La famiglia di Caffè Letterario cresce

Tra gli autori di Caffè letterario ci sono delle nuove entrate, voci fresche che si aggiungono al nucleo attuale.

Dopo aver presentato E. ovvero Stato mentale è il turno di Le hérisson e il suo blog Le hèrisson – appunti criptici, un blog minimale veramente interessante da frequentare. Ho dwtto minimale non per i contenuti ma per la lunghezza dei post.

Lr hérrison è la mia favolosa betareader che legge le mie schifezze e poi mi conferma che sono tali 😀

Ovviamente scherzo per è una ragazza veramente intelligente che merita il mio rispetto.

L’ultima uscita su Caffé letterario la trovate qui.

Per la terza entrata aspettate qualche giorno e ve la presenterò.

A tutte e tre vanno i miei più sentiti ringraziamenti per essere su questo piccolo laboratorio di idee.

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WordPress sta rompendo

WordPress ha iniziato di nuovo le azioni di disturbo per farmi passare a un piano a pagamento.

Quando scrivo un nuovo post propone quell’obbrobrio di editor insipido e cretino. Per ritornare a quello classico è una piccola tribolazione.

Poi da un giorno mi mette casualmente nello spam. Ieri sera Etilyle.

Oggi Tachimio in risposta a un commento.

Domani a chi?

Potete controllare il vostro spam e rimuovermi?

Grazie!

Aggiornamento dell’ultimo minuto. Anche i commenti sul blog di Sara Tricoli finiscono nello spam.

Help me

 

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Un nuovo obbrobrio su Caffè Letterario

Vi capisco cari lettori che quella storia è un vero obbrobrio ma almeno fingete di averla letta, altrimenti il mio ego scende sotto i tacchi.

Qualche volenteroso decide di provare l’ebbrezza della lettura della terza parte di Una storia di Canterbury, uno pseudo thriller molto atipico?

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Correte su Caffè Letterario

Su Caffè Letterario ho pubblicato nei giorni scorsi un post. Chi fosse curioso, lo trova qui.

Mi raccomando nessun assembramento, mascherina posizionata giusta. Il COVID-19 è in agguato 😀

Buona lettura

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18 agosto: buon onomastico Elena

Tra chi seguo ho quattro splendide Elena, ma forse anche altre nascoste sotto il nick.

Elena di Non solo campagna

Elena di Volpi che camminano sul ghiaccio

Elena di accendi la vita

Elena di La Grazia

Auguro a tutte loro buon onomastico. Perché?

Il 18 agosto è dedicato a Sant’Elena, che dall’etimologia greca significa “splendente, fiaccola”.

E sì sono proprio splendenti!

Entrando nella basilica di San Pietro, alla base dei quattro enormi pilastri che sorreggono la cupola di Michelangelo e fanno da corona all’altare della Confessione, sotto il quale c’è la tomba dell’apostolo Pietro, si alzano maestose e magnifiche le statue di sant’Elena, raffigurata con la Croce, sant’Andrea, santa Veronica e san Longino. L’opera è stata realizzata dagli allievi di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680). Nell’iconografia orientale Sant’Elena è raffigurata spesso insieme al figlio, l’imperatore Costantino (274-337), ambedue posti ai lati della Croce. Tale rappresentazione è dovuta ai due grandi meriti di cui si rivestirono madre e figlio. Elena ritrovò la vera Croce del martirio del Salvatore e Costantino diede libertà di culto ai cristiani, che per trecento anni erano stati perseguitati e uccisi a causa della Fede.

Il nome di santa Elena (Flavia Iulia Helena) pare ricondurre a origini prestigiose, perché madre dell’Imperatore Costantino. La realtà è un’altra. Nacque nel 248 circa a Drepamim, in Bitinia. La Bitinia è antica regione, che fu regno autonomo e provincia romana, situata nella parte nord-occidentale dell’Asia Minore, delimitata dalla Propontide, dal Bosforo Tracio e dal Ponto Eusino, oggi Mar Nero), città che prenderà il nome di Elenopoli per volontà di Costantino, in onore della madre. Ella discendeva da umile famiglia, secondo sant’Ambrogio (339-340-397) esercitava l’ufficio di stabularia, ovvero «ragazza addetta alle stalle» e il Vescovo di Milano la definisce anche una bona stabularia, «buona locandiera». Proprio qui conobbe il romano Costanzo Cloro (250 ca.-306), tribuno militare, che la volle sposare, nonostante lei fosse di grado sociale inferiore.

Il 27 febbraio 274 nella città di Naissus, in Serbia, nacque il figlio Costantino che Elena crebbe con amore e dedizione.

Elena venne ripudiata dal marito, Costanzo Cloro, per ordine dell’imperatore Diocleziano. Quando il figlio Costantino, sconfiggendo il rivale Massenzio, divenne padrone assoluto dell’impero, Elena venne riabilitata ed ebbe il titolo più alto cui una donna potesse aspirare, quello di «Augusta». Fu l’inizio di un’epoca nuova per il cristianesimo: l’imperatore Costantino, dopo la vittoria attribuita alla protezione di Cristo, concesse ai cristiani la libertà di culto. Un ruolo fondamentale ebbe la madre Elena: forse è stata lei a contribuire alla conversione, poco prima di morire, del figlio. Elena testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi. Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco dopo la croce del Signore e quelle dei due ladroni. Il ritrovamento della croce, avvenuta nel 326 sotto gli occhi della pia Elena, produsse grande emozione in tutta la cristianità. A queste scoperte seguì la costruzione di molte basiliche. Morì probabilmente intorno al 330 all’età di circa ottant’anni.
Queste notizie sono state tratte da

http://www.santiebeati.it/dettaglio/66500

https://www.santodelgiorno.it/sant-elena/

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Una notte magica San Giovanni

Non passo spesso a controllare i commenti sui miei libri. Mi fanno piacere comunque siano ma lo faccio in occasione particolari, come stasera.

Una notte magica San Giovanni

e ho trovato questi tre splendidi commenti che li propongo senza aggiungere altro.

Elena Ferro di Volpi che camminano sul ghiaccio

Una piacevole sorpresa. Un romanzo che intreccia antiche profezie Maya e tradizioni locali della nostra terra ormai dimenticate. Un intreccio efficace che porta il lettore a dipanare una trama che tra passato e presente conduce la protagonista, Deborah, verso il compimento del suo destino e perché no, verso una nuova versione di sé stessa. Un bel fantasy, consigliato.

Elena di Non solo campagna

Sebbene sia uno scrittore poliedrico e prolifico, spaziando tra vari generi, Gian Paolo Marcolongo dà il meglio di sé con il fantasy. Tra viaggi nel tempo e profezie Maya, la protagonista Deborah è alla scoperta del compito che l’universo le ha assegnato. Il finale a sorpresa chiuderà la storia con qualche interrogativo. La scrittura è agile, ma con dovizia di particolari, e tra fatti reali e romanzati, si rimane col fiato sospeso fino in fondo.
Gli amanti del fantasy sono i destinatari principali, ma anche chi come me preferisce altri generi, può trovare la storia raccontata stimolante.

Ciberg

Con una scrittura scorrevole l’autore racconta un’avventura ben amalgamata tra passato e presente, non priva di quella magia e mistero che mi han accompagnata nella lettura, passo passo, dall’inizio alla fine.

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