Il gioco del lunedì: lipogramma in R

Oggi, manco a dirlo è lunedì e Eletta Senso promuove il suo gioco linguistico.

«…Si vede il bosco denso di abeti? Questo è popolato da elfi e gnomi e tante leggende…».

Giuseppe segue il nonno che legge la fiaba del bosco incantato e sta attento: non manca un singolo vocabolo. Gli piace quanto lui espone con calma. La sua voce è melodiosa e Giuseppe ne è avvinto.

La folla del gnomo Ospino, letta dal Nonno Alessio, è avvincente come un testo di fantasy e stimola la fantasia di Giuseppe.

Il bambino ha la bocca socchiusa e gli occhi incantati.

«Adesso. Tutti a nanna!» E spegne tutte le luci uscendo dalla stanza.

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Natale con amore di Elena Andreotti

Natale con amore: Novella (Rinascere Vol. 2) di [Elena Andreotti]

Natale con amore di Elena Andreotti – Non solo campagna

Premetto che non sono un grosso estimatore dei romanzi cosiddetti rosa. Perché poi li classificano così non saprei. Comunque diciamo quei romanzi dove sentimenti e passioni sono il filo conduttore della storia.

Ho letto Natale con amore e sono rimasto piacevolmente sorpreso per il garbo con cui sono stati raccontati i sentimenti di Alexandra, una giovane donna che fuggita da un mondo ristretto di una sperduta cittadina dell’Alaska ritorna qui dopo dieci anni.

È come se quel lasso di tempo non sia mai trascorso. Ritrova quella passione che credeva d’aver domato e si interroga sui propri sentimenti fino a trovare la dimensione giusta. Per chi fosse curioso di sapere come finisce suggerisco loro di acquistare l’ebook o il cartaceo.

Elena tratteggia in modo mirabile i vari personaggi con le loro passioni, sensazioni e sentimenti. Tutto ruota intorno alla crisi di Alexandra che scavando dentro se stessa sa a chi donare il proprio cuore.

La scrittura agile accompagna il lettore pagina dopo pagina fino alla fine. Una lettura piacevole che prende la curiosità e sospinge a leggere la storia.

A chi piace questo genere di storie è consigliatissimo ma anche a chi, come me, è un po’ refrattario e predilige altro.

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In omaggio a Gennaio oggi giochiamo con la G.

Per il gioco del lunedì Eletta Senso propone un tautagramma con la G in omaggio a Gennaio

Genoveffa gestisce il gioco gratis del Giardino. Giuseppe gela il giardino e guadagna gettoni per il gioco del Governatore.

«Gentile gestore!» grida Gilberto gesticolando.

Gianroberto, il gestore di giochi gratis con Genoveffa, si gira e guarda Gilberto. «Gaglioffo ti getto nel gabbio!»

Geme Giuseppe ghiacciato nel giardino dei garofani.

La gabola di Gilberto gabba Geltrude e ghigna gagliardo.

Gennaio giochicchia con garbo e gaiezza.

 

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Anno nuovo gioco del lunedì vecchio acrostico per Gennaio

Puntuale, oggi è lunedì 2 gennaio, Eletta Senso promuove il gioco linguistico.

Un omaggio al nuovo mese: gennaio a cui ho aggiunto un mio saluto.

Gelosia,

Entropia d’amore.

Nuvole

Nel cielo sereno

Annunciano

Inquieti e

Orribili presagi

e questo è il mio personale augurio per un

Sempre

Eravamo

Riuniti

E

Non volevamo

Osare.

Nebbie

Umide,

Ovattate

Visioni.

Orlavano le serate.

Annunciavano

Notti

Naif,

Oasi di silenzio

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Siamo nel 2022

Foto di cottonbro da Pexels

Anche quest’anno c’è poco da festeggiare ma l’ottimismo ci viene sempre in soccorso e speriamo che il nuovo anno ci riservi delle gradite sorprese.

Tratto da pinterest

DIALOGO DI UN VENDITORE D’ALMANACCHI E DI UN PASSEGGERE

Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?

Passegere. Almanacchi per l’anno nuovo?

Venditore. Sì signore.

Passegere. Credete che sarà felice quest’anno nuovo?

Venditore. Oh illustrissimo sì, certo.

Passegere. Come quest’anno passato?

Venditore. Più più assai.

Passegere. Come quello di là?

Venditore. Più più, illustrissimo.

Passegere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?

Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.

Passegere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?

Venditore. Saranno vent’anni, illustrissimo.

Passegere. A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo?

Venditore. Io? non saprei.

Passegere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?

Venditore. No in verità, illustrissimo.

Passegere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?

Venditore. Cotesto si sa.

Passegere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?

Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.

Passegere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?

Venditore. Cotesto non vorrei.

Passegere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?

Venditore. Lo credo cotesto.

Passegere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?

Venditore. Signor no davvero, non tornerei.

Passegere. Oh che vita vorreste voi dunque?

Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti.

Passegere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo?

Venditore. Appunto.

Passegere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?

Venditore. Speriamo.

Passegere. Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete.

Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.

Passegere. Ecco trenta soldi.

Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

Tratto dalle Operete morali di Giacomo Leopardi – liber liber

tratto da https://ekbloggethi.blogspot.com/2017/10/dialogo-di-un-venditore-dalmanacchi-e.html

Siamo come il passegere che dice di essere stato trattato male e spera che il nuovo sia più più benevole di quello che ci siamo lasciati alle spalle.

Foto di Anna Shvets da Pexels

Auguro a tutti voi che passate dal mio blog silenti oppure no un felice 2022.

da Pexels modificato con canva

Buon Anno!

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Con la pancia piene scriviamo un tautogramma con la N

Intorpiditi da panettone e cappelletti mi accingo a scrivere il tautogramma in N come Natale che ha proposto Eletta Senso.

È stata una bella fatica visto le non numerose parole inizianti per N.

Il Natale con la neve nasce nella natura.

Neppure il nonno naviga per niente. Nemmeno il nababbo nega il nadir. La nequizia naufraga con la nozione della normalità.

Il naif nasconde la nappa nera e la notte a naso.

Il nano narcotizza la novella ninfetta alle nozze.

Il nanerottolo nuota con naturalezza nella nebbia tra ninfee nerastre.

Il napoletano narra il narciso di Novara con note noncuranti.

Nel negozio il negoziante nota la napoletana e nicchia.

Il natante naviga con il nautico nauseato dalle nasse.

Nella necropoli di Nefertiti il neerlandese neanche nasconde la necessità nefasta della negromanzia.

Nessuno nomina la nemesi tra nembi e nuvole nerastre.

Il nemico neppure negozia con la negletta nazione.

 

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È arrivato il Natale

Buon Natale

 

 

 

 

 

 

 

 

Auguro a tutti quelli che passano da qui sia essi siano silenti sia essi lascino un segno

un felice Santo Natale.

Senza la vostra presenza questo blog non sarebbe nulla. Senza i vostri segnali avrei già smesso. Vi ringrazio di sopportare le quattro sgangherate cose che scrivo.

Buon Natale

 

 

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