ravenna e Firenze ma abbandonato nel 1960. Le immagini ci mostrano un borgo in sfacelo, eppure sono passati solo sessant’anni dall’abbandono, dove la natura sta riconquistando i suoi spazi. Nonostante tutto nei mesi estivi è meta di escursioni di diversi turisti.

Perché ho scelto questo borgo? Mi piaceva il nome. È vicino a Bologna e non lontano dalla costa romagnola. C’era molto materiale fotografico, non fruibile direttamente essendo coperto da copyright, ma permetteva di caratterizzare il luogo.

Ho immaginato una storia utopica con dieci giovani di età tra i venti e trent’anni che si dedicano al recupero di questo borgo contando sulle loro forze e sulle donazioni della rete. Parlare di utopia è un po’ riduttivo perché cinque ragazze e altrettanti ragazzi impiegano il loro tempo libero, fine settimane e vacanze, a lavorare per la ricostruzione di un paese è molto di più che singolare. Non solo riuscire nell’impresa usando i loro mezzi e l’aiuto della rete attraverso donazioni è possibile anche se poco probabile.

Però queste ragazze e ragazzi sono persone normalissime. Amano, litigano tra di loro, sono gelose se il loro compagno è oggetto di attenzioni femminili, fanno la pace ma in particolare si divertono. Insomma è il ricco repertoria di persone giovani che si affacciano sulla scena della vita.

Per chi ne volesse sapere di più di questa storia, può andare su Amazon per ebook e cartaceo, oppure su Kobo e Apple libri per l’epub.

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Rinascimento Privato di Maria Bellonci

Non sono bravo come Marco Freccero quando parla di libri su Youtube. In realtà ho anch’io un account ma non so come fare i video da caricare.

Quindi mi limito a scrivere e non rischio di fare sfracelli.

In questi giorni ho terminato di leggere, è la seconda volta, Rinascimento Privato di Maria Bellonci.

Rinascimento Privato

Per chi non lo sapesse Maria Bellonci è stata la mamma del Premio Strega, che ha ideato con Guido Alberti, proprietario del omonimo liquore.

Durante la seconda guerra mondiale per ingannare il tempo un gruppo di letterati si radunava nel suo salotto a discutere di libri alla domenica. Era il 1944. Sa questa abitudine nacque ‘Gli amici della domenica’ che furono nella primavera del 1946 il nucleo portante del premio Strega sponsorizzato da Guido Alberti. Il primo vincitore del premio nel 1947 fu Flaiano con il suo Tempo di uccidere. Però non voglio parlarvi di questo premio ma piuttosto di Rinascimento Privato.

La prima lettura l’ho fatta mentre scrivevo I tre cunicoli, ambientato a Ferrara che ha sullo sfondo l’amore tra il duca Alfonso primo e una bella popolana, Laura Dianti.

I tre cunicoli

Da quella lettura ho tratto preziosi suggerimenti sulle personalità di alcuni protagonisti del mio romanzo.

La protagonista del romanzo, perché si tratta in effetti di un romanzo, è Isabella d’Este che insieme a Lucrezia Borgia furono le donne simbolo di quella stagione.

Isabella d’Este e Lucrezia Borgia si odiavano pur essendo cognate. La Borgia aveva sposato il fratello Alfonso, futuro duca di Ferrara. Il loro odio era misto alla gelosia per il rapporto, sia pure spirituale, col marito di Isabella e dunque cognato di Lucrezia Francesco secondo Gonzaga, marchese di Mantova.

Entrambe colte si circondarono di letterati.

Spiriti indipendenti, cosa rara in un mondo maschilista, ressero le sorti dei rispettivi stati durante le assenze dei consorti con piglio e autorità. Isabella d’Este dettò legge nel campo della moda femminile per il modo innovativo di vestirsi. È considerata come la donna più influente del Rinascimento.

La Bellonci nel suo capolavoro Rinascimento Privato ripercorre la vita di Isabella d’Este tramite dodici lettere di un prelato che si era invaghito di lei. È un pretesto per intrecciare storia e fantasia tra di loro, per analizzare il più periodo fecondo d’Italia per le lettere e le arti, ma in dettaglio per esaminare la psicologia femminile di quell’epoca rissosa, artistica e creativa che conosciamo come Rinascimento.

Nonostante il cospicuo numero di pagine la lettura è interessante e affascinante.

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Selfpublishing – gli strumenti: le piattaforme e altro

Eccomi con la seconda parte degli strumenti per un indie author. Nessuna pretesa ma solo chiarimenti e brevi cenni sulle varie piattaforme.

Ci sarebbe molto da scrivere ma per il momento mi fermo con questa puntata.

Le puntate precedenti le potete trovare qui.

Le linee parallele si incrociano

Dove pubblicare

Il bene più prezioso dell’indie author è la proprietà intellettuale delle sue opere e di conseguenza la deve difendere da chi se ne appropria in maniera fraudolenta.

Una doppia considerazione. La prima è che è improbabile che rubino a un indie l’intera opera. Impossibile no ma molto improbabile sì, a meno che non sia un autore che vende vagonate di copie delle proprie opere – sogno di tutti gli autori. La seconda ci dice che è più facile che la nostra idea venga usata da altri per costruire la loro opera. Nel primo caso possiamo difenderci, nel secondo no. Non tratteremo il secondo caso, perché il mondo letterario, e non solo quello, è pieno di sfruttatori delle idee altrui, che non sono coperte dal copyright.

Come difendersi dal copia e incolla, anche se parziale, di un nostro testo? Non abbiamo molte risorse a disposizione. La nostra opera deve possedere una marca temporale non modificabile che ci assicuri che è stata scritta prima di qualsiasi altra copia in circolazione. Il sistema più semplice per provare che il testo è opera nostra sarebbe quello di pubblicare su un nostro blog pubblico ampi stralci di questa. La pubblicazione è dotata di data e ora. Un ulteriore tassello di protezione è l’uso di copyscape, un prodotto che serve a scovare se qualcuno ha copiato in parte o in toto i nostri contenuti. Si rimanda a questo link per capire come funziona. Esiste una funzione libera con molte limitazioni e una premium a pagamento.

La seconda possibilità è quella di usare la pec per inviare a un indirizzo mail nostro il file del nostro testo. La pec è una specie di raccomandata con ricevuta di ritorno che marca temporalmente testo e allegati. Questo consente di accertare che il nostro testo il giorno x all’ora y era in nostro possesso.

A questo punto è utile sfatare altre ipotesi che in modo ingannevole ci fanno dormire sonni tranquilli. È bene chiarire la diceria che sia sufficiente auto spedirsi il testo cartaceo per provare che sia nostro. Legalmente non vale nulla. Per avere valore legale ogni pagina dovrebbe essere autenticata da un notaio con data e ora, possibile ma costosa. Pure di valore nullo è spedire una copia cartacea alle due biblioteche centrali nazionali, Firenze e Roma, a cui dovremmo inviare in modo obbligatorio i nostri manoscritti cartacei dotati di ISBN nazionale a esclusione degli ebook. In tutti questi casi di parla di libri di carta e non digitali. Infine non ha nessun valore legale dotare i nostri ebook di ISBN. Infatti nulla vieta a un altro di pubblicare il nostro ebook esattamente uguale con altro ISBN.

Chiusa questo lungo inciso su come difenderci passiamo all’esame delle varie piattaforme. Nessuna intenzione di essere esaustivi ma un semplice panorama di queste con qualche indicazione utile.

Ne esistono in tutto il mondo ma parleremo di quelle conosciute. Nel mondo anglofono, o meglio quello americano, sono quelle che vanno per la maggiore: KDP, Smashwords, Google Play libri, Ibooks Apple e Draft2digital. Una sesta piattaforma è Lulu che è stata tra le prime a operare per il selfpublishing nel mondo della carta, che è la sua vera specializzazione. Con queste piattaforme, esclusoSmashwords che usa solo un conto Paypal, è possibile ricevere sul nostro conto corrente tramite bonifico internazionale le royalties con cadenze regolari, compilando un documento fiscale americano per non pagare le tasse in America, piuttosto salate. In alternativa al conto corrente esiste la possibilità di ricevere un assegno che verrà spedito al raggiungimento di un determinato importo. In ambito nazionale sono tre le piattaforme, ma non le sole: Streetlib, Ilmiolibro e Youcanprint. Ignoro per queste piattaforme italiane come avvengano i pagamenti. Per le piattaforme americane ci sono report chiari e dettagliati e scaricabili in formato foglio di calcolo. Per quelle italiane non conosco come siano i report.

Ci sarebbe da parlare delle royalties ma l’argomento è frammentato e richiede una trattazione separata. Diciamo solo che queste variano tra 30% e 80% del prezzo finale privo di IVA. Se ne abbiamo tempo e voglia e riusciamo a raccogliere la documentazione, vedremo di farlo. Nessuna promessa.

Infine capitolo ISBN: alcune lo offrono gratis, altri chiedono il pagamento di una cifra, altri ci dicono di arrangiarci. ISBN è di due tipi in Italia, se lo vogliamo acquistare: autopublishing e business. Il business è riservato agli editori tradizionali. La tariffa per un ISBN comprensivo del codice a barre è di 80 euro+IVA, necessario per la vendita del cartaceo presso i retailer. Comunque ci sono 5 pacchetti (da 1 a 5 codici) per gli autoeditori con importi unitari decrescenti. L’uso di ISBN italiano sul cartaceo implica l’invio di due copie alle biblioteche centrali nazionali di Firenze Roma. Un tempo si era detto che solo l’editore tradizionale doveva ottemperare a questo obbligo, poi essendo l’autore indipendente equiparato a un editore, di fatto è obbligatorio anche per loro. Obbligo che non esiste se ISBN è estero. Acquistando in America il pacchetto da dieci ISBN è più conveniente dell’analogo pacchetto italiano ovvero due pacchetti da 5 codici.

KDP – Kindle Direct Publishing

È la costola operativa per il supporto dei Kindle. Nata per la gestione degli ebook, due anni fa ha assorbito l’altra costola di Amazon, Createspace, per la creazione di libri stampati. L’assorbimento non è stato indolore, perché le esigenze di un ebook sono diverse da un libro di carta. Un solo esempio: la copertina. Inizialmente la creazione copertina era la stessa per entrambi i prodotti, creando non pochi problemi. In Createspace era gestita in modo professionale e specifico per un libro di carta. Molte delle funzionalità di Createspace sono incorporate in KDP ma il livello non è uguale a prima. Non mi dilungo oltre ma faccio un accenno a ISBN. Amazon per gli ebook assegna un ASIN, una sua codifica interna, e non pretende un ISBN. Se ne abbiamo uno per il nostro testo digitale lo possiamo caricare. Notare bene che non possiamo usare per gli ebook un ISBN attribuito a un libro di carta. Per quelli stampabili serve e possiamo usare uno di KDP gratuito oppure uno personale a nostra discrezione. Se è di KDP, è americano e non serve alcun deposito presso le biblioteche centrali nazionali. La distribuzione è su Amazon. Sarebbe possibile anche la distribuzione su tutti i retalier e librerie mondiali ma i prezzi sono raddoppiati e in certi casi si rischia di costare di più di libro edito in Italia.

Smashwords

Gestisce solo ebook dotati di un ISBN, gratuito di Smashwords oppure nostro, può essere distribuito presso molti store: Kobo, Tolino – lato tedesco e non IBS –, Ibook Apple e molti altri, compreso quello interno. Tratta tutti formati compreso mobi ma non ha un accordo con Amazon per la distribuzione. Dal suo sito è possibile scaricare diversi utili manuali che possono servire all’indie author per la produzione dell’ebook, il marketing, e altro. Visto che il formato primario è epub, questo deve essere validato.

Google Play libri

Su Google play libri non è facile essere accettati. I criteri di ammissione non sono noti. Il formato accettato è l’epub validato. Le vendite sono su Google libri. Ci sarebbe da scrivere un romanzo sia sulle royalties sia sui prezzi ma ve le risparmio.

Ibook apple

Ultimo arrivato nel mondo del selfpublishing sfruttando il mondo IOS e MAC. Mette a disposizione un prodotto, Pages, molto interessante, che può funzionare sul mobile, sul Mac e con un qualsiasi browser, se si possiede un account Apple. Gli store collegati sono quasi tutti quelli di smashwords, compreso quello della piattaforma. Può essere interessante per chi oltre alla bolla Kindle decide di estendersi al mondo epub. Per chi usufruisce della piattaforma Smashwords, non vale la pena usare anche questa. Potrebbero nascere dei conflitti.

Draft2digital

Più o meno è simile a Smashwords. Potrebbe risultare interessante per l’indie author che tradotta la sua opera in inglese punta sul mercato americano, qui è maggiormente diffusa. Non ho notizie precise su questo sito. Chi fosse interessato può usare il link fornito per curiosare.

Infine un accenno alle piattaforme italiane che sono meno note allo scrivente e di conseguenza ne farò un breve cenno per dovere di cronaca e orgoglio nazionale.

I vantaggi del loro utilizzo sta che parlano italiano, operano sugli store italiani e sono ordinabili nelle librerie nazionali – le versioni di carta. Ilmiolibro credo che abbia un accordo con LaFeltrinelli. Nata come alter ego di Lulu si è convertita all’ebook in tempi successivi. ISBN è a pagamento.

La più famosa e quella meglio attrezzata è Streetlib. Pubblica anche su Amazon oltre a moltissimi store online, compreso IBS. Ho letto che si sono attivati per il deposito obbligatorio del cartaceo. Se sia gratuito o a pagamento non lo so.

Infine Youcanprint, che come dice il nome, è nata come print on demand (POD) per il cartaceo. Ha attivato il servizio di deposito legale obbligatorio per tutti i libri di carta con ISBN nazionale in modo gratuito.

Uno dei motivi per cui ho puntato su KDP e Smashwords fin da subito è nel contratto di servizio. Questo è l’usuale contratto tra un prestatore e il fruitore senza molti vincoli, più formali che legali. Non firmo nulla ma accetto le condizioni di pubblicazioni. Faccio un esempio se dichiaro il falso che i diritti sono miei, loro mi cancellano l’opera tout court. I siti italiani fanno firmare, sia pure virtualmente dei contratti editoriali all’acqua di rose, almeno è quello che avevo letto quando ho esaminato la possibilità di pubblicare su di loro. Ad esempio l’editore diventa Streelib, Ilmiolibro o Youcanprint e non l’autore o un suo brand. Dettagli da nulla ma che mi infastidiscono.

Un ultimo addendum. Io sono iscritto alla mailing list di Storia continua, laboratorio di scrittura on line. Ci sono molti post utili per l’indie author e altrettanti indirizzi. Per chi volesse avventurarsi sulla graphic design delle copertine vi lascio questo link. Visto che come orso sono curioso gli indirizzi proposti sono davvero interessanti. Parlano inglese ma le icone sono intuitive.

 

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