La notte di San Giovanni – parte undicesima

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La ragazza impallidì, mentre osservava il reperto che scintillava come se fosse dotato di luce propria. Lo trovava inquietante ma ormai l’aveva e doveva conoscere il resto della storia.

Alex riprese il racconto.

“Dagli esami compiuti risultò che il teschio era stato scolpito lungo l’asse principale del cristallo. Questa tecnica, molto avanzata, utilizza l’asse di simmetria per ridurre il rischio di frantumazione. Inoltre la precisione del taglio è spiegabile solo con l’utilizzo di un raggio laser, che nel 726 non era stato ancora inventato”.

Deborah lo interruppe. Qualcosa non tornava.

Come fai a conoscere la data esatta. 726 invece di 1826 o un altro anno?” domandò incerta.

Come faccio? Lo so e basta” tagliò corto Alex.

La ragazza non aggiunse nulla mentre il compagno riprendeva la narrazione.

C’è anche un’altra ipotesi che qualcuno ritiene ragionevole e altri poco pratica. Affermano che il teschio sia stato levigato a mano per almeno trecento anni da parte di generazioni di valenti artigiani. Questo, infatti, è il tempo stimato per riuscire a modellare con precisione stupefacente un blocco di quarzo di tale durezza: ha una durezza pari a sette, quindi praticamente impossibile da lavorare con comuni utensili metallici”.

Deborah spalancò gli occhi. Le pareva un lasso di tempo incredibilmente lungo per una lavorazione di un oggetto.

Trecento anni? Ma è un periodo temporalmente enorme! E poi se i teschi sono tredici, quanti artigiani hanno dovuto impiegare per levigarli tutti?”

Il ragazzo rise all’uscita stupita della compagna. In effetti non ci aveva mai pensato. Era sensato e lecito porsi la domanda. Ma senza rispondere, proseguì la narrazione.

Inoltre i Maya non conoscevano il ferro. Per contro ci sono tracce in quello del British Museum”.

Dunque quello a Londra è un falso?”

No. Non è detto. Nell’ottocento si usavano delle mole metalliche per asportare il sudiciume accumulato nel corso dei secoli. Quindi potrebbero essere coerenza tra le tracce e l’opera di pulizia” disse Alex.

Cosa ti fa supporre che siano stati artigiani Maya a lavorare i teschi?” Deborah gli pose l’ennesima domanda, interrompendo nuovamente narrazione e cambiando l’obiettivo della storia.

E chi avrebbe dovuto farlo? Sono stati trovati nel loro territorio” Alex rispose per nulla infastidito.

Ma dici che non vi è certezza, su come i teschi siano entrati in possesso delle varie persone” incalzò la ragazza.

Alex rimase sorpreso dalla logica e non rispose subito. Prese tempo per non farsi trascinare in una polemica sterile.

Perché i Maya si impegnarono in un’opera di tal genere, tenendo impegnati per circa tre secoli i loro migliori artigiani, per produrre un oggetto apparentemente inutile?” Deborah fece una riflessione ad alta voce per nulla convinta di questa seconda ipotesi.

Perché ritieni che quest’opera sia inutile?” le domandò il ragazzo.

Perché? Non ho capito la sua funzione. Parlate tutti una lingua criptica!”

Alex rimase in silenzio. Raccolse le idee per chiarire questo aspetto ma la ragazza lo incalzò con un’altra domanda.

Perché degli artigiani, che lavorano il cristallo, impiegando gran parte del loro tempo e della loro abilità, avrebbero dovuto tramandare alle generazioni successive l’oscuro ma importantissimo significato di ciò che stanno realizzando?”

La funzione dei tredici teschi è sicuramente divinatoria. Sono come le carte dei tarocchi, che contengono dell’informazione riguardanti lo sviluppo umano del passato, del presente e del futuro. Ognuno di loro possiede una conoscenza, una parte dell’intero processo cognitivo dell’uomo e hanno la capacità di vedere nel futuro”.

E ci dovrei credere?” fece la ragazza, mostrando stupore.

Alex alzò le spalle come se la questione non lo sfiorasse minimamente.

Tutto è depositato all’interno di questi teschi, tutta la conoscenza ancestrale. Dicono che ci sarà un giorno, in cui i saggi si riuniranno intorno a un lago con i tredici teschi riuniti. Qualcuno, leggendo alcuni testi maya, giunti fino a noi, ipotizza che questo dovrebbe avvenire prima del 21 dicembre del 2112”.

Bufale!” esclamò divertita Deborah.

Non ci credi?” domandò curioso il ragazzo.

E perché ci dovrei credere? Quello è un giorno come un altro!”

A questo punto è inutile proseguire” ammise Alex con amarezza.

Ma no! Continua. Sono curiosa di conoscere questa storia”.

Si spera che questo evento avvenga prima della fine del ciclo profetizzato per la data del 21 dicembre di quest’anno. Con loro giungeranno anche i guardiani e custodi dei teschi”. Alex pareva ispirato da una misteriosa voce che lo guidasse nel pronunciare le frasi.

Un uomo, che possiede immensi poteri, attraverserà il lago camminando su di esso ed estrarrà la testa maestra che si trova all’interno di una caverna, dietro una cascata. Quella è la tredicesima e più importante di tutte. A questo punto si celebreranno delle cerimonie. E si leggerà il futuro dell’umanità. I tredici teschi di cristallo contengono le informazioni circa l’origine e il destino della razza umana. E potrebbero essere la chiave di volta, il tassello perfetto che si incastrerà, quando l’uomo sarà pronto per aprire la porta del futuro.
A partire dal XIX secolo cominciano a riemergere, uno a uno, dai luoghi che per secoli li hanno nascosti. Quattro sono già usciti allo scoperto e altri usciranno dall’oblio nei prossimi mesi. Siamo in un momento di attesa”.

E io sarei un saggio?” Deborah, sorpresa e incredula, gli chiese con una punta di ironia.

Non lo so ma di certo sarai un guardiano e custode” esclamò con enfasi Alex.

Forse, se questo teschio che tengo in grembo sia autentico e non una copia!” Deborah pareva divertita per queste ultime affermazioni.

Sono certo che è uno dei tredici! Se ti ha scelta, vuol dire che sei saggia!”

La ragazza rise a quest’ultima esternazione di Alex. «Mi ha scelto? Ma non diciamo sciocchezze! L’ho toccato più che altro per curiosità!» pensò in un attimo prima di riprendere a parlare.

Beh! torniamo coi piedi per terra. Quando sarà il 21 dicembre, ne riparliamo! Ma non ho ancora capito la storia di questo teschio. Avevi promesso di raccontarmela ma finora hai divagato tra leggende e storie inverosimili”.

Allora ho parlato per nulla e del nulla?” disse offeso il ragazzo, guardandola fissa negli occhi.

Non saprei” fece guardinga la ragazza.

Eppure l’hai detto!”

Ma no! Abbiamo parlato di leggende, di ipotesi. Niente di concreto. Hai detto che conosci la storia di questo teschio. Io sono pronta ad ascoltarla. Tutto quello che hai detto è interessante senza dubbio ma ora vorrei conoscere la storia di questo e non di altri” disse con calma Deborah.

Solo chi te l’ha venduta conosce la sua storia. Io ho parlato dei teschi di cristallo” fece Alex.

Quello che ho ascoltato pare uscito dalla trama di quel film col bello di Hollywood! Sai Harrison Ford! Quello che impersonava Indiana Jones!”

Dunque pensi che ti abbia raccontato la trama di un film, adattandola alla nostra situazione?”

Sembra che non riusciamo a capirci!” affermò la ragazza.

Perché?” chiese con voce offesa il ragazzo.

Perché qualunque affermazione esterni, la prendi come un affronto personale. Ho chiesto solo di conoscere la storia di questo teschio e non divagazioni sulle leggende che avvolgono questi reperti”.

Perché non chiediamo a chi te l’ha venduta la vera e reale storia di questa testa?” domandò Alex sicuro nella voce.

E va bene! Ci alziamo e andiamo al banchetto di quella signora dai capelli bianchi”.

Deborah si girò verso il luogo dove stava il banco ma rimase a bocca aperta per la sorpresa.

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51 risposte a “La notte di San Giovanni – parte undicesima”

  1. Questa storia è intricata assai, ogni volta che una piccola luce fa capolino si torna indietro
    Alex sembra conoscere tanti particolari e anch’io come Deborah rimarrei stupita
    I teschi mi fanno un po’ paura e il 21 dicembre penserò a loro
    Bravissimo, hai una fantasia molto sviluppata, capace e documentata
    Un grande abbraccio
    Buon weekend
    Mistral

    1. Grazie per la fantasia sviluppata, capace e documentata.
      Sì, la storia mi sta uscendo intricata. Chissà se ce la farò a reggere.
      Sereno fine settimana
      Un grande abbraccio
      Gian Paolo

  2. Caro Gian Paolo sono veramente stupita delle cose che scrivi. Tra immaginazione e sapere c’è un equilibrio notevole. Sei proprio bravo. Ti abbraccio forte come sempre. Isabella

  3. Alex è un pozzo di informazioni preziose. Chissà se bisognerà seguire il suo intuito e la sua conoscenza per capire qualcosa in più sul segreto custodito dai teschi.
    Ma il banco della signora … che fine ha fatto? Qui ogni tanto sparisce qualcuno …
    La dodicesima parte dipanerà qualche nube? 😉
    un abbraccio
    Affy

        1. PS !
          Ciao, Gian Paolo!
          Siamo in modo permanente sia su Internet e nella vita! 🙂
          E ‘importante per ottenere un cuore dignitosa e puro! 🙂
          Ma non si allude a parlare in generale! 🙂
          Una bella domenica, amici virtuali che siete migliaia di miglia da me
          ma in un luogo difficile caro a me in molti modi! 🙂
          Aliosa

  4. eheheeh, io sono nata il 20 dicembre… ma certo non mi aiuta 😉 proseguo per vedere dov’è finito il banchetto della “sicura dai capelli bianchi”. (ma perché Alex prende tutto come un affronto personale secondo Deborah? forse sono un po’ tesi entrambi)

    1. Mi fa piacere che questa storia molto fantasiosa ti abbia preso.
      Certamente Deborah ne uscirà. In questi giorni, un po’ convulsi per me, sto scrivendo poche righe al giorno come una formichina per mettere la parola fine alla storia.

        1. Di solito mi avvantaggio nei momenti di calma. Quindi ho sempre una scorta per un paio di settimane. Però, come avrai notato, ho rallentato il ritmo, perché alla sera le ore non bastano.
          Grazie ancora

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