Oggi è lunedì ma non ancora febbraio Eletta Senso propone in anticipo l’acrostico di febbraio.
acrostico di Febbraio
Fedele
esempio di
bischero e
bontempone
riesce
arpionare
inviti a
oltranza.
Fantasie e realtà
Oggi è lunedì ma non ancora febbraio Eletta Senso propone in anticipo l’acrostico di febbraio.
acrostico di Febbraio
Fedele
esempio di
bischero e
bontempone
riesce
arpionare
inviti a
oltranza.
Oggi lunedì 24 gennaio Eletta Senso propone ul pangramma ovvero scrivere qualche cosa col vincolo di usare le lettere dell’alfabeto come iniziale di ogni riga.
Allora, dice
Bertoldo, quanta
cattiveria
dimostri con
estrema disinvoltura.
Facciamo così:
Giuseppe
ha torto e
indossa il
jersey rosso.
Karma
lento
misura al
netto del tempo.
Ordine e
prudenza,
quasi
rasentando il
segno del
tabù,
unificano
valori ideali.
Wurstel per sfamare la
xenofobia verso gli
yankee.
Zappa invece di scrivere.
Oggi, manco a dirlo è lunedì e Eletta Senso promuove il suo gioco linguistico.
«…Si vede il bosco denso di abeti? Questo è popolato da elfi e gnomi e tante leggende…».
Giuseppe segue il nonno che legge la fiaba del bosco incantato e sta attento: non manca un singolo vocabolo. Gli piace quanto lui espone con calma. La sua voce è melodiosa e Giuseppe ne è avvinto.
La folla del gnomo Ospino, letta dal Nonno Alessio, è avvincente come un testo di fantasy e stimola la fantasia di Giuseppe.
Il bambino ha la bocca socchiusa e gli occhi incantati.
«Adesso. Tutti a nanna!» E spegne tutte le luci uscendo dalla stanza.
Per il gioco del lunedì Eletta Senso propone un tautagramma con la G in omaggio a Gennaio
Genoveffa gestisce il gioco gratis del Giardino. Giuseppe gela il giardino e guadagna gettoni per il gioco del Governatore.
«Gentile gestore!» grida Gilberto gesticolando.
Gianroberto, il gestore di giochi gratis con Genoveffa, si gira e guarda Gilberto. «Gaglioffo ti getto nel gabbio!»
Geme Giuseppe ghiacciato nel giardino dei garofani.
La gabola di Gilberto gabba Geltrude e ghigna gagliardo.
Gennaio giochicchia con garbo e gaiezza.
Puntuale, oggi è lunedì 2 gennaio, Eletta Senso promuove il gioco linguistico.
Un omaggio al nuovo mese: gennaio a cui ho aggiunto un mio saluto.
Gelosia,
Entropia d’amore.
Nuvole
Nel cielo sereno
Annunciano
Inquieti e
Orribili presagi
e questo è il mio personale augurio per un
Sempre
Eravamo
Riuniti
E
Non volevamo
Osare.
Nebbie
Umide,
Ovattate
Visioni.
Orlavano le serate.
Annunciavano
Notti
Naif,
Oasi di silenzio
Intorpiditi da panettone e cappelletti mi accingo a scrivere il tautogramma in N come Natale che ha proposto Eletta Senso.
È stata una bella fatica visto le non numerose parole inizianti per N.
Il Natale con la neve nasce nella natura.
Neppure il nonno naviga per niente. Nemmeno il nababbo nega il nadir. La nequizia naufraga con la nozione della normalità.
Il naif nasconde la nappa nera e la notte a naso.
Il nano narcotizza la novella ninfetta alle nozze.
Il nanerottolo nuota con naturalezza nella nebbia tra ninfee nerastre.
Il napoletano narra il narciso di Novara con note noncuranti.
Nel negozio il negoziante nota la napoletana e nicchia.
Il natante naviga con il nautico nauseato dalle nasse.
Nella necropoli di Nefertiti il neerlandese neanche nasconde la necessità nefasta della negromanzia.
Nessuno nomina la nemesi tra nembi e nuvole nerastre.
Il nemico neppure negozia con la negletta nazione.
Eletta senso propone come gioco di oggi un lipogramma con la O in tema natalizio. Bell’impresa trovare parole senza la O. Angelo? No 😀 Albero? No! Senza tediarvi troppo vi propongo il mio.
Verrà Natale e le sue feste.
Ci sarai anche tu?
I pensieri lieti
tu vedrai là,
in cima all’abete
simili a un puntale lucente.
Luminarie, candele
in bella vista
nella stanza.
Il presepe starà lì
nella camera più bella:
greggi di animali,
fabbri e massaie,
altre statuine
a fare apparire
gli inni di letizia
un’allegria di canti.
La bambina aprirà
le caselle:
…dieci, undici,
…venti e altre a seguire.
Cercherà la figurina
celata dalla finestrella.
Letizia e serenità
tu saprai
avvertire
nel Natale del duemila ventidue.
Oggi è Santa lucia ed è anche lunedì, giorno del consueto gioco linguistico di Eletta Senso. Un esercizio non semplice perché deve essere colorato dai colori privi della I.
Ecco quello che ho scritto.
Eletta fa da sfondo all’azzurro: una scena al calor rosso che mostra la nera notte sfumata con Paolo quello dallo sguardo amorevole. Un verde uccello passa sulla coltre dal colore ramato per effetto della luce del Sole. Eletta osserva tutto con ardore: ama quello che esalta blu e marrone come splendore della casa sepolta dalla neve.
Questo lunedì Eletta Senso ha reso impegnativo il gioco. Scrivere qualcosa usando una sola vocale. Mica facile.
Ecco quello che ho partorito.
Nata dall’arca, accalcata abbastanza dall’afaga, ha accaparrata la fata.
L’afa ha fatta agra l’andata ad Agata. Abbassa l’ala. Adattala all’alabarda.
Alba annasa l’anta: sa d’araba falsa. Bah, annaspa.
Anna accaldata pranza dall’amata strapazzata. Sta calma!
Amanda lacca l’ara d’annata.
Lara ama la calca ma la madama la cabala.
Una lama passa la spalla.
Raccatta la bacca.
Non è un granché ma va bene è un gioco.
Oggi è lunedì e non posso mancare al gioco linguistico proposto da Eletta Senso. Questa volta coinvolgo anche i miei lettori a scoprire la lettera mancante nella lettera che ho scritto.
Carissima Eletta,
sono sorpreso leggendo la tua lettera. Quando ho visto zia Trudi, le ho consegnato la missiva ed ho visto il suo occhio fissare il vuoto. Quasi non ci credevo che fosse tanto importante ricevere tue notizie, ma in effetti so che le sei molto affezionata e lei stravede per te.
Quando scendi dalle tue amate montagne per venirmi a trovare? Troppo tempo passato e avverto la tua mancanza.
Un grande sorriso.
Tuo fratello Paolo