Sui giornali della finanza spiccano alcuni articoli che parlano delle strepitose performance di due blue chip italiane: Enel e Eni ma anche di diverse multiutility, come Hera tanto per fare un nome.
Mentre le famiglie italiane pagano bollette energetiche di tutto rispetto, mentre gli automobilisti italiani vedono schizzare verso l’alto il prezzo dei carburanti, mentre il governa è costretto a iniettare nelle famiglie più bisognose milioni di euro o tagliare accise, queste società si fanno le budella d’oro con ricavi da favola. Enel incrementa del 85% i suoi ricavi, Eni raggiunge la stratosferica cifra di 7 miliardi di utili, per le multiutility non ho cifre esatte ma si parla di numeri consistenti. È vero che queste trimestrali sono a uso borsa per obblighi di legge, ma di certo alla chiusura dei bilanci societari usciranno numeri importanti.
Credo che molti noi si chiederanno perché loro guadagnano cifre da favola pur non avendo giacimenti da amministrare. La spiegazione c’è. Queste aziende stipulano contratti oggi per consegna tra svariati mesi della materia prima – gas, petrolio, energia elettrica. I prezzi sono basati sui valori di mercato al momento della stipula del contratto. Quindi se al momento della consegna il prezzo è salito, è come se avessero avuto uno sconto più o meno grande a seconda della forbice. Viceversa se calano, pagano una maggiorazione sul prezzo pattuito. Però i prezzi al dettaglio, quelli che noi paghiamo in bolletta o alla pompa, tengono conto di quelli del mercato all’ingrosso del momento. Da qui si evince che lo sconto crea guadagno, la maggiorazione perdita.
Questi ricavi apparsi sulle trimestrali di queste società sono il frutto di contratti stipulati quando i prezzi della materia prima erano molto più bassi, mentre noi consumatori paghiamo la loro crescita.
Sembra che da ottobre prossimo cambi il metodo di determinazione del prezzo della materia prima in modo più favorevole per il consumatore. Se questo sarà vero, lo verificheremo ma poiché nessuno protesta sento puzza di bruciato. Nel frattempo le loro casse si riempono di dobloni d’oro pagati con le nostre tasche.
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noi paghiamo e loro diventano ricchi
Hai spiegato molto chiaramente una cosa che diventa sempre più triste e angosciante per l’italiano medio- Grazie
Quando gli incrementi dei ricavi assumono proporzioni così vistose è evidente che le origini vanno cercate in altro modo. La misura che sembra vogliano adottare per determinazione del prezzo del gas mi sembra una presa in giro. Il mercato tutelato finirà tra circa diciotto mesi e riguarda una fetta delle famiglie italiane. Per quelle che sono passate al mercato libero sotto il pressing violento e maleducato delle aziende che spingono a uscire dal mercato protetto rimangono con le vecchie regole inique. Inoltre non è certo che il nuovo calcolo sia più vantaggioso del vecchio. Visto che Enel non protesta gatta ci cova.