L’avvincente romanzo Krimhilde e le fanciulle scomparse si arricchisce di una nuova parte su Caffè Letterario.
La stessa la potete leggere qui.
Il drago Michele rimpiange di non aver preso con se la sacca dei viveri. La sete gli secca la gola e lo stomaco brontola. “Speriamo che faccia presto a ritornare”. Ha le gambe informicolate per la postura e le mani intorpidite. Vorrebbe alzarsi e camminare ma gli ordini sono ordini e vanno rispettati.
Non passa molto tempo quando le due dragonesse vedono una figura conosciuta avvicinarsi all’albero dove il drago ha appeso qualcosa.
Bathilde trasalisce, perché è una delle cortigiane più ascoltate della regina Krimhilde. “Una traditrice!” Rimane in silenzio senza muovere un muscolo, mentre la compagna vorrebbe intervenire.
La donna si allontana a passo svelto come se avesse fretta di sparire.
Bathilde rimpiange che Baldegunde sia scomparsa da due giorni. Dovrà fare rapporto alla sua vice, di cui non riesce a sopportare la spocchia. “Chissà come reagirà conoscendo il nome di chi sta tradendo la nostra Regina. Mi aspetto che non crederà una parole di quello che le dirò e non farà nulla”.
Il sole sta tramontando sulla pianura del Concerto, quando la vedono tornare. Come guidata da un filo invisibile va verso il roveto dove il drago è acquattato. Non riesce a vedere cosa consegna, né udire cosa si dicono. Poi lei si dirige verso il Castello di Mezzo, mentre lui riprende la strada del Ginestro.
«Cosa facciamo?» Chiede Marchilde che vorrebbe mettersi sulle tracce del drago.
«Seguiamo discretamente Grumhilde» la gela Bathilde. «È tempo sprecato seguire il drago. Sappiamo dove è diretto».
In silenzio seguono Grumhilde senza farsi notare. Sono due ombre che seguono un corpo.
Osservato che la traditrice rientra nel Castello, ritornano sui loro passi per pattugliare il tratto di Ginestro a loro assegnato.
Marchilde sgrana gli occhi per il comportamento di Bathilde. Lei sarebbe corsa senza indugio a fare rapporto a Brumfilde, a prendere istruzioni sulle prossime mosse da compiere. Però il sergente sembra snobbare tutto questo. Vorrebbe esprimere ad alta voce il suo pensiero ma preferisce tacere, seguendola in silenzio.
Si addentrano nel bosco mentre l’oscurità comincia ad allungare le ombre.
«Ci accampiamo in prossimità del guado dei Passi Perduti, facendo i turni di guardia fino al mattino».
Il posto lo conoscono perché il punto di riferimento del loro pattugliamento. «Hai sentito?» Mormora Marchilde indicando con la mano la direzione.
«Sì. Andiamo a controllare chi sono. Mi sembrano voci femminili».
In una piccola radura vedono sei donne e un uomo raccolti attorno a un fuoco. Però la sorpresa maggiore è riconoscere tra loro la capitana delle dragonesse a cavallo, il loro comandante.
Senza fare rumore si avvicinano. Solo Markus avverte la loro presenza e dà l’allarme. Non hanno strumenti per difendersi, né potrebbero averne perché solo le dragonesse a cavallo sono autorizzate a portare le armi.
Baldegunde allertata dal compagno si erge in tutta la sua stazza a difesa delle ragazze che continuano a ridere e scherzare. Non si sono accorte di nulla. Però lei riconosce chi sta alla guida del piccolo gruppo: è Bathilde, una delle più fedeli dragonesse. Le va incontro aiutandola a smontare da cavallo.
«Mi compiaccio con te, Bathilde perché stai eseguendo i miei ordini».
La dragonessa vorrebbe inginocchiarsi per rendere omaggio alla sua capitana.
Baldegunde l’abbraccia con calore sotto lo sguardo incredulo di Marchilde rimasta sul cavallo.
«Stavamo giusto per mangiare qualcosa. Tuberi di dente di leone e di patata selvatica, messi a cuocere sotto la cenere. Poi qualche erba da mangiare cruda. Roba povera».
Bathilde accetta a condizione che loro condividano parte delle scorte.
«Pensavamo di accamparci non molto distante dal guado dei Passi Perduti ma forse è meglio che restiamo con voi per proteggervi» suggerisce Bathilde al termine del modesto pasto. Non trova il momento giusto per esternare quello che ha visto.
Baldegunde intuisce che deve raccontare qualcosa di delicato e importante. Fatte coricare le ragazze e affidata a Marchilde la loro protezione, si allontana dal fuoco con Markus, invitando la sergente a seguirli.
«Ma…» borbotta ritenendo il compagno della capitana un elemento estraneo alle sue dichiarazioni.
«Markus… è il mio compagno da una vita e di lui mi fido ciecamente. Senza il suo aiuto le cinque ragazze rapite sarebbero ancora prigioniere. Quindi puoi parlare senza reticenze» spiega Baldegunde alla perplessa dragonessa.
Bathilde comincia un po’ titubante e man mano che il resoconto si snoda acquista sicurezza. Markus ascolta in silenzio senza mai intervenire, lasciando questo compito alla capitana.
Baldegunde si sarebbe morsa la lingua, quando si lascia sfuggire un apprezzamento non proprio lusinghiero su Grumhilde. Ha perso le staffe quando doveva mantenere la calma.
Baldegunde avrebbe voluto esonerare Markus dal suo turno di guardia ma lui afferma di sentirsi bene e rispetterà la turnazione.
Al sorgere del sole La capitana col compagno e le ragazze si avviano verso il Castello di Mezzo, mentre le due dragonesse riprendono il pattugliamento dell’area assegnata.