Citazione 3 e altro ancora

Qualche altra perla tratta da Guida galattica per gli autostoppisti. Il ciclo completo” di Douglas Adams, trad. Laura Serra, ed. Mondadori.

Sapeva che, come genitore, doveva dar fiducia a sua figlia, cercare di costruire un senso di reciproco rispetto e sicurezza nel loro rapporto. Aveva avuto la sgradevole sensazione che un simile comportamento fosse da idioti, ma l’aveva adottato ugualmente; e in effetti era risultato un comportamento da idioti. Vivendo si impara. In ogni caso, si vive.

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Quando la caccia a nuove fonti di energia era divenuta spasmodica, un giovane brillante aveva compreso d’un tratto che uno dei luoghi in cui l’energia disponibile non era stata tutta consumata era… il passato

A questo punto qualcuno si pone o forse mi vorrebbe porre una domanda: “Ma che cavolo di testo è questo?”

Cerco di soddisfare la vostra curiosità. Nessuno è curioso? Va bene ma la soddisfo lo stesso.

Cosa non è. Non è un romanzo di fantascienza nel termine canonico che siamo abituati a pensare. Tanto per esemplificare. Non è tipo Guerre stellari, Star Trek o i romanzi di Urania. È altra roba.

Cosa è. È un romanzo di fantascienza. Ma se hai appena scritto che non lo è. Sì, lo è ma è umoristico, di un umorismo graffiante e a tratti surreale che cerca di sbeffeggiare pensieri e persone con i loro stereotipi e le loro passioni. Il bersaglio è il pensiero comune. È sufficiente il titolo che rispecchia fedelmente quello originale The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy.

Questo testo non nasce come libro scritto ma è l’adattamento delle prime quattro puntate della serie radiofonica omonima sulla BBC del 1978. Visto l’enorme successo ottenuto tra il pubblico Douglas Adams lo pubblicò a Londra nell’ottobre del 1979. Il titolo deriva da una guida turistica galattica scritta in forma di enciclopedia, che gioca un ruolo fondamentale nella trama del romanzo e di quelli successivi. Si perché a questo sono seguiti altri cinque romanzi che sulla falsariga del primo continuano a narrare le imprese un po’ cervellotiche dei vari personaggi. Ovviamente anche i titoli successivi hanno avuto un primo passaggio sulla radio prima di approdare nella versione cartacea. Lo serie radiofonica è terminata nel 2009. Esiste anche l’omonima serie televisiva e un passaggio sul grande schermo.

Però torniamo alla nostra guida, che sulla copertina reca la scritta. DON’T PANIC. È un ebook reader ante litteram, visto che siamo nel 1978!

Già l’incipit è tutto un programma.

«Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione.»

Il protagonista, Arthur Dent, si oppone a un’insensata costruzione stradale ma in realtà rischia di più perché l’Ente Galattico Viabilità Iperspazio deve demolire la Terra per far posto a un’autostrada interspaziale. Insomma se gli umani sono cretini, gli alieni non sono da meno. Questo rappresenta il punto di partenza del primo testo. Ovviamente non spoilerò il seguito, lasciando il gusto della lettura a chi volesse leggerlo.

Dei sei testi, io ho comprato l’ebook che li raggruppa tutti ma ci sono anche i sei cartacei singoli, ho apprezzato il primo che dà il nome all’intera saga e il quinto Praticamente innocuo. Gli altri sono gradevoli da leggere ma meno graffianti di questi due.

Ci sarebbe anche un settimo testo, E un’altra cosa… un romanzo di Eoin Colfer che completerebbe la saga della scombinata compagnia di giro che anima il sei testi della Guida galattica per autostoppisti. La volgata narra che Douglas Adams avrebbe voluto concludere la saga raggruappando i vari personaggi, Arthur Dent, Ford Perfect, Zaphod, Trillian McMillian, Random figlia di Trillian e Arthur, Fenchurch e il robot depresso Marvin, nell’ultima avventura. Tuttavia la morte prematura di Adams non ha permesso questo. Allora Colfer avrebbe raccolto il testimone e scritto il romanzo conclusivo.

Io l’ho trovato divertente, ironico e pungente ma anche innotivo nel linguaggio, anticipando molti temi di attualità e dispositivi che vedranno la luce molti anni dopo la stesura di questi testi. Intelligenza artificiale, computer parlanti, reader e altro ancora.

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0 risposte a “Citazione 3 e altro ancora”

  1. Mi piace molto. Soprattutto la prima frase che dice che bisogna instaurare un rapporto di stima e fiducia con i figli, dare loro sicurezza. Tanti genitori al giorno d’oggi paiono invece impreparati e assai insicuri x affrontare adolescenti che ne sanno molto più di noi. Con l’avvento di Internet e derivati ( l’alieno dei romanzi rimarrebbe allibito…) i ns giovani si sono trasformati. Scusami se ho deviato leggermente il tiro dal tuo post, ma il discorso adolescenza mi sta molto a cuore.

    1. hai fatto benissimo a deviare. Sono sempre interessanti le opinioni motivate.
      Chi pronuncia quella frase non è un alieno ma un umano, Arthur Dent, che si è ritrovato padre a sua insaputa – vedi la citazione 2. Trovandosi alle prese con un’adolescente ribelle esprime quella opinione.

  2. È un vero capolavoro! Chi è amante della fantascienza e vuole deviare dalla “seriosita’” delle saghe canoniche in questa guida troverà di che ridacchiare e nicchiare. È davvero un’opera unica nel suo genere. Chi ha visto Balle Spaziali e si è sganasciato, non può farselo sfuggire sebbene abbia bisogno di maggiore impegno di un film. Ne hanno fatto un adattamento a videogioco (un’avventura testuale della Infocom) e anche un film (che – a mio avviso – va visto dopo avere letto il libro per potere essere apprezzato).

      1. Il film è godibile: coglie l’umorismo surreale in pieno. Chiaro che è un adattamento e quindi perde nel confronto. Il videogioco è un’avventura testuale di metà anni Ottanta quindi per utente di oggi è assai ostica. E non che fosse accessibile ai suoi tempi perché aveva punti particolarmente difficili da risolvere. Tuttavia catturava lo spirito del racconto egregiamente, anche perché in fondo dei conti, era tutto testo con un parser. Potrebbe essere un modo diverso per leggere.
        Una curiosità: l’autore – alla fine degli anni Novanta – collabora attivamente al videogioco Starship Titanic, ambientato in una nave spaziale. Si tratta sempre di un’avventura testuale quando però ormai questo genere era ormai tramontato. Il gioco originale fu invece un grande successo (anche perché all’epoca l’avventura testuale era al suo massimo).

        1. Grazie per le precisazioni da un esperto di videogiochi.
          In effetti le avventura testuali, oggi fanno sorridere, ma a quell’epoca no. Anzi spingevano il video giocatore a pensare, perché non era una gara di velocità.
          Non sapevo della sua partecipazione alla scrittura di un video gioco.

    1. Dopo questa recensione di Redbavon mi è chiaro perchè quel mio conoscente tifasse tanto per questo testo.
      Che dirti amico mio i miei gusti si dissociano, ma seguo con interesse quanto racconti in seguito alla lettura del libro.

  3. Dalla fine di giugno sono in attesa di leggerlo, logistica della rete bibliotecaria permettendo. Venerdì scorso ho rinnovato la richiesta. Attendo fiducioso, tanto le letture non mancano 😉

      1. Non quanto speravo. Mi è arrivato proprio oggi. Non il ciclo completo però (che avevo richiesto), solo la prima parte. Pazienza, dopo la lunga attesa se non altro si è fatto un passo avanti… 🙂

          1. Avevo richiesto un’edizione del 2016. Del primo ho visto il film (adesso lo sto leggendo e devo dire che è una scoperta piacevole). Mi piacerebbe completare il ciclo, e infatti ho provveduto a riprenotarlo. Chissà che stavolta, congiunzioni astrali permettendo 😀 , il mio desiderio non venga esaudito (e dire che l’ho anche espresso la notte di San Lorenzo, dopo un mese e mezzo di attesa).

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