omaggio alla Primavera.

Al lunedì Elettasenso promuove un gioco linguistico e come tale spinge le persone a trovare parole per comporre qualcosa di sensato. Oggi è di turno la Primavera e la lettera P.

Acero roso Madre

«Peccato per i petali della petunia perché non piove da prima di Pasqua».

«Panzane!» Proferisce Pietro picchiettando sul piano con la punta della penna. «Piove, piove! Da…».

Poi pacatosi, prende la paletta e la pianta con padronanza.

«Pace?» Pronuncia Paola con la pisside per pacificare Pietro e Pierluigi. «Tra poco pioverà sul nostro paese. Parola di Padreterno».

Pacche e piaceri in piacevolezze.

Pacchetti pendono perfetti dal pruno.

Pagine prive di pensieri per pappare la pagnotta.

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Oggi si parla di pace

Elettasenso propone per il gioco linguistico del lunedì qualcosa che in questo momento non c’è: PACE.

disegno – foto personale

PACE

Tautogramma

Perché piovono proiettili? Proviamo pacifici pensieri, pensiamo a petali di pace piuttosto che a prepotenze. Potenti ponete pacatezza. Proiettate la personificazione della pazienza. Prendiamoci per passeggiare in pace.

acrostico

Pensieri

amichevoli

comandano pacifiche

effusioni di amore

Haiku

Colombe, pace,

pensieri, effusioni

dell’amore

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Febbrili filiamo la favola della F

Oggi, in realtà era ieri lunedì, Elettasenso propone il consueto gioco. Un tautogramma in F come febbrile.

Non potevo resistere ed ecco quello che ho composto.

Fascicolo a fogli, fresco di figure, forma una fisarmonica di fisionomie. Fedele fissa la foglia fermata fra la finestra. Fischietta felice fremendo per le fattezze del fisico formoso di Filippa sul frontespizio. Febbrile fa filtrare un filo del fulgore del fanale di fronte. ‘Forza! Finalmente finiamo i fiori di fiordaliso. Firmo e filo a Ferrara!’

Fedele fischia furioso ma Fausto felino ferisce.

Finisce la favola della F.

Un caso per tre
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Ieri San Valentino… ecco il gioco del lunedì.

Ieri era lunedì ma va bene anche il martedì per pubblicare di gioco proposto da Eletta Senso.

ecco cosa propongo.

Viviana vive a Verona vicino a Vincenzo e vede Valentino veloce vacanziero a Venezia. Vicendevole visita, vademecum vuoti, vaghe voglie, variazioni volubili.

Vax? Vaccino, vaccino! Vacilla vacuo, vagheggiando vanesie vagonate: verdure, vegetali, villiche Veroniche.

Vai, vetturino! Vittorio vola al volante! Vieni al valico vittorioso!

Valente vampira valuta vogliosa vamp. Viva V!

 

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In omaggio a Gennaio oggi giochiamo con la G.

Per il gioco del lunedì Eletta Senso propone un tautagramma con la G in omaggio a Gennaio

Genoveffa gestisce il gioco gratis del Giardino. Giuseppe gela il giardino e guadagna gettoni per il gioco del Governatore.

«Gentile gestore!» grida Gilberto gesticolando.

Gianroberto, il gestore di giochi gratis con Genoveffa, si gira e guarda Gilberto. «Gaglioffo ti getto nel gabbio!»

Geme Giuseppe ghiacciato nel giardino dei garofani.

La gabola di Gilberto gabba Geltrude e ghigna gagliardo.

Gennaio giochicchia con garbo e gaiezza.

 

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Con la pancia piene scriviamo un tautogramma con la N

Intorpiditi da panettone e cappelletti mi accingo a scrivere il tautogramma in N come Natale che ha proposto Eletta Senso.

È stata una bella fatica visto le non numerose parole inizianti per N.

Il Natale con la neve nasce nella natura.

Neppure il nonno naviga per niente. Nemmeno il nababbo nega il nadir. La nequizia naufraga con la nozione della normalità.

Il naif nasconde la nappa nera e la notte a naso.

Il nano narcotizza la novella ninfetta alle nozze.

Il nanerottolo nuota con naturalezza nella nebbia tra ninfee nerastre.

Il napoletano narra il narciso di Novara con note noncuranti.

Nel negozio il negoziante nota la napoletana e nicchia.

Il natante naviga con il nautico nauseato dalle nasse.

Nella necropoli di Nefertiti il neerlandese neanche nasconde la necessità nefasta della negromanzia.

Nessuno nomina la nemesi tra nembi e nuvole nerastre.

Il nemico neppure negozia con la negletta nazione.

 

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Gioco del lunedì – tautogramma in I

lunedì! Tanto atteso è arrivato col tautogramma in I di ElettaSenso.

L’ultima avventura di Puzzone

Ecco cosa ho pensato

Insomma inizi a insultarmi, insozzato ibrido, incrocio iattanza e insolenza.

Insopprimibile indizio: ibernato, inebriato e inebetito, insomma insopportabile iettatore e iconoclasta.

Infinito e immenso idiota incomincia a identificare le idee in idiomi iberici.

Idiozie insediare idoli, inscindibile idolatria ingenua.

Identità imprescindibile, insegnamento ialino

All’idroscalo un’insegna incarna un idilliaco innamorato.

Invece la I irretisce gli ignavi.

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Oggi è lunedì.

Come tutti i lunedì ti aspetti che presenti il gioco linguistico di Elettasenso ed eccomi pronto per un tautagramma in T.

Totali trastulli tra trespoli tranquilli. Tacqui tra tremori e timori. Tentenna il turista tedesco: il tabarin ti tenta. Sulla tafferia taglio il tacchino. Il tagliaborse taccheggia il taccagno. Tocco nella testa tagliuzza il turista tailandese tra taciti tiriteri. Tallisce la talea nella terra. Talvolta tiro il tabarro sulla testa. La tabella dei tagliandi tiene traccia delle tacche totali. Il tempo tiranneggia e il tabacco tradisce. Tamarro taci: turbi! Nel territorio della tribù transitano tutti tagliagole. Sul tavolo tagliatelle tracimano dalla terrina. Travaso dalla teiera il tè nella tazza. Taluni tengono il talismano nella tasca.

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Tautogramma con L

Nel consueto gioco del lunedì Elettasenso propone un esercizio che mi ha messo a dura prova. Un tautogramma con L. Tutto il brano comincia con L.

Ecco cosa ho partorito.

Lieve la linea lascia una lista sul libro letto. Leonarda lentamente la liquida con livore. Labili lettere su una lamina lucente. Loda il lacchè, laddove la Lady Lily lancia lagnosi lamenti. Un laconico legame lega il lacchè e la Lady lampante e lapalissiano. Leonarda lasciva lascia libera la lussuria. Si lamenta , si lecca le labbra. Libertino Lamberto, il lacchè, e il lessico del libro sul letto levita leggero.

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Oggi è domenica ma si gioca in anticipo

Elettasenso , avanti un giorno, propone il solito gioco linguistico del lunedì.

Questa volata è la S che fa da padrona con il corteo si sc, sc, sci, sco, scu.

Senza scuse vi sottopongo lo scritto.

Scavalca la siepe senza scusa sicura: solo una scorribanda. Scossa la sicurezza, scende la sera di stelle e scivola sincera nel sonno. Scorze scure sanno di salsedine e subito sente il sapore. Sanguina e una smorfia sembra sembianze stravaganti. Scatta e sospetta il soldato senza spaventarsi. Sarà di sicuro scandagliando lo stadio: solo scrocconi sanno saltare la staccionata.

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