“Non posso crederci!” esclamò, vedendo le due figure, che si stagliavano sul cielo arrossato della sera.
Ritornò sui suoi passi e si trovò al loro cospetto. Il gatto si strisciò dapprima con la testa, poi col corpo e infine con la coda sulle gambe di Deborah per manifestare la propria soddisfazione.
“Non credevo che vi avrei più riviste!” esclamò la ragazza visibilmente contenta.
“Non abbiamo potuto salutarti la notte di San Giovanni, perché avevano bisogno di noi dall’altra parte del mondo, nell’emisfero australe. Lo facciamo stasera” disse la signora dai capelli bianchi.
“Ma se non venivo?” domandò la ragazza tra l’incredulo e il soddisfatto.
“Saresti venuta. Non potevi non raccogliere il nostro invito” fece Sajana, che era rimasta in disparte silenziosa.
Deborah era basita. Lei non aveva ascoltato nessun richiamo. L’unico pensiero era rivolto al mattino successivo, quando, chiuso il trolley e qualche borsa, avrebbe preso la strada del ritorno a Milano. ‘Miaouuu‘ le ricordò che c’era un gatto nero acciambellato ai suoi piedi. E comprese tutto.
“Bene. Ora sistemiamoci su queste sedie intorno al tavolo” disse la signora dai capelli candidi.
E come per magia, comparvero tre comode sedie in legno e un tavolo di ferro. La ragazza osservò tutto questo con gli occhi sgranati per la sorpresa senza proferire una parola. Si sedettero, mentre rapidamente le prime ombre serale rendevano scuro il panorama.
“Tu sei stata designata da Anna Mitchell Hedges a conservare il teschio di cristallo” cominciò la signora dai capelli candidi.
Deborah aprì la bocca ma la richiuse subito. Aveva compreso che non sarebbe uscito nulla. Un brivido stava percorrendo la sua schiena.
“Conservarlo al sicuro e non mostrarlo a nessuno” continuò Sajana.
“Ma l’hanno visto in tanti la notte di San Giovanni!” fece la ragazza con tono alterato della voce.
Un sorriso comparve sul volto delle due donne. L’espressione cupa e distaccata si trasformò per un attimo in una gioiosa e rilassata.
“No. Nessuno l’ha notato” disse la signora dai capelli candidi, scuotendo la testa per rafforzare l’affermazione.
“Ma Alex?” domandò Deborah.
“Lui fa parte del progetto e non conta. Anzi è stato punito per essere uscito dalle righe. Non doveva baciarti né guardarti con occhi innamorati” affermò con forza Sajana.
La ragazza era sempre più frastornata. Stava comprendendo che quella serata era stata fin troppo magica e aveva trasceso la sua razionalità. Era inutile tentare di decifrarla. Sarebbe stato solo un rompicapo intricato, intrigante e inspiegabile. Però comprese il senso del primo sogno, quello dove per la prima volta aveva visto Mike. Quello, che a lei era sembrato un incubo senza senso, adesso acquistava una sua valenza. Era stato il prologo a tutta quell’avventura che aveva vissuto in poche ore nella notte di San Giovanni. Adesso doveva solo ascoltare quello che queste due donne avevano da raccontarle.
“Riceverai una chiamata e dovrai obbedire al richiamo” fece la signora dai capelli bianchi, riprendendo il filo del discorso interrotto.
“Come faccio a riconoscerla?” chiese Deborah, che avvertiva di essere imprigionata nella tela del ragno, dopo essere stata catturata.
“Non ti preoccupare. Saprai distinguerlo tra mille avvisi falsi. Non abbandonare mai Belzeblù. Lui sarà scorta e guida allo stesso tempo” spiegò Sajana, mentre il gatto nero sbadigliò e emise un ‘Miaoo‘ di conferma. “Ma parliamo di cose frivole. Hai trovato i due bacili?”
“Sì! E ho fatto come mi ha suggerito. Mi sono bagnata il viso con l’acqua coi fiori di iperico e ho osservato le figure di cera nell’altro” disse la ragazza.
“Bene. Quella persona raffigurata con la cera la incontrerai in un momento inaspettato. L’attuale persona ti pianterà in asso. Non ti crucciare. Lui meditava da tempo l’abbandono. Ora i tempi sono maturi” concluse Sajana, mentre lo squillo di un sms ruppe il silenzio della notte.
Deborah sapeva che era arrivato per lei ma adesso non aveva tempo di consultare lo smartphone. L’avrebbe fatto con calma in hotel.
“Ma in realtà non ho visto un volto ma dei simboli. Se li ho interpretati giusti, non conosco nessun giornalista di cronaca rosa. A dire il vero non ne conosco per nulla” disse con tono ansioso Deborah.
“Non ha importanza. É irrilevante questo dettaglio. Se hai visto correttamente i segni, quando meno te lo aspetti, farai conoscenza con lui. Ma ora parliamo del teschio” fece Sajana, chiudendo questo argomento di conversazione.
“Mettilo in una teca trasparente. Il posto non deve ricevere il sole direttamente, né essere al buio. Inoltre non deve essere visibile a nessuno” disse la signora dai capelli bianchi.
“É facile per voi dirlo, perché per magia fatte comparire o scomparire sedie e tavoli. Io abito in un bilocale a Milano. Due misere stanza più i servizi. E luoghi come quelli che ha appena descritto non ce ne sono” fece Deborah amareggiata.
“Lo sappiamo. Ma vedrai che il teschio troverà da solo la sua collocazione” dichiarò con tono piatto Sajana.
“Ammettiamo che sia vero ma la teca dove la compro?” chiese la ragazza tra il curioso e lo scetticismo.
“Ecco” fece la signora dai capelli bianchi, facendo comparire una custodia trasparente delle esatte dimensioni per ospitare il teschio. “É di cristallo. Va lucidato come tutti i cristalli” concluse la signora.
Deborah spalancò gli occhi e deglutì in fretta con un piccolo gorgoglio. Si pose la domanda come avrebbe fatto per trasportarlo alla macchina. Le pareva malagevole e ingombrante. Non sarebbe stato facile il trasporto.
“Non ti preoccupare, perché vedo correre in te scetticismo e perplessità. É leggerissimo come una piuma. Per gli altri sarà pesante come un macigno” aggiunse la signora dai capelli bianchi.
La ragazza lo afferrò con due mani e notò immediatamente la leggerezza del manufatto. Tutti i dubbi svanirono. Si domandava come fosse possibile che per lei fosse leggero, mentre per gli altri sarebbe stato un peso non indifferente. Era immersa in queste riflessioni, quando udì la voce di Sajana.
“Nessuno deve conoscere l’esistenza di questo teschio. Neppure il tuo nuovo compagno. Dovrai osservare questo riserbo almeno fino alla chiamata”.
“Ma tra venticinque giorni sono di partenza per Rio de Janeiro e resterò assente per oltre un mese. Chi lo custodirà?” domandò preoccupata la ragazza.
“Alex veglierà sul tuo bilocale, senza che possa vederti” rispose Sajana.
Deborah aveva un’altra domanda che la inquietava.
“Ma chi accudirà a Miao?”
“Viaggerà con te” disse seccamente la signora dai capelli bianchi.
La ragazza spalancò gli occhi per la sorpresa. ‘Viaggiare con me? Ma è impossibile!’ si disse, prima di essere preceduta nella risposta.
“Nessuno lo noterà. Nemmeno quando chiederai del cibo per lui. Ma ora parliamo di come preparare il teschio per l’incontro programmato” fece la signora dai capelli bianchi.
La ragazza stava per intervenire, quando Sajana iniziò a spiegarle come si doveva comportare.
“Ogni sera alle 21 dovrai estrarre il teschio dalla sua custodia e metterlo al centro del tavolo. Sul lato destro accenderai una candela rossa su quel portacandele che il vecchio ti ha donato, visto che tu sei stata generosa con lui. Non dimenticarti mai di questo rito”.
Deborah deglutì vistosamente. L’orario le pareva inconsueto, perché significava che per quell’ora doveva essere a casa. Cascasse il mondo.
“Ma non so se posso essere in casa per quell’ora. Talvolta abbiamo allenamenti serali. Altre volte è in corso la partita. Non sarebbe meglio trovare un altro orario?”
“No” la gelò Sajana.
La ragazza sospirò. Questa storia cominciava col piede sbagliato.
“Quando la candela avrà fatto il suo corso, riponi il teschio nella sua custodia e il portacandele in un luogo sicuro”.
“Quando tornerai a Milano, noterai che molte persone vorranno fare la tua conoscenza. Ne sarai felice, perché prima nessuno ti notava. Tuttavia non farle mai salire nel tuo appartamento. Belzeblù sa essere feroce all’occorrenza. I suoi canini sono più micidiali di mille pugnali. Trova una scusa ma non accoglierle nel bilocale” affermò con decisione la signora dai capelli bianchi.
Deborah si sentì smarrita, prigioniera di eventi che la usavano come arma. E non poteva sottrarsi.
Stava per replicare infastidita da tutti questi grattacapi, quando vide dissolversi tutto. Nel buio erano rimasti solo lei e il gatto nero, mentre ai suoi piedi scintillava la teca.
La raccolse e senza dire niente si avviò alla macchina, seguita da Miao con la coda eretta.
quel Miao incuriosisce….
Un gatto fantastico! 😀
Einfach wieder toll geschrieben ich lese es so gerne dank der Übersetzung Wünsche noch einen guten Donnerstag lieber Gruß Gislinde
Ich bin froh, Sie können es leicht durch die Übersetzung zu lesen. Dank Gislinde. Eine glückliche Abend. Gruß
Per tutti i capperi di Pantelleria … qui la faccenda si fa seria!
Ritrovare Sajana e la signora dai capelli candidi sarà stato per Deborah anche un vero piacere ma le rispettive loro istruzioni che partono dal ricevere la chiamata alla conservazione con particolari modalità del teschio risultano alquanto impegnative.
Speriamo che durante la vacanza con al seguito l’invisibile Belzeblù qualcosa possa migliorare per la nostra ragazza a cominciare magari proprio da quel sms non ancora letto …. forse di Alex? 😉
Lo so che non darai nessun aiutino in anteprima … ma a me piace sognare! 😀
Un abbraccio grande
Affy
Nessun aiutino. Sicuramente le istruzioni sono ermetiche ma riuscirà nello scopo di rispettare le direttive? Ai futuri capitoli l’ardua sentenza.
Un grande abbraccio
Che colpo di scena! Un post che ho letto con crescente curiosità, domandandomi dove mai si possa custodire la teca a quelle condizioni (e non ne sono venuta a capo), mi pare che questo mistero sia lì per svelarsi ma è davvero impossibile immaginarne il seguito. Attendo!
Eppure ci riuscirà. Il seguito? in parte è scritto 😀
Intriga!!!!! se pone atrapante!!!!! Besos!!!!
Gracias, Lili. Besos
Povera Deborah, che compito impegnativo le è stato assegnato, chissà se riuscirà a mantenere fede a tutte le istruzioni. Bravo, sai sempre coinvolgere i lettori! Un caro abbraccio
Grazie per le belle parole. Deborah? Vedremo se ci riuscirà.
Un grande abbraccio
Leggerti mi piace sempre più!
Grazie!
Non vorrei stare nei panni della povera Deborah… alla prossima
buon pomeriggio Gian Paolo
un abbraccio Franca
Beh! ci sono difficoltà, senza dubbio ma.. ti lascio con la curiosità
Felice serata
Un abbraccio
Gian Paolo
affascina molto e la curiosità si fa sentire
serena sera
un sorriso
Franca
Grazie Franca per la costanza nel leggermi.
Un grande abbraccio
Cavolo ma povera Deborah! Baci
Deborah ha le spalle larghe. E’ una cestista!
Baci
Deborah, , me parece que está desorientada
buenas noches querido amigo!!!!!
muchos besos****
sigo, intrigada con el final*****
Gracias Mirta. Buenas noches!
Besos
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Danke mache Pause muss leider ins Krankenhaus liebe Grüße bis dann Freundschaft Gislinde
Ich hoffe, dass du kommst bald unter uns.
Lieber Gruß, Gislinde
Bellissimo capitolo.
Io ho fiducia sia in Deborah, sia in Miao!
Un caro abbraccio.
E fai bene!
Un caro abbraccio
Buona serata, Gian Paolo ! 🙂
http://youtu.be/Q0wZQbK938Y
Un caro saluto ! 🙂
Aliosa.
Grazie Aliosa. Sreno sabato sera.
Un caro saluto
Ho un debole per questo miaooo.Forse perchè adoro i gatti. Comunque faccio il tifo per la povera Deborah.Troppo è il ” peso” del teschio. Notte davvero ora caro il mio Gian Paolo. Isabella
Deborah ringrazia per il vostro sostegno 😀
Miao vi augura la buona notte.
Notte
Gian Paolo
beh…almeno l’anticipazione che Deborah ce la farà l’abbiamo avuta! 😛 😉 ricordo che anche io, già vari capitoli fa, avevo scritto in un commento !”povera Deborah!”. attendiamo il prossimo…
abbraccio
I vostri commenti danno stimola a deborah! 🙂 😀
Serena notte.
Un abbraccio
Dolce Domenica G. Paolo 🙂
Grazie, Simona. Che il lunedì sia radioso e felice.