Konnie – parte ventiseiesima

omaggio di Yelling Rosa

Su Caffè Letterario è stato pubblicato da poco la ventiseiesima puntata del mio racconto Konnie che potete leggere anche qui.

Buona lettura e un sereno Santo Natale.

8 settembre 2144 ore 15

Non hanno fatto altri incontri pericolosi per raggiungere il ponte che appare più malandato di quanto ricordano. Le crepe sono più profonde e il piano stradale ancor di più dissestato. Decidono ugualmente di passare anche se appare pericolante e sotto si è accumulato una specie di tappo coi tronchi trascinati dalla corrente.

Trattenendo il fiato e senza parlare giungono sull’altra sponda incolumi. Durante il passaggio hanno sentito sinistri scricchiolii e qualche pezzo del ponte che è precipitato con un tonfo preoccupante nell’acqua tumultuosa del torrente.

«Se faremo un’altra escursione dobbiamo trovare un altro punto per attraversare perché non credo che resisterà alla prossima piena» espone Alba con tono piatto. «Però farei una piccola sosta perché ho necessità di rifiatare».

«Okay!»

Si sistemano su delle rocce sporgenti dal terreno ricoperte di muschio bagnato, mentre Cucciolo corre per la radura lieto di essere tornato a casa.

«Provo a mettermi in contatto con la Città del Sole. Non l’abbiamo più sentita dal giorno successivo la partenza» annuncia Matteo, mentre con il braccio indica qualcosa in cielo.

Alba osserva incuriosita. Un’aquila sta volteggiando sopra il bosco, forse ha visto una preda. «Che splendido uccello! È enorme! Cosa sarà?»

Cucciolo di gran carriera torna e si sistema tra i due ragazzi. Il rapace gli incute paura. Forse teme di essere l’obiettivo dell’aquila, perché ha le fattezze di un agnello come dimensioni.

Matteo ride, mentre gli accarezza la testa. Prova a gracchiare un ‘pronto’ nel ricevitore avendo come risposta solo un fruscio disturbato. «Pare che non ci sia nessun collegamento» spiega mentre osserva le evoluzioni del rapace. Poi lo vede fiondarsi a velocità impressionante verso terra, afferrare qualcosa che si dimena mentre risale in quota.

Alba rinnova la domanda sulla specie di uccello, perché Matteo impegnato con la ricetrasmittente non ha risposto.

«Di sicuro è un rapace. Viste le dimensioni credo che sia un’aquila reale. Ricordo d’aver letto che vivono tra queste montagne e tra le prede ci sono anche i cuccioli di lupo». Matteo ridacchia vedendo come Cucciolo rimane acquattato tra di loro.

Alba sorride perché ha capito il motivo per cui il lupetto non corre più per la radura alla ricerca di prede. «Evidentemente la radioattività ha colpito solo gli umani annientandoli, mentre flora e fauna hanno superato indenni il periodo critico» afferma la ragazza con tono allegro. Il pensiero che tra qualche giorno potrà riabbracciare la famiglia e gli amici la riempie di euforia. Di Marcello ha cancellato ogni traccia. Se deve fare una scelta questa cade di certo su Matteo che ha scoperto giorno dopo giorno come una persona sensibile e con molte affinità con lei.

«Restiamo qui oppure cerchiamo una postazione più a monte?»

«No. Meglio un posto più su. Non dovremmo essere molto distanti dalla strada per la Città del Sole» afferma Alba mettendosi in marcia.

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