Quest’anno sono veramente soddisfatto di quello che il mio giardino mi sta regalando.
A maggio l’albicocco, normalmente avaro di frutti, ha pensato bene di produrne in buona quantità per la mia gioia e dei merli buon gustai ;D .
I merli, penso a loro, ne hanno spolpati un bel po’ lasciando solo il nocciolo. 😀
Poi la siepe che conduce all’ingresso, l’iperico o fiore di San Giovanni,
Continua a fiorire e mi dispiace tagliare i rami cresciuti troppo. E va bene aspetterò l’autunno per sistemarla insieme alla photinia.
In questi giorni le piante di pomodoro, piantate a maggio mi stanno dando una bella soddisfazione. Raccolto abbondante e gustoso e non è finito perché devono maturare ancora un bel po’ di ciliegini e cuore di bue che sono ancora verdi.
Il fico che produce fichi neri dolcissimi, sta iniziando al sua produzione. Quest’anno pare particolarmente vivace. L’anno scorso mi aveva deluso ma pare voglia farsi perdonare.
Coi ciliegini abbiamo fatto un esperimento: fare la marmellata di pomodori. Poi sarà il turno dei fichi per diventare vasetti di marmellata.
Anche per questi ci sarà una piccola gara con gli uccelli che li gradiscono molto 😀
In questi giorni di calura mi accingo a compiere un’operazione molto delicata al limite del suicidio.
Vorrei tradurre in inglese un mio testo ma pensavo fosse più facile. 😀
Qualcuno potrebbe suggerire di usare Google ma sarebbe fatica sprecata. Per piccole frasi può ancora funzionare ma su un testo complesso, come quello scelto, diventa una follia.
Quindi da bravo orso curioso ho scandagliato il profondo web, poi mica tanto 😀 alla ricerca di siti adatti allo scopo. Nessuna speranza di qualcosa di gratuito, perché se non si paga vuol dire che dietro c’è Google. Tradotto in italiano torno alla casella di partenza. Inoltre sarebbe stata una penitenza tipo finire in prigione e perdere due giri. Ricordate il gioco dell’oca? Più o meno quello. Perché? Le proposte variavano da 2000 a 5000 battute. Un autentico delirio contare le battute, tradurre e poi salvare e via col liscio. Diciamo più o meno lo stesso taglio di Google. Tanto vale usare quello e buona notte.
Poi curiosando tra i siti a pagamento ho scovato questo www.deepl.com che con una spesa di 90 euro l’anno o 9 euro al mese ti consente di tradurre in una marea di lingue il tuo testo senza limite di battute per cinque traduzioni mensili con trenta giorni prova gratuiti iniziali. Fino al giorno prima dell’inizio dell’abbonamento è possibile disdirlo senza pagare nulla. Cosa che ho fatto.
L’orso è curioso di metterlo alla prova, tanto non avrei speso un centesimo, e così ho fatto. Scaricato il testo tradotto, mi sono costruito un modello a due colonne affiancate, più o meno come propone il sito per mettere a sinistra il testo italiano e sulla destra quello tradotto per avere sott’occhio le due versioni.
Le prime righe sembravano promettenti. Ringalluzzito come un gallo, avete visto mai un orso vestito da gallo? Bé, quello ero io. Dunque felice e contento ho proseguito e purtroppo avevo cantato vittoria troppo presto, perché i lemmi usati non rendevano bene l’idea del testo italiano. Quindi tra il cercare frasi idiomatiche e lemmi più aderenti a quello che volevo dire è diventato un calvario. L’andamento di questo è lento, poche righe per volta e tanto tempo nella ricerca. Finora ho rielaborato tre capitoli che tradotti in tempo vogliono dire un paio di mesi per finire se non abbandono prima l’impresa assai temeraria.
When the thirteen cycles have completed their journey, people will find itself at a crossroads: to sink into the Metnàl, in the last circle of Xibalbà in the presence of Uucub Camé, the lord of the seven dead in the house of the jaguar, or to live a new golden age.
Only thirteen sages can save the people of the world and them from falling in the cave of Colbàn. They are the thirteen custodians of the crystal skull.
They must meet up under the sacred temple of Kukulkán in the cave of Hunahpu next to the cenote of Xbalanque.
From the four corners of the earth they will walk to the sacred temple of the feathered serpent.
If a custodian doesn’t answer the call, then the people will fall into Xibalbà without salvation.
The thirteen custodians had designated when the earth had been created. They have passed down their crystal skulls to the selected successor at the time of their death without distinction of gender or people.
Time is marked by their steps.
When they will get to destination of the sacred temple of Kukultàn they ascend towards the sacrificial stone of the Sun and the Moon to descend into cave of Hunahpu.
They must get together at the same time and sit on the bench with their names.
Nobody knows the identity of the other twelve and everyone ignores who will occupy the golden bench, that of the thirteenth custodian.
On the fifteenth of October 2012 the call came and the thirteen custodians went to the sacred temple of Kukultàn carrying the crystal skull received from their predecessor.
From Mexico, Belize, Yucatán and Guatemala thirteen people walked towards the pyramid of Kukultàn.
One after the other they occupied their seat, waiting for that the thirteenth custodian reachs.
Here’s he! He comes as regal as a god. He sits on the golden bench while everyone lifts up their crystal skull.
The people are safe.
A new cycle of B’ak’tun will begin.
Le critiche sono ben accette, i suggerimenti pure, le correzioni super gradite.
Insomma non me la prendo se sono sommerso da male parole.
vi annuncio che oggi 24 giugno, giorno di San Giovanni, esce
Una notte magica San Giovanni
in romanzo fantasy… o forse nemmeno un romanzo fantasioso.
Ecco la sinossi
Quella che per Deborah, una giovane cestista, doveva essere una vacanza rilassante tra mare e cielo, si trasforma in una singolare avventura che la fa viaggiare nel tempo e nello spazio, rendendola testimone di un’importante scoperta archeologica avvenuta decenni addietro.
È la sera del 23 giugno, la vigilia di San Giovanni, quando per una fortuita circostanza regalatale dalla sua curiosità, Deborah si reca in un paesino sulle colline di Cattolica dove, come da tradizione, per festeggiare “La notte delle streghe” viene allestito un mercatino. Tra una fitta folla, chioschetti, saltimbanchi e cartomanti, Deborah viene attratta dalla particolare luce emanata da un teschio di cristallo, risalente all’epoca Maya, in esposizione su una delle tante bancarelle di chincaglierie. Senza pensarci due volte, la giovane lo acquista. Il modico prezzo richiesto le fa supporre che sia un falso. Lentamente, però, attraverso una serie di visioni indotte dal potere magico dell’oggetto, Deborah capisce di essere in possesso di un pezzo dal valore storico: l’ultimo dei tredici teschi della profezia Maya, un tempo sottratto dalla casa di Anna Mitchell-Hedges.
La profezia vuole che, alla data del 12 dicembre 2012, i teschi vengano riuniti per dare così inizio a un nuovo ciclo di conoscenza ed elevazione per l’intera umanità. Scopre pure di essere lei la prescelta per la consegna del teschio di cristallo. Dovrà custodirlo in gran segreto fino al giorno in cui riceverà la chiamata.
Nonostante gli allenamenti, la trasferta in Sud America con la squadra di basket e l’inizio di una nuova storia d’amore, Deborah – con l’aiuto di Alex e del gatto Miao incontrati la notte di San Giovanni – riesce a mantenere l’impegno fino a quando un’ennesima visione le fa capire che è giunto il momento.
Un romanzo ricco di colpi di scena e assai intrigante.
Un piccolo assaggio del mio nuovo romanzo, che uscirà il 24 giugno. Le prenotazioni sono aperte qui. Il 24 giugno ai prenotati arriverà la copia definitiva.
Quando i tredici cicli avranno compiuto il loro giro l’umanità si troverà davanti a un bivio. Sprofondare nel Metnàl, nell’ultimo girone di Xibalbà al cospetto di Uucub Camé, il signore delle sette morti nella casa del giaguaro oppure vivere una nuova età dell’oro.
Solo tredici saggi potranno salvare il popolo delle terre e salvarle dal precipizio nella grotta di Colbàn. Sono i tredici custodi del teschio di cristallo.
Si dovranno radunare sotto il sacro tempio di Kukulkàn nella grotta di Hunahpu accanto al cenote di Xbalanque.
Saranno chiamati dai quattro angoli della terra e si incammineranno per raggiungere il sacro tempio del serpente piumato.
Se un custode non risponderà alla chiamata, allora il popolo precipiterà nello Xibalbà senza scampo.
I tredici custodi designati alla creazione della terra hanno passato il proprio teschio di cristallo al suo successore scelto al momento del trapasso senza distinzione di genere o di popolo.
Il tempo è scandito dai loro passi.
Si devono trovare tutti insieme nello stesso momento nella grotta di Hunahpu e sedersi sullo scranno col loro nome.
Arrivati al sacro tempio di Kukultàn ascendono verso la pietra sacrificale del Sole e della Luna per scendere al suo interno.
Nessuno conosce l’identità degli altri dodici e tutti ignorano chi occuperà lo scranno d’oro, quello del tredicesimo custode.
Il quindici ottobre del 2012 è arrivata la chiamata e i tredici custodi si sono avviati verso il sacro tempio di Kukultàn portando con sé il teschio di cristallo ricevuto dal loro predecessore.
Dal Messico, dal Belize, dallo Yucatàn e dal Guatemala tredici persone hanno intrapreso il cammino a piedi verso la piramide di Kukultàn.
Uno dopo l’altro occupano il posto assegnato, aspettando l’arrivo del tredicesimo custode.
Ecco che arriva regale come un dio. Si siede sullo scranno d’oro e tutti sollevano il loro teschio di cristallo.
È il 23 giugno la vigilia della notte di San Giovanni. Deborah, una giovane milanese, è in vacanza a Cattolica e ascolta casualmente una conversazione tra una vicina di ombrellone e un ragazzo romagnolo. Progettano per la notte di San Giovanni una trasgressione sessuale sulle colline alle spalle di Cattolica. Il paese è in festa per la notte delle streghe, un revival di magia nera medievale.
Deborah decide di seguire i due amanti per curiosità. Qui in un tripudio di persone, bancarelle e cartomanti un teschio di cristallo di epoca Maya la chiama e da’ inizio a una straordinaria avventura tra passato e presente, spostandosi nel tempo e nello spazio. Si trova proiettata nel 1927 nel Belize quando un avventuriero inglese e la figlia adottiva ritrovano un teschio di cristallo del tutto identico a quello acquistato su una misteriosa bancarella. Li segue al loro ritorno in Inghilterra e a Londra dove nel British Museum è ospitato un altro teschio di cristallo. Assiste alla notte di sesso dei due amanti.
Una cartomante le legge il suo futuro e la inizializza ai riti esoterici della notte di San Giovanni. Verrà lasciata dall’attuale compagno e troverà il futuro amore attraverso il bacile con la cera fusa esposta alla guazza di San Giovanni.
Deborah, giocatrice di basket, scopre che è in grado di vedere e leggere nella mente delle persone. Aspetta la chiamata per portare il suo teschio di cristallo in un posto dove i tredici te aschi riuniti daranno le indicazioni per salvare l’umanità dopo il 12 dicembre 2012.
Il 14 ottobre del 2012 durante la notte si trova catapultata in un paese sconosciuto abitato da persone che parlano una lingua ignota. La chiamata è arrivata e lei va occupare il tredicesimo scanno, quello più importante.
Uscirà il 24 giugno ma potete prenotarlo qui o leggere un estratto. Non appena sarà pronto sarà inviata l’ultima versione, quella definitiva. Sto curando ogni dettaglio di impaginazione per una piacevole lettura.
Il libro costa 2,69€ in formato ebook. Di certo per quella data sarà pronto il formato cartaceo.
O.T. per qualche giorno non leggerò i vostri post né commenti o risposte ma vi leggerò tutti e risponderò a tutti.
Un lunedì triste e uggioso pareva più una giornata di novembre che una di gennaio per via di una nebbia fredda, che si attaccava con ferocia sul viso e sulle mani. Tendeva a cristallizzarsi sulla pelle, sul cappotto blu.
Un uomo, non molto alto, i cui capelli bianchi si confondevano nel grigiore della mattinata, camminava svelto in via Mazzini diretto alla biblioteca con aria assorta. Immerso nei suoi pensieri non notava quello che si muoveva attorno a lui, perché pensava all’articolo letto il giorno prima. Era impaziente di mettere le mani su quel libretto.
“Chissà se ci riuscirò?” bofonchiò, mentre si asciugava il naso gocciolante con un fazzoletto di carta. Il freddo e l’umido giocavano brutti scherzi alle sue narici.
Arrivato dinnanzi al portone, si soffermò, pensando che molti anni prima lo varcava da studente. Scosse il capo, perché per i flashback c’era tempo. Adesso doveva entrare e leggere quel vecchio manoscritto.
“Una pazzia, la mia. Una pazzia senile” si disse mentre spingeva la vetrata per entrare.
Tutto era cambiato rispetto ai suoi ricordi, nulla era rimasto intatto.
Si avvicinò al punto dove si chiedono in prestito i libri con un pizzico di ansia, mentre per l’ennesima volta si soffiava il naso gocciolante.
«Vorrei consultare il libro di Girolamo Negrini» disse con un filo di voce appena accennato.
«Quale libro?» replicò una signora con tono freddo da piccola burocrate.
Giacomo deglutì, perché il titolo non lo conosceva. Aveva informazioni scarne: una data e un contenuto approssimativo.
«Veramente» balbettò come uno scolaro scoperto impreparato. «Vede… Credo che sia del 1841… Insomma il titolo non lo conosco ma parla di certi cunicoli che partono dal Castello Estense. È possibile consultarlo?»
La bibliotecaria lo guardò male.
“Di lunedì mattina e, per di più all’inizio del turno, doveva capitare questo scocciatore! Non poteva starsene a poltrire nel letto invece di venire qua con delle richieste assurde” pensò la donna infastidita, mentre cominciò la ricerca col nome dell’autore.
Sullo schermo apparvero tre titoli. “E mo’! Quale dei tre?” si domandò, accentuando la voglia di mandarlo a quel paese.
Doveva trattenersi per non guastarsi il resto del turno e creare un nuovo caso. Aveva già avuto nel passato dei richiami per essersi mostrata scortese, questa era stata l’opinione di qualche utente, che aveva protestato con i suoi superiori. Era prudente trattenere la lingua e non dire nulla.
Giacomo nel frattempo si dondolava su una gamba e poi sull’altra per cercare di moderare l’impazienza e il nervosismo. Osservò la donna che stonava nell’ambiente. “Perché?” e si guardo intorno con aria di noncuranza per mascherare l’insofferenza. “Almeno fosse stata una bella ragazza… Due battute, un complimento e forse meno acidità. E vabbé accontentiamoci di questa grassona. Pare che abbia ingoiato una scopa e che le sia andata di traverso”.
La donna lo guardò, sollevando gli occhi dal monitor.
«Cosa conosce di questo libro?» lo interrogò con gli occhi freddi ridotti a due fessure.
Giacomo si era distratto, osservando un paio di studentesse che si erano accomodate alle postazioni multimediali. Gli era sfuggita la domanda. Aveva udito in modo vago qualcosa in lontananza. Girò gli occhi verso la donna con aria sorpresa.
“Non c’è paragone con quelle due” pensò prima di prestarle attenzione.
“Ma guarda un po’ cosa mi doveva capitare di lunedì mattina alle nove! Un vecchio lumacone che guarda con occhio lascivo e libidinoso quelle ragazze che potrebbero essere sue figlie. Un pedofilo, immagino” ringhiò rabbiosa la donna dentro se stessa.
Giacomo ha letto un ritaglio di giornale che menzionava mitici passaggi segreti che dal Castello Estense portavano in tre posti diversi della città.
Nell’attesa del pamphlet di poche pagine che menziona i tre cunicoli si ritrova proiettato indietro nel tempo di cinquecento anni: nel Ducato Estense all’epoca del duca Alfonso I. Un mondo diverso dal suo sia nel vestire sia nel modo di agire. Un unico vantaggio: si ritrova un giovane adulto di circa trent’anni e questo gli fa piacere.
Dopo lo spaesamento iniziale, in cui deve comprendere come adattare la sua cultura moderna a quella rinascimentale, Giacomo si mette a suo agio in una storia boccaccesca fatta di amori, passioni e tradimenti. È l’ingegnere del Duca, una figura assai diversa da quella attuale, che conosceva bene.
Mentre Giacomo affronta la sua avventura, sboccia l’amore tra Alfonso e Laura Dianti, una popolana bella e fresca. Un amore durato fino alla morte di Alfonso nonostante l’astio e le contrarietà dei suoi familiari. Questa è storia narrata dai documenti di quell’epoca e condita da un quadro del grande Tiziano.
La storia scorre fluida tra amori e passioni, finché Giacomo alla fine non ritorna nel suo tempo e sorride per la bella avventura.
Questo testo, pubblicato nell’ottobre 2016, è stato ripulito dagli errori e sfoltito del dieci percento. Torna sugli scaffali virtuali nella sua nuova veste.
Per chi ama il fruscio della carta lo può acquistare nello store di Amazon qui al costo di 12,48€.
Per chi ama il digitale può acquistare il formato mobi qui a 3,68€.
Esiste la possibilità di scaricarlo a costo di 1,88$ da Smashwords.
La promozione lancio di Un paese rinasce è terminata ieri sera alle 23 e 59. È andata meno bene del preventivato ma va bene così. Non faccio come la famosa volpe e l’uva ma non mi aspettavo grandi numeri, anche se in cuor mio sì, e così è stato.
Però in questi tempi di bulimia letteraria complice la quarantena del virus diventava difficile convincere qualcuno a leggere gratis un testo.
Dunque ringrazio quei volenterosi che hanno eseguito il download e mi auguro che possa piacere il testo.
è in promozione ancora per poche ore fino alle 23 e 59 di oggi.
Non perdete l’occasione di scaricarlo e leggerlo.
Buona domenica
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