Battaglia di neuroni

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Si scatena la guerra dei neuroni d’autunno sul blog di guisito a partire dal 22 settembre.

Battaglie incruente a base di risposte ai quesiti che il nostro con sadico compiacimento ci propone.

Per leggere come partecipare clicca qui.

La partecipazione è gradita in abito modesto ma pulito.

Buona avventura a tutti.

 

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Il questionario di Proust

La bambina senza nome

Eletta Senso ha proposto questo simpatico questionario per conoscerci meglio. Le risposte in corsivo sono le mie.

  • Il tratto principale del mio carattere
 cancerino
  • La qualità che desidero in una donna saper accettare i tratti negativi del mio carattere
  • La qualità che preferisco in una donna saper parlare di tutto
  • Quel che apprezzo di più nei miei amici non essere invadenti
  • Il mio principale difetto essere ostinato e testardo
  • La mia occupazione preferita lavori creativi disegnare scrivere e leggere
  • Il mio sogno di felicità vivere sereno in salute
  • Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia guerre, violenze verso tutti gli esseri viventi e mancanza di rispetto per Madre Natura
  • Quel che vorrei essere quello che sono
  • Il paese dove vorrei vivere qualunque posto che mi dia serenità
  • Il colore che preferisco tutte le tonalità calde dal giallo passando al rosso e finendo all’arancione
  • Il fiore che amo orchidea ma farei un torto a tutti gli altri
  • L’uccello che preferisco pettirosso
  • I miei autori preferiti in prosa Calvino, Rodari e Cassola
  • I miei poeti preferiti Leopardi
  • I miei eroi nella finzione
  • Le mie eroine preferite nella finzione
  • I miei compositori preferiti
  • I miei pittori preferiti Van Gogh
  • I miei eroi nella vita reale le persone sincere che fanno le cose senza chiedere nulla in cambio.
  • Le mie eroine nella storia come sopra
  • I miei nomi preferiti Giuditta e Giuliana
  • Quel che detesto più di tutto ipocrisia e falsità
  • I personaggi storici che disprezzo di più sono troppi
  • L’impresa militare che ammiro di più nessuna
  • La riforma che apprezzo di più giustizia sociale ma è più un sogno che realtà
  • Il dono di natura che vorrei avere la pazienza e tolleranza
  • Come vorrei morire senza accorgemene
  • Stato attuale del mio animo serenità
  • Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza nessuna
  • Il mio motto non saprei
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doppio doppio: con A e senza A

Oggi Elettasenso ci propone due giochi. Uno con la A e uno senza A.

E va bene… lo so che siete stanchi di questi giochini ma serve per tenere in allenamento le mie sinapsi. Nessun obbligo a leggere ma se ci tenete sono gradite le presenze.

Eccoci al dunque.

 

Tautogramma in A

Avversari, antagonisti in amore. Alberto attende arcigno Antonio. Ambita l’amata: Amelia, l’arpia. Avanti affrontatevi. Aperto l’agone. Amelia arride: aggredirsi? Non aiuta. Astenetevi. Non amo gli allocchi.

Lipogramma senza A

Eugenio vince e richiede il premio.

«Nessun riconoscimento».

«Come? Mi sforzo, rischio e niente?»

Lo sbircio di sbieco. “Non può finire così” rifletto, prendendo il sentiero verso il bosco. “Come?”. Scuoto il viso deluso. “Non lo so”.

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Ci siamo. Oggi la C.

Oggi Elettasenso ci stimola la fantasia con la C.

copertina

Callido come Cesare, che conosce concerti e canzoni.

Cielo caliginoso, così caliente che si crede una caldaia.

Calma, calmante calibra la credenza di coccio.

Calepino conveniente da consultare per cercare la C.

Cribbio! Cicale, croccante, cose consunte, collezioni e copertina.

Contributo che crea contentezza.

Chi ci crede?

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Nuovo lunedì, nuovo gioco linguistico.

Elettasenso puntuale come un treno svizzero – ma sarà vero che in Svizzera i ritardi sono cancellati? – propone il gioco linguistico del lunedì, ormai diventato un appuntamento fisso.

Puzzone e il sottomura

Siamo in giugno e non poteva mancare l’acrostico.

Pronti e via.

Giugno

Giovanni il santo che sale,

Intensa è la luce del sole,

Umida la notte più corta dell’anno.

Grano maturo da falciare,

Nuove storie d’amore nascono

Odori profumati si spandono nell’aria.

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Gico del lunedì. La V

Come di consueto Elettasenso propone un gioco linguistico. Questa volta è il turno della V.

«Vergogna!» verbalizza Vincenzo Vigorito, vicecomandante dei vigili. Valter vide il volto viola del vigile. «Voglio venia» vocia. La voce va e viene.

La vittima della violenza vaga nel viottolo, vicino alla villa di Veronica. «Voglio vivere!» La vista vacua vacilla. «Vaffa, Valter!» Vacillante vagabondo va via.

Verdiana viene in vacanza per vagabondare. Vagheggia voli sulle vette tra valichi e vallate.

Vampiro violento viola la vergine volontaria.

Il vocabolario vale.

Vade.

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Con la G ma non solo.

Per il gioco linguistico del lunedì Elettasenso propone un tautogramma con la G impreziosito dal fatto che i lemmi cominciano con GA, GE, GI, GO, GU. Una bella impresa 😀 😀

Ecco quello che la mia mente contorta ha partorito.

Giriamo gaudenti per gioco gongolanti e gelosi. Gustiamo un gelido gelato nel giardino. Con giramenti garrenti e galanti genuflessioni in ginocchio gridiamo: giusta generosità per la gaffe. Giudiziosamente giudichiamo la gelosia un gesto goffo, generosa gaiezza per galateo. Una gabola galeotta gela Giovanni. Giacomo è un gaglioffo.

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Oggi è di turno la R

Come ogni lunedì Elettasenso propone un gioco linguistico. Questa settimana è di turno un tautogramma con la R.

copertina romanzo inesistente

Remo remava, ricordando Renata. Rumore rognoso rimuove reminiscenze rabbiose. Ricordi riempiono refoli roventi, ricchi di ritratti recenti. Refrain di remi ritmano ragionamenti. Ritorna a riva raccolto.

Roberto ripara rubinetti rotti, rimediando riconoscimenti.

Ragazzi rincorrono rivoli. Rovesci rintronano cupi. Risorse rovinate rimangono ruderi rinsecchiti.

Raccomandiamo riguardo sulla razionalità della relazione: resta rozza.

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Oggi si gioca con la P

Elettasenso ci propone per il gioco del lunedì un tautogramma con la P.

Il gioco mi stimola a trovare e inventare qualcosa di sensato usando la sola P.

Ecco quello che la mia mente malata ha partorito.

Peccato perché Paolo prende paura per poco. Pensa alla partenza: paventa di perdere il posto. Prima di partire per Parigi, prenota la pensione. Potrebbe, perdinci, presentarsi al portiere, però preferisce perdere un poco per proteggersi.

A Pietro piace Paolo perché perfettino. Pietro, pasticcione per predisposizione, lo pareggia perfettamente.

Per poco perdono i posti, perché Pietro prende passaggi per piste.

Pacatamente Paolo perdona la papera di Pietro.

Paesaggi piacevoli, prospettive paradisiache.

Pronti per partenza. ‘Parigi, Place Pigalle, pazientate per poco’, pensa Paolo a prescindere dalla paura.

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