Su Caffè Letterario è stato pubblicato un nuovo post che ripropongo anche qui.
Il corteo si snoda tranquillo tra le vie di Dog City. I cittadini del paesino li guardano divertiti. Sono quattro gatti e per di più patetici con i loro cartelloni di protesta contro i cambiamenti climatici.
Lo slogan è scandito al ritmo di una pentola. «Basta fossili! Basta auto! Basta emissioni nocive».
Tom seduto sui gradini del saloon grida di andare a lavorare tra gli sghignazzamenti triviali degli altri compari.
Alla testa del corteo c’è Jane, una ragazza rotondetta col viso butterato dall’acne. Accanto a lei c’è Fred, un ragazzone dal viso roseo come un porcellino.
Jane smette di urlare gli slogan e si guarda intorno. Ha sentito cadere qualcosa dal cielo.
«Oh! Mio Dio! Proprio a me?» Sospira ad alta voce, fermandosi.
Fred, che le sta accanto, sghignazza divertito. «Non lo sai che sei fortunata?»
Jane si gira inviperita tutta rossa in viso, mentre riprende a marciare per non intralciare il resto del corteo. «Di che fortuna vai cianciando, stupida creatura?»
Lei si ferma di nuovo e abbassa il cartello con la foto dell’artico che si quaglia per il caldo.
Ora tutti le sono intorno. La guardano. Alcuni sorridono. Altri ridono a crepapelle.
Jane allarga le braccia verso l’alto e ruota lo sguardo dalla terra al cielo come dire “che sfiga!”. Poi con tono stridulo grida: «No, non è possibile». Ha l’occhio umido pronto a una crisi isterica. «Ma come è possibile che tocchi proprio a me?»
Gli altri le fanno cenno di riprendere a marciare, perché il corteo non si può fermare.
Fred ripete prendendola sotto braccio. «Sei fortunata, Jane».
«Sarò fortunata» biascica arrabbiata con amarezza. «Ma sono scagazzata!»