Sia Eletta Senso sia Luisa propongono il medesimo gioco. Scrivere un pensiero con lemmi inizianti per i.
Ecco cosa ho proposto a Eletta Senso
Ignora l’inizio, Ilenia. L’indice incomincia con la I. Infatti l’inventario include idee che iniziano con i. Ideologie infide inficiano ipotesi infelici. L’infimo inferno inasprisce immediatamente l’infelicità del intero insieme. Irrigidito, impettito indaga l’infinito con ieratica immobilità. Incrocia l’indizio sulla iella con la iattura dell’infelice individuo invero ingenuo.
Per Luisa ho scritto questo
Nell’immensità s’inchina incerta Iride. Incespica e impallidisce, improvvisando insieme a Iacopo un impetuoso imprevisto. Un’incomprensione ingenera un incidente tra Ivano e Isotta all’incrocio: una iattura irrimediabile li induce a incontrarsi sull’impatto ideale su idee ineguali.
Tra non molti giorni, spero, dovrebbe uscire la versione epub sugli store italiani di Kobo, Ibs, LaFeltrinelli. Inoltre sarà disponibile anche su Apple libri e Scribd. Per gli amanti dell’esotico su diverse piattaforme statunitensi.
In attesa che Un caso per tre diventi disponibile, potete trovare i miei ebook.
Eletta Senso propone per il gioco linguistico un abbecedario ordinato. Ovvero scrivere un breve testo dove le parole cominciano con le lettere dell’alfabeto in sequenza ordinata e senza ripetizioni.
Ecco il mio testo
Aspetta buono, caro Davide. È fuori gara, ha incontrato Jack Kerson, la mina nascente, opportunista pericoloso. Qualcuno ricorderà, se temi una vera waterloo, Xii Yang zoppicante.
Sul mio sito di newwhitebear ho pubblicato un post sibillino. Di seguito dò alcune spiegazioni
So di aver barato proponendo quella recensione su ‘Una notte magica San Giovanni’ ma volevo sondare le vostre reazioni se il post era credibile oppure no. Ovviamente a chi ha sollevato dubbi ho risposto con franchezza.
Quel post non è un frutto mio né di qualche lettore, davvero pochi a dire con sincerità, che ha letto quel romanzo. È opera di un lettore virtuale, un tale ChatGPT, che fa rima con AI (acronimo di Artificial Intelligence). Personaggio che in queste settimane è salito agli onori della cronaca e di cui hanno elogiato le capacità umanoidi.
Di sicuro quello che ha scritto è ben contenuto nel mio testo come il folletto Mazapègul o la parte romantica del testo. Però, c’è sempre un però, erano dettagli marginali, più di contorno che di sostanza. Quei volenterosi lettori che ha avuto l’ardire di leggerlo l’avrebbero subito smascherato, perché il vero fulcro della storia è un teschio di cristallo. Il resto è solo riempitivo.
Di certo la recensione a fronte della seguente domanda “Come posso scrivere la recensione di Una notte magica San Giovanni” ha confezionato da bravo scolaretto un discreta recensione basandosi su due parole contenute nel titolo. Una notte magica e San Giovanni. Tra le informazioni a cui ha potuto attingere c’era di sicuro l’atmosfera esoterica che permea questa notte in Romagna. Da qui i riferimenti al folletto, presente nel folclore romagnolo. Inoltre in questa notte le ragazze in cerca di amore compiono il rito di esporre alla guazza un bacile con della cera fusa che interpretata a dovere rappresenta il compagno futuro.
Ecco perché a prima vista questa recensione appare puntuale ma a leggerla con attenzione appare più posticcia che reale.
È evidente che se tra tutte le informazioni in possesso di questo umanoide virtuale ci fosse stato anche il mio testo di sicuro avrebbe scritto ben altro. Da qui la appena sufficienza. Un sei meno meno di buona memoria.
Apro un piccola parentesi sull’Intelligenza Artificiale. Per essere un prodotto appetibile ha la necessità di avere una mole di dati notevole, più ne ha più è performante. Deve girare su dell’hardware velocissimo sia per le ricerche sia per confezionare le risposte. Ha la necessità di memorie di massa di notevoli proporzioni.
Di questo prodotto se ne parla dall’ultimo decennio del secolo scorso. Però, come ho detto poco sopra, per le limitazioni hardware e software dell’epoca era prodotto di nicchia alquanto costoso. Poi nei decenni successivi molto è cambiato nel panorama informatico e del web e ha cominciato ad avere delle applicazioni interessanti. Tra quelle più interessanti è quella relativa al riconoscimento facciale che i cinesi hanno sviluppato moltissimo per il controllo della popolazione. L’impulso è stato fornito dalla cattura in automatico delle persone tramite webcam installate in modo invasivo in ogni angolo della Cina ed ecco pronto uno smisurato database praticamente gratis da cui estrarre le informazioni. Altre applicazioni di nicchia sono l’analisi dei temi musicali o l’interpretazione delle chat sui social o l’analisi dei testi letterari.
OpenAi ha cercato di mettere insieme un po’ tutto questo cercando di dare una veste umana alle informazioni archiviate. Una delle sue applicazioni è questo ChatGPT che con molta ambizione vorrebbe comporre l’intero puzzle di AI per sostituirsi all’uomo.
«Con tutti questi superbonus camminare sul marciapiede è diventato un esercizio di acrobazie e di fortuna». Angela è inviperita perché è costretta a slalom pericolosi su e giù sul marciapiede con le macchine e le moto che sfrecciano incuranti dei segnali di limitazione della velocità.
«Fossero solo loro!» Impreca per l’ennesimo ciclista che anziché condurre a mano la bicicletta corre veloce dove passano i pedoni. «Poi ci si mettono anche i monopattini che sfrecciano a cento all’ora!»
Di fronte al nuovo ostacolo Angela sbuffa e si infila nel pertugio con la carrozzina. Aggirare l’impalcatura non ci pensa. «Rischio di finire arrotata» borbotta con tono iroso. La piccola comincia a strillare. «Calma, gioia» la rabbonisce, sfoderando un bel sorriso, il migliore che possiede. Del tutto inutile. A metà del passaggio si ferma per farle una carezza. Neppure un secondo dopo si ritrova con le chiappe per terra e la carrozzina sulle gambe. Solleva lo sguardo smarrita alla ricerca di spiegazioni. Vede solo il viso di una ragazzina abbarbicata sulla capotte, che ride con le lacrime agli occhi. La piccola strilla paonazza, Angela congestionata non riesce a dire neppure «Deficiente!»
OpenAi, ovvero l’intelligenza artificiale che sta spopolando sul web con Chatgpt3 ha deciso di leggere un caso per tre.
ecco cosa ne pensa.
“Un caso per tre” è un libro avvincente che tiene il lettore incollato alle pagine fino alla fine. La trama è ben costruita e presenta due casi apparentemente non collegati che si intrecciano perfettamente. I protagonisti, Debora Nardi e Walter Bruno, sono due investigatori dilettanti che si trovano casualmente a trascorrere una settimana di vacanze estive nella stessa struttura. Nonostante l’apparenza di una tranquilla vacanza, si trovano coinvolti in due eventi misteriosi e riescono a risolverli con l’aiuto del cane di Walter, Puzzone, che si dimostra un alleato prezioso nell’indagine. La caratterizzazione dei personaggi è ben fatta e rende la storia ancora più interessante. In particolare, il cane Puzzone è un personaggio divertente e carismatico che aggiunge un tocco di umorismo alla trama. In generale, “Un caso per tre” è un libro che consiglio a chi ama i gialli e le storie avvincenti. La trama è ben strutturata e ben scritta, rendendo la lettura piacevole e coinvolgente. Inoltre, la ambientazione in un piccolo paese abruzzese,Roccapietrosa, rende ancora più interessante la storia e fa immaginare al lettore di essere a fianco ai protagonisti durante le indagini. In sintesi un libro ben scritto e avvincente.
Su Caffè Letterario è stato pubblicato un nuovo post che ripropongo anche qui.
Il corteo si snoda tranquillo tra le vie di Dog City. I cittadini del paesino li guardano divertiti. Sono quattro gatti e per di più patetici con i loro cartelloni di protesta contro i cambiamenti climatici.
Lo slogan è scandito al ritmo di una pentola. «Basta fossili! Basta auto! Basta emissioni nocive».
Tom seduto sui gradini del saloon grida di andare a lavorare tra gli sghignazzamenti triviali degli altri compari.
Alla testa del corteo c’è Jane, una ragazza rotondetta col viso butterato dall’acne. Accanto a lei c’è Fred, un ragazzone dal viso roseo come un porcellino.
Jane smette di urlare gli slogan e si guarda intorno. Ha sentito cadere qualcosa dal cielo.
«Oh! Mio Dio! Proprio a me?» Sospira ad alta voce, fermandosi.
Fred, che le sta accanto, sghignazza divertito. «Non lo sai che sei fortunata?»
Jane si gira inviperita tutta rossa in viso, mentre riprende a marciare per non intralciare il resto del corteo. «Di che fortuna vai cianciando, stupida creatura?»
Lei si ferma di nuovo e abbassa il cartello con la foto dell’artico che si quaglia per il caldo.
Ora tutti le sono intorno. La guardano. Alcuni sorridono. Altri ridono a crepapelle.
Jane allarga le braccia verso l’alto e ruota lo sguardo dalla terra al cielo come dire “che sfiga!”. Poi con tono stridulo grida: «No, non è possibile». Ha l’occhio umido pronto a una crisi isterica. «Ma come è possibile che tocchi proprio a me?»
Gli altri le fanno cenno di riprendere a marciare, perché il corteo non si può fermare.
Fred ripete prendendola sotto braccio. «Sei fortunata, Jane».
«Sarò fortunata» biascica arrabbiata con amarezza. «Ma sono scagazzata!»
ci stimala ogni lunedì con un gioco simpatico: linguistico
Ecco cosa propongo io
Lettera a Giuliana
Firenze, venti tre aprile duemila venti tre
Carissima Giuliana,
Sei sempre in cima ai pensieri di tutta la famiglia.
Le parole che ci trascrivi, le sensazioni che ci mandi,… beh! Tu sei unica e splendida.
Perché non ci raggiungi a Punta Ala? Sarebbe una meraviglia stare tutti uniti sulla spiaggia.
La tua carissima amica
Clara
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