Paola mi ha fatto un gradito regalo.
Questa è l’immagine completa. Per usarla ho dovuto tagliarla un po’ ma presto cercorò di mettere quella completa.
Grazie Paola Per il gradito regalo.
Fantasie e realtà
Paola mi ha fatto un gradito regalo.
Questa è l’immagine completa. Per usarla ho dovuto tagliarla un po’ ma presto cercorò di mettere quella completa.
Grazie Paola Per il gradito regalo.
Spam? Marketing? Autopromozione? Chiamatela come volete tanto non cambia la sostanza. Parlerò di me e delle mie pubblicazioni. Immagino che tutti dicano “Uffa! Non se ne può più! Tutti a elogiare se stessi”. E smettono di leggere. E fate bene a cambiare blog. Sono proprio noioso in determinate circostanze.
Per quei curiosi, che hanno retto il primo paragrafo, ce la metto tutta per farli desistere a continuare.
Dunque. Primo assioma. Non sono uno scrittore. No, non lo sono. Scrivo ma non sono scrittore. Mi piace scrivere ma passare per scrittore ce ne vuole. E non poco. Dunque nessun titolo che non merito.
Come? Vedo qualcuno agitarsi sulla sedia. Scrivi e non sei uno scrittore? Certo. Nessun editore mi vuole e ci credo che sia così. Però nemmeno io cerco un editore. Uno a uno e palla al centro.
Piccola bugia. Perché? In effetti un solo tentativo l’ho fatto ma è finito male. Da qui la decisione di essere editore di me stesso. Decido cosa pubblicare, come pubblicare e quando. Non vendo? Vuol dire che non merito di essere letto. Che fanfaronata hai scritto! Mi rode l’anima che nessuno mi legga ma fingo di indifferenza. Vuol dire che i non lettori hanno perso l’opportunità di leggere qualcosa di mio. Qualcosa di valido.
Leggo sui giornali che la ministra Sereni, quella chiacchierata, vuol far leggere quotidiani e libri a scuola, così i ragazzi imparano l’italiano. Mai sentita una corbelleria più grossa. Articoli scritti come parliamo, libri pieni di refusi. Ergo se non conosciamo l’italiano dopo la cura andrà peggio. Un rimedio ci sarebbe. Leggete i miei libri. Almeno sono scritti in un passabile italiano.
Adesso basta con le sbruffonate e facciamo i seri. Sento qualcuno ridere. A ragione. Si può essere seri con gli argomenti che sto affrontando? No. Quindi procediamo senza altri proclami.
Dunque l’editoria in proprio, traduzione italiana del selfpublishing, è stata una scelta voluta ma non obbligata.
Quando a ottobre del 2015 ho deciso per il selfpublishing, dovevo scegliere piattaforme e cosa pubblicare. Finalmente un qualcosa di serio. Scelta delle piattaforme da usare.
Esaminate quelle italiane, che forse mi avrebbero dato più visibilità, non ero molto convinto che fossero quelle giuste. Se devo auto pubblicare, lo voglio fare a costo zero, al netto di eseguire a pagamento qualche editing per sistemare i testi. Zero per copertine, zero per ISBN, zero per la creazione. Ma in Italia questi tre zeri insieme non c’erano. Chi chiede qualcosa per la copertina, chi deve comprare una copia per avere ISBN, chi chiede qualcosa per la creazione. Insomma ognuno cerca un contributo minimale – e non ho nulla da obiettare su questo. Anche questi devono pur vivere ma non a spese mie – per gestire la tua auto pubblicazione. Quindi sono volato oltre oceano e ho scelto due piattaforme. Amazon per ebook formato Kindle -KDP – e il cartaceo – createspace – Smashwords per gli ebook formato epub. Dopo un anno e mezzo di esperienza ritengo soddisfatto dei risultati. I diritti sul poco che ho venduto saldati puntualmente con report trasparenti e tanto di segnalazione via mail. Non so come funzionano quelli nostrani ma nonostante le rimesse arrivino dal paese stelle e strisce e per pochi centesimi di euro li vedo nel mio conto bancario. Bella soddisfazione.
Finora ho pubblicato in proprio quattro volumi, di cui uno con una coautrice, sia cartaceo che ebook. Previsioni per il futuro? Forse altri due o tre per il 2017. Due sarebbero quasi pronti. Il terzo ci dovrei lavorare un po’. Vediamo cosa farò, tempo permettendo.
L’ultimo nato è una raccolta di racconti a quattro mani.
Diamine un convertito al racconto? No. Era tempo che meditavo di raccogliere in un unico volume una serie di scritti, pubblicati nel web. Sono diciassette in tutto. Vedo qualcuno storcere il naso, perché è un numero di solito scarognato. Ma un diciottesimo non c’era. Quindi di necessità si farà virtù. Ogni racconto ha un protagonista. Cinque al femminile e non sono stati scritti da me ma da Veronica Sgrulloni. Il resto al maschile e sono opera mia. La particolarità del volume è la presenza di disegni che precedono ogni racconto. L’autore è Veronica Sgrulloni, sempre lei!
Questo ha fatto lievitare il costo del cartaceo a 21,81 euro disponibile su Amazon Italia. Tuttavia credo che sia possibile ordinarlo anche in libreria. La versione ebook per Kindle costa molto meno. Solo 3,31 euro, che potete trovare sempre su Amazon Italia. Se siete abbonati a Kindle unlimited il costo è zero. Per chi vuole il formato epub deve andare su Smashwords oppure su Kobo, lo store di Mondadori. Il costo è sempre modesto: 1,99 euro.
Lo scorso anno ho prodotto due volumi. I tre cunicoli, un romanzo storico, e Un paese rinasce, una storia visionaria di un gruppo di ragazzi.
Qui i costi del cartaceo sono più contenuti. Nessun disegno o altro. Solo parole, parole.
I tre cunicoli costa 11,55 euro.
Un paese rinasce 10,21 euro.
Gli ebook Kindle per I tre cunicoli è 3,88 euro. Per Un paese rinasce 2,99 euro.
Su Smashwords, Kobo in formato epub è di 1,99 euro
Infine quello che ha fatto da apripista, il primo nato. Le linee parallele si incrociano. Quello che ha ottenuto le attenzioni maggiori.
Il cartaceo costa 8,30 euro. Il formato Kindle ebook 1,99 euro – sempre zero per gli abbonati Kindle unlimited -.
Per chi desidera il formato epub lo trovate su Smashwords e Kobo a 1,99 euro.
E così la promozione è finita.
Pensavate che fosse finita? Invece no. 😀 Vi metto il mio link sulla pagina dell’autore e su quella di Smashwords.
Ringrazio chi è riuscito ad arrivare fino in fondo. Non era semplice.
C’è una minuscola regione ricca di storia e di atonto altro che una blogger nata lì cerca di far conoscere.
A voi il link
L’amico Marco Freccero ha scritto questo post, che riprende l’iniziativa di due blogger, che non conoscevo. Silvia Algerino (Lettore creativo) e da Nadia Banaudi (Svolazzi e scritture). Potevo mancare? Giammai! E cercherò di essere serio.
Si rispondono a tre domande.
1 – Quali sono i 3 motivi che ti spingono a leggere?
Solo tre? Va bene, ho promesso di essere serio.
Leggere mi piace. Credo d’averlo scritto un altra volta ma fin da piccolo, tre o quattro anni leggevo il Corrierino dei Piccoli alla rovescia, ovvero capovolto 😀 Naturalmente io non lo ricordo ma l’ho sentito raccontare tante volte da mia madre e mia sorella. Però quando ho cominciato a far di conto, leggere per me era un piacere che mi dava una grande soddisfazione. Ancora oggi non ho smesso. Sono un peccatore incallito?
Leggere mi ha consentito di crescere e maturare, di soddisfare la mia curiosità di lettore. Ero scarso in italiano ma la lettura mi ha consentito di migliorare la mia scrittura. Leggere ha attivato quel processo, per cui ancora oggi, sono curioso di apprendere. In quale girone infernale Dante mi sbatte?
Sono un lettore compulsivo. Non so più dove mettere i libri. Gli ebook non mi danno la stessa adrenalina del cartaceo, anche se ne ho un discreto numero. Leggere è quasi una droga. Un paio di pagine alla sera mi fanno addormentare sereno. Un paio alla mattina mi mettono di buon umore. Immagino che il diavolo non mi voglia nel suo inferno 😀
Quali sono i 3 libri che consiglieresti a chi non legge?
Bella domanda! Ma visto che ho tenuto a bada la voglia di fare battute, vengo al sodo
1- Le cosmicomiche di Italo Calvino
2- la trilogia degli antenati – Il barone rampante, Il visconte dimezzato, il cavaliere inesistente – di Italo Calvino
3 – Tutte le opere di Gianni Rodari
In effetti la lista sarebbe lunghissima ma mi sono moderato.
Quali sono le 3 azioni che identifichi con il peccato?
bestemmiare – non pensiate che sia un cattolico praticante ma odio sentire bestemmiare
egoismo – non sono un altruista, anzi, ma il pensare solo a se stesso non riesco a sopportarlo.
mancanza di valori – in una società che rotola sempre più in basso per la mancanza di valori, ideali lo vedo come un peccato
Le iscrizioni termina il 3 settembre. Pare che ci sia anche un premio. Ma per me conta dare un apporto alla lettura.
Nono ho ancora capito come ci si iscrive ma ci provo.
Buone letture a tutti
Ringrazio Tararabundidee perché ha avuto la grande sensibilità di farmi partecipe a Tag Quote Challenge.
Le regole per partecipare sono :
tre giorni
tre blog candidati al giorno
tre citazioni
Questo è il terzo giorno
E le difficoltà crescono come funghi, perché la fantasia ha un limite e io l’ho finita. Vediamo un po’ cosa posso partorire. Dicono che sia doloroso ma come maschietto non lo so.
Forza con le idee… Il primo giorno sono stato un buffone, il secondo pure e il terzo? Non posso essere che un buffone o il giullare che si diverte a raccontare qualcosa. Ma almeno faccio ridere? Boh!
Dunque oggi mi affido agli amici blogger che hanno un’invettiva non da poco.
Mai visto un gelato nello spazio? Nemmeno io. Però … quando il cuore batte, il gelato nello spazio ci sta tutto.
Quando non ci vediamo, quando allungo la mano e non ci sei.
Ti penso più forte.
Tu sei: “Come un gelato per l’astronauta”.
Non sei necessario, ma sei un piacere straordinario.
Straordinario vero? Sì, sì. Una porta girevole. Quelle che si vedono nei film americani e che fanno tanta scena, dove mentre la donna entra, l’uomo esce e non si incontrano mai.
Avanti c’è posto! Posti a sedere finiti ma quelli in piedi ci sono tutti.
Ma vedo che avete dei pregiudizi. Male, molto male. Non lo sapete che senza il pre è un giudizio? No? Allora provate a togliere il pre. Provare per credere.
Non ci sarebbe niente di male nel pregiudizio, se fosse un buon giudizio. Come nel presentimento, se fosse amore.
Ma Bibi quanto è brava nelle sue vignette, arguta quanto basta. Mi pare di essere in cucina nel ricettario Sale q.b.
Per chiudere in bellezza – che vanitoso sei newwhitebear – ecco il mio pensierino finale.
Godersi il presente è assaporare la vita, in attesa del futuro.
Non vi è piaciuto? Peccato, non sono riuscito a fare di meglio.
Ragazze e ragazzi, se vi volete cimentare in questo Tag Quote Challenge – 3 Days il campo è a vostra disposizione. Io non rispondo delle vostre azioni.
Ringrazio Tararabundidee perché ha avuto la grande sensibilità di farmi partecipe a Tag Quote Challenge.
Le regole per partecipare sono :
tre giorni
tre blog candidati al giorno
tre citazioni
Questo è il secondo giorno
Visto che oggi è domenica, mi pare, cerco di essere serio. Ma ci riuscirò? Ci metterò la mia buona volontà.
Provo a conversare con voi. Ma cosa significa conversare? Mi aiuta Edith Wharton, almeno spero.
E quando partecipo a una buona conversazione, si può interloquire senza venire a compromessi con nessuna opinione se non con la propria; oppure si può ascoltare e rispondere interiormente. Ah, una buona conversazione… non c’è di meglio, vero?
Tratto da L’età dell’innocenza – edizione Newton Compton
Non avete capito nulla? Nemmeno io.
Finito di conversare, ecco che appaiono i fantasmi. Ma no, quelli non esistono!
Quella sgradevole sensazione di essere osservato oppure spiato era appiccicata alla pelle. Non riusciva a togliersela di dosso. I suoi sensi percepivano uno sguardo puntato su di lui.
“Eppure non c’è nessuno oltre le due ragazze e il cerbero, mascherato da donna, in cattedra. Però non riesco a eliminarlo o intercettarlo. Chi è? Chi sono? Dove sono?”
Da I tre cunicoli – Gian Paolo Marcolongo
E sì, non è gradevole sentirsi osservati e non sapere chi è.
Vanitoso? E sì! Cosa ci posso fare?
Non solo inquietanti fantasmi, prodotti dalla nostra mente ma anche ricordi delle parole sagge di una nonna.
Nipotina mia, ricordati che ognuno di noi deve seguire un suo percorso, ognuno di noi possiede un suo talento che deve mettere a frutto per vivere al meglio la propria vita… ci sono molte tecniche che ci aiutano a mettere in luce l’uno e l’altro.
Da Piccoli passi nella Taiga – Claudine Giovannoni
Fiona Moira sente una voce che viene da lontano. Seguire il proprio destino senza opporsi ma senza lasciarsi travolgere dagli avvenimenti. Ecco un monito che si deve ascoltare.
Contenti oggi?
A domani con le tre ultime citazioni. Ammesso che ci riesca.
Ringrazio Tararabundidee perché ha avuto la grande sensibilità di farmi partecipe a Tag Quote Challenge.
Le regole per partecipare sono :
tre giorni
tre blog candidati al giorno
tre citazioni
Però io sono sempre un po’ birichino, quando mi taggano. Tre giorni sono troppi chiedo lo sconto. Tre citazioni… e dove le pesco? Ma i tre blog candidati, quelli no. Ve li risparmio.
Quindi oggi sarebbe il giorno 1- one per gli english –
Ho spremuto le meningi con scarsi risultati. Si sa che le rape non danno sangue. E io sono una rapa.
Come citazione funziona? No. Peccato, perché mi era venuta bene.
Allora murble, murble…e se rimando a domani, quello che dovevo fare stasera?
Nemmeno questa? Uffa, che pignoli che siete.
E mo’ vediamo. Cosa? Non lo so ma intanto vediamo poi vi dirò. Mi sa che ci vuole la gatta col suo zampino. Sì, sì! Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. E sissignori, provate a mettere un dito mentre taglio delle fette di lardo di Colonnata e poi mi raccontate i risultati al Pronto Soccorso.
Vedo una mana alzata. Che vuole?… Non funziona? Ebbene per stasera ho finito le munizioni. Quella signora ripassi domani. Forse ha maggior fortuna di leggere tre citazioni.
17lastella ha avuto una brillante idea: taggarmi per farsi un sol boccone di me. Vedrò di rendergli la vita difficile. Ho una pelle coriacea, anche se mi mette in pentola a bollire per un giorno intero.
Ma procediamo con ordine.
Le Regole – quelle non possono mancare:
Usare l’immagine del Tag
citare l’inventore del Tag (bloody ivy)e ringraziare chi vi ha nominato.
Trovare e illustrare brevemente:
Una cosa che si legge (un libro, con la copertina o con un disegno in copertina dove quel colore prevalga)
Una cosa che si indossa (capi di abbigliamento, collane, borsa, giacca, trucco…),
Una cosa che si mangia/beve
Chi non riesce a trovare le 3 cose di quel colore verrà acchiappato dalla Strega!!!
I Blogger nominati acquistano il ruolo della Strega (o dello Stregone) e, con la frase STREGA COMANDA COLORE, scelgono il colore a chi linkano nel Tag.
Dal sito bloodyivy.it
Quella l’ho fatto. Copiata l’immagine e inserita nel post.
Citare l’inventore. Presto fatto. È bloodyivy la prima strega. L’ultima è 17lastella, che ringrazio per la gentilezza che mi ha riservato.
Fin qui me la sono cavata bene. Ma adesso viene il difficile. Il lilla non è il mio colore. Fosse stato il giallo, il rosso, l’azzurro, il verde ma il lilla proprio no. proprio non ci siamo.
Una cosa che si legge (un libro, con la copertina o con un disegno in copertina dove quel colore prevalga)
Cosa sto leggendo? Questo ma la copertina è di tutti altri colori.
Cominciamo male. Il viola non va bene? No? Peccato ma non ho nessuna copertina viola. Un fiore? Nemmeno quello? Uffa che hai proprio con me! Eureka! Nella copertina de La rivoluzione dei templari di Simonetta Cerrini c’è una traccia di lilla. Non ci credette? Provate a vedere qui. Fra l’altro è anche in lettura.
Primo bucato asciugato con fatica – il sole manca e in casa il riscaldamento è spento.
Una cosa che si indossa (capi di abbigliamento, collane, borsa, giacca, trucco…),
Mi volete proprio morto! Non porto collane, né borse e nemmeno mi trucco – basto al naturale e rendo anche piuttosto male -. Una giacca lilla? Ma per chi mi avete preso? E va bene, se proprio ci tenete… indosso dei calzoni che una volta erano viola ma sudore e lavaggi li hanno sbiaditi e tendono al lilla. Non va bene? Il convento passa solo quello. O accettate oppure va bene lo stesso. Mi sa che mi sono giocata la testa. Nessuna fotografia per pura decenza 😀
Una cosa che si mangia/beve
Beh qui getto la spugna. Mangiare o bere qualcosa di lilla…puah! Giammai! Va bene anche un’etichetta? No? Ma quanto siete pignoli! Dite che l’etichetta non si mangia o non si beve? E lo so ma nel contenitore ci sta qualcosa di commestibile. Lilla, lilla… delle mie brame chi è il più grosso salame? Io, naturalmente! E così finisce ingloriosamente la mia avventura.
Visto che sarà pappato dalla strega, è inutile taggare qualche altro incauto.
Per il colore lascio a voi la scelta.
Zipepecchia col suo Caos Liberty ha avuto la sventurata o meravigliosa idea di pensare a me per qualcosa che ho compreso poco. ma visto che era simpatico ho pensato bene – o male a vostra discrezione – di proseguire il giochino.
Vediamo in soldoni cosa si tratta. Innanzitutto si partecipa e non si vince nulla. Ottimo e abbondante, così non devo nemmeno imprecare contro la malasorte. Poi hai il libero arbitrio di poter scegliere. Meraviglioso. Ma procediamo con ordine.
Vi sono due liste di regole da eseguire per chi partecipa, ognuno è libero di scegliere quali delle due effettuare, io ho optato per la prima Tanto la seconda non mi piaceva per niente. E poi se qualcuno legge il post il commento non lo lascia di certo.
La prima regola
La seconda regola
Uffa! Cominciamo la solita trafila.
I ringraziamenti a Zipepecchia a modo mio glieli ho gia fatti. Però se non fosse chiaro scrivo
GRAZIE
Più chiaro di così…
Vediamo le 10 domande, che in realtà sono undici – Ma nella regola 1 era indicato 10. Evidentemente Zipepecchia è cresciuta –
Comunque bando alle polemiche, ecco le dieci, pardon undici, bubbole a cui devo rispondere.
Non l’ho visto. Mi riservo il diritto di non rispondere.
Dolce o salto, per me pari sono.
Come no! Tutte le sere!
Bella domanda. Ero talmente piccolo che non ricordo nulla. Va bene?
Cremato, cremato. Così sto in poco spazio. Gettare? Giammai! Non vedo il motivo di sprecare tre o quattrocento euro nell’urna e poi gettarla nel rusco. Sono venale?
Oh, bella! Sai che non ci avevo pensato. Fammi pensare? La maestra mi ha imposto di scrivere. Prima le aste, poi le lettere, infine i temi. Ho provato a dire che preferivo far di conto ma vi è andata male. Ho continuato a scrivere.
Sogni? Ho un cassetto pieno. Domani al mercato ne provo smerciare qualcuno. Sarà dura. Una persona? No. nessuna invidia. Mi basta e avanza quello che sono. Qualcosa? Mica sono un dipinto o una statua!
Chi mi conosce ha capito tutto. Comunque per il popolino spiego essere in pace con la propria coscienza.
Meglio di no! Perderei il sonno. Tutti che vorrebbero piluccare qualcosa. Se anche li donossi a chi ne ha bisogno più di me, avrei comunque la fila alla porta. Dunque, grazie ma non vinco nulla – tanto non ho mai vinto nemmeno al Gratta e Vinci-
Please? Un animale? Non basto io?
Peli sulla lingua non ne ho. La barba, quella sì, che non mi faccio da una vita. primo cara Zipepecchia non ti dò retta. Ci mancherebbe altro! Non sapevo nemmeno che tu esistessi. Seguo il tuo blog? Non mi pare. Vedi la frase precedente. Se ripassi tra qualche tempo, forse posso rispondere all’undicesima domanda.
Stremato, mi fermo qui. E le dieci domande? Un’altra volta. Per i dieci blog da nominare farei un torto al resto del mondo. Dunque non mi sforzo nemmeno.
PS la foto non è nuova ma il tramonto delle idee ci sta tutto.
Prendere un caffè … e va bene fa piacere prendere un caffè insieme agli amici. Ristretto, poco dolce e cremoso ma in particolare caldo. E mentre si prende, si chiacchera affabilmente tra noi. Un piccolo rito di metà mattina per rompere la monotonia. Ma guarda un po’ cosa mi capita! 😀 Davanti a me o meglio di fianco c’è un personaggio famoso, che tutti – o forse tutti conoscono – Mi impapino per l’emozione. Le parole strusciano sulla lingua. Mi riscopro timido e timorso. Un pacca sulla spalla per farmi i nghiottire l’emozione ed ecco… giò cosa gli direste? Non avere timori o remore… esprimeteti liberamente!
Così comincia questo TAG, questa mini avventura. Come voi – io no l’ho imparato leggendo il post dove avevano fatto il mio nome – riconoscerete nella foto utilizzata per il TAG la copertina di “Una donna per amico” di Lucio Battisti.
PRENDEREI UN CAFFÈ CON…
1- UN PERSONAGGIO PUBBLICO O FAMOSO:…
2- UNA PERSONA CHE FA PARTE DELLA MIA VITA REALE:…
3- UN BLOGGER DELLA MIA COMUNITÀ:…
Regole:
Usare l’immagine del TAG
Citare e ringraziare chi vi ha nominato
Descrivere le tre diverse situazioni così come sono state organizzate
Nominare almeno 10 blogger
L’immagine sta il alto
Ideatore del TAG: Pietro Pontrelli
Grazie a 17Stella per avermi scelto per questo TAG. Il caffè è per me essenziale al mattino. Prima cosa, dopo essere uscito dal caldo del letto, preparo il caffè 😀 Un tempo era un rito irrinunciabile di metà mattina, dopo pranzo e metà pomeriggio. Poi ho detto basta. Quello del mattino, appena sveglio è sufficiente. Ma se capita di essere in compagnia un caffè lo prendo volentieri. Un caffè mentre si fanno due chiacchiere, si discute, si socializza. L’ambiente ovviamente dev’essere quello giusto.
E ora vediamo con chi berrei un caffè:
1- UN PERSONAGGIO PUBBLICO O FAMOSO:
Ciao Vale! Si proprio lui Valentino Rossi!
Posso offrirti un biscotto 😀 col caffè? … No? … Mi vuoi strangolare? E va bene! Proviamo a riderci sopra, anche se l’amaro per la decima stella mancata è forte! Il calcione? Hai fatto benissimo perché Marc avrebbe meritato di peggio! Ma siamo sportivi – con la sporta degli insulti a portata di bocca. Ci hai donato un 2015 fantastico. Una goduria così non l’ho mai provata in tanti anni che ti seguo.
Forza Vale. il 2016 è pronto per dimostrare che sei il meglio!
2- UNA PERSONA CHE FA PARTE DELLA MIA VITA REALE:
Qui la situazione si fa delicata. Sono almeno due le persone. Quindi non aggiungo altro
3- UN BLOGGER DELLA MIA COMUNITÀ:
Uh! altro terreno scivoloso. Diciamo tutti quelli che passano dal mio blog. Proprio tutti, indistintamente. Mi costa una piccola fortuna pagare il caffè e relativo cioccolatino fondente a tutti ma lo faccio volentieri. Non sapete quanto questo mi renda felice. Forza gente, occupiamo il bar. Pago io!
Adesso ci dovrebbero essere le nomine. Ma non me la sento. Non l’ho mai fatto e non lo farò anche stavolta. Chi passa da qui e si ferma, offro un caffè – virtuale -!