Il 5 giugno uscirà in formato ebook e cartaceo il mio ultimo romanzo, che potete prenotare qui.
Per chi è curioso e convincersi a prenotarsi qui trova un primo spicchio con quattro dei personaggi del libro. Di seguito troverete la presentazione del secondo protagonista principale oltre a Laura che avete già conosciuto.
…Era una serena mattina di fine aprile quando Marco decise di mettere ordine nella sua scrivania, avendo ritenuto giunto il momento di farlo. Tra qualche giorno avrebbe iniziato il nuovo lavoro e sarebbe mancato il tempo.
Doveva sistemare libri e oggetti, che erano accatastati in maniera disordinata. In realtà era una scusa, perché cercava un oggetto. Era un vecchio ricordo del liceo: un quaderno di poesie, scritto a mano in quegli anni. L’aveva abbandonato, quando aveva iniziato l’università a Milano. Vuotò sul piano del tavolo il contenuto del cassetto.
Marco era un ragazzo alto, dal corpo muscoloso, forgiato dalla pallacanestro, che aveva praticato con discreto successo durante il liceo, sfruttando il fisico robusto e una tecnica più che pregevole. La statura non gli aveva garantito di giocare a livelli professionali. Quindi conseguita la maturità, aveva abbandonato questa pratica sportiva, che in compenso aveva fatto sbocciare alcuni tratti del suo carattere. La prontezza nel prendere le decisioni, la lucida calma per fronteggiare i frangenti più concitati, una visione d’insieme a tutto tondo nell’affrontare i problemi.
Superata la maturità con una più che discreta votazione, si era iscritto all’università a Milano, dove si era trasferito da Ferrara. Qui aveva fatto sognare diverse ragazze con il suo viso da bravo ragazzo pulito. Tuttavia la scelta era finita su Laura, con la quale aveva fatto coppia fissa per tutta la durata degli anni universitari. Dopo la laurea non aveva voluto rimanere in una città, che non percepiva come sua. Aveva avuto la sensazione di essere rinchiuso in gabbia. Lui amava gli spazi aperti della campagna, il ritmo lento della vita. Nonostante gli sforzi profusi non era riuscito a superare la percezione negativa. Aveva preferito tornare a Ferrara.
In apparenza la decisione agli occhi di amici e conoscenti sembrava assurda per le prospettive future che Milano gli poteva offrire. Qualcuno azzardò l’ipotesi che lui fosse un perdente, perché non era stato in grado di vincere nostalgia e paure. Dopo il suo ritorno più volte aveva riflettuto se la scelta di abbandonare Milano fosse stata quella vincente. Però non aveva avuto esitazioni pensando al suo futuro. Era stato un passo doloroso, perché aveva avuto come effetto la rinuncia a Laura, che amava e che avrebbe voluto come compagna nella vita. “Non avrei potuto costringerla a finire in una città, come Ferrara, piccola e provinciale, sonnacchiosa e chiusa alle novità” si era ripetuto una volta di più. Sapeva che lei non concepiva un posto diverso da Milano, dove vivere e lavorare. Qui era nata e cresciuta, seguendo i suoi ritmi frenetici e stressanti. “Quali prospettive di lavoro può offrirle Ferrara?” Chiuse gli occhi, abbandonandosi ai suoi pensieri. La risposta non cambiava: avrebbero avuto molte difficoltà nel trovare un’occupazione che le avrebbe dato soddisfazioni professionali. Questo sarebbe risultato insopportabile per lui, perché era sicuro che avrebbe minato i loro rapporti….
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