Sabato 13 novembre Matteo mantenne la promessa e invitò tutto il gruppo a trascorrere una giornata nei boschi. Avrebbero raccolto le castagne, le avrebbero cotte e mangiate con la Cagnina, il vino novello della zona.
Venerdì 12 Alba arrivò col treno a Cesena nelle prime ore del pomeriggio, dove l’andò a prendere alla stazione. Fecero un giro, prima di raggiungere il paese di Roversano..
Matteo abitava appena fuori dal paese in un vecchio casale di campagna completamente riadattato. Era costituito da un corpo padronale e un annesso fienile. Erano stati ricavati tre appartamenti: due erano nella parte della vecchia area abitativa, occupati rispettivamente dai genitori e dal fratello maggiore con la famiglia, nel terzo, ottenuto dalla ristrutturazione del fienile, stava lui.
L’abitazione era ampia e disposta su tre livelli, fin troppo vasta per le esigenze di Matteo. Il piano terra era la zona giorno, pavimentata con un antico cotto toscano, composta da tre stanze e un servizio. La cucina era di generose proporzioni con un tipico camino romagnolo e rappresentava il posto, dove trascorreva la maggior parte del suo tempo, quando era a casa. Il piano di sopra era la zona notte con tre grandi stanze da letto e due servizi. Il sottotetto abitabile era collegato con una scala di legno alla zona notte e avrebbe dovuto essere un’area di relax ma al momento era vuoto.
Quando arrivarono a Roversano, Alba, che per la prima volta vedeva la casa di Matteo, rimase a bocca aperta.
“Oh!” fu tutto quello che riuscì a dire durante la visita.
Si sistemarono attorno al comino, già acceso e crepitante nell’attesa degli altri ospiti.
Verso le sette furono raggiunti da Laura e Mattia, che avevano un mazzo di fiori per la madre di Matteo.
“Caspita!” disse il ragazzo con una smorfia di stupore. “Hai una reggia! E’ tutta per te?”
“Sì!”
“Sei fortunato” gli rispose, complimentandosi con lui.
Ospiti dei genitori, felici di conoscere gli amici del figlio, trascorsero una serata in grande allegria.
Quando rimasero soli, Laura, che sprizzava euforia da tutti i pori, disse che erano stati invitati a un meeting a Roma dal 10 al 12 dicembre.
“Poi Lorenzo, che come presidente de ‘il Borgo’ ha ricevuto l’invito ufficiale, sarà più preciso domani”.
“Grande notizia” esclamò Matteo.
Il mattino seguente arrivo il resto del gruppo con Teresa visibilmente scocciata.
“Sei perfida!” sibilò con acredine a Alba, non appena la incrociò. “Non hai fatto cenno che saresti arrivata il giorno prima, dopo aver finto di avere impegni per non viaggiare con me. Ti credevo un amica ma evidentemente mi sbagliavo”.
La ragazza non rispose, simulando di non aver ascoltato le parole di Teresa.
Matteo, che aveva notato il diverbio tra le due ragazze, intervenne per sollecitare l’attenzione del gruppo e per impedire il proseguimento del litigio.
“Partiamo per Alfero” affermò perentorio. “Andiamo a raccogliere castagne nei boschi sotto il Monte Fumaiolo”.
“Ma non rischiamo?” chiese Teresa visibilmente alterata.
“Cosa?”
“Che ne so. Una fucilata dal proprietario del bosco”.
“Ah! Ah!” rispose ridendo il ragazzo. “Certo che vedendo una bella torda come te…”.
“Non fare lo spiritoso!” replicò indispettita la ragazza,
“In quei boschi la caccia è vietata. Quindi puoi stare serena e tranquilla…” disse strizzando un occhio. “…A dire il vero anche la raccolta delle castagne è regolamentata ma non preoccupatevi. La guardie forestali chiuderanno un occhio”.
“E se non lo chiudono?” domandò Lorenzo.
“Una bella multa e il sequestro del raccolto” rispose Matteo in tono canzonatorio.
“Ti sembra poco?”
“No! Ma dove metti il gusto del proibito? Però adesso bando alle chiacchiere. Quattro vengono con me e gli altri con Mattia. Si parte. Il buio arriva presto”.
L’allegra brigata si mosse diretta a Alfero con la speranza di tornare con un cesto pieno di castagne. Non c’era nessuna certezza, perché era da mettere in preventivo di non trovare nulla. La raccolta era avvenuto un mese prima, adesso c’erano solo quelle per terra o le ultime sull’albero non ancora cadute.
La giornata era uggiosa e umida col bosco immerso nelle nuvole basse. Nonostante le condizioni climatiche non favorevoli le ore volarono prima del rientro nel tardo pomeriggio con il buio della sera. Nonostante i timore prima della partenza tornarono un due cesti pieni di frutti maturi e sani.
“Bene. Ora tutti al lavoro per preparare le castagne da cuocere nel camino. Nel mentre ascoltiamo quello che ci deve dire il nostro presidente” esordì Matteo, mettendo al centro del gruppo il raccolto e la padella bucata.
“C’è poco da dire” rispose pacato Lorenzo.
“Come poco?” domandò Mattia.
Il ragazzo rise, perché era sicuro che il compagno di Laura sapeva già tutto.
“L’altro ieri ho ricevuto una mail dagli organizzatori del meeting ‘Il turismo sostenibile a Km 0. Come valorizzare le risorse vicino a casa’, al cui interno ci sarà la sezione ‘I borghi abbandonati. Una risorsa da sfruttare”. L’incontro si terrà al Palazzo dei congressi del EUR a Roma il 10, 11 e 12 dicembre”.
“E sembra poco?” chiosò Giacomo.
“La mia era una battuta” si difese Lorenzo.
“Vai avanti” disse Betta, visibilmente interessata a conoscere i dettagli.
“Dobbiamo fare la presentazione del nostro lavoro al Borgo”.
“Caspiterina!” fischiò ammirato Marco. “E chi ha organizzato il tutto?”
“La lista è lunga. Però ci saranno quasi tutte le associazioni ambientalistiche. Noi siamo gli unici, pare, che stanno tentando di resuscitare un borgo abbandonato senza fini di lucro. Bella soddisfazione”.
“Chi ci rappresenterà?” domandò Alba chiaramente curiosa.
“Io, come presidente, Laura e Eva che leggeranno la presentazione. Laura spiegherà le motivazioni del progetto. Eva come intendiamo procedere nel recupero”.
“Quindi sono precettata per tre giorni a Roma, oltre a dover scrivere un pezzo non banale da leggere davanti a un bel pubblico, sicuramente preparato e motivato” disse la ragazza. “Non mi pare una cosa da poco!”
Laura rimase in silenzio, indispettita perché aveva deciso tutto Lorenzo senza consultarla. Avrebbe voluto gridare ‘Io non ci sto. Mandateci un’altra!’ ma preferì tenere la bocca chiusa.
“Già tutto confermato?” domandò una Teresa interessata, perché intendeva programmare qualcosa per quei giorni.
“Sì. Confermata la nostra presenza e i nomi dei relatori. Ci offrono viaggio, soggiorno e pranzi per i tre giorni” rispose Lorenzo.
“Però avresti potuto interpellarmi” esclamò Laura, che a stento tratteneva la collera.
“Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere esporre come è nato il progetto. Oppure ho preso una cantonata?” chiese rabbuiandosi il ragazzo.
“No, mi fa piacere ma avrei preferito discuterne prima” replicò, addolcendo la voce.
“Avevo poco tempo per confermare”.
“E va bene” ammise a malincuore la ragazza. “Quindi devo preparare la relazione”.
“Sì. Quelle le discutiamo insieme in modo che siano omogenee nel tono e nei contenuti”.
La serata proseguì serena e tranquilla tra vino e castagne.
“Vedo che si è fatto tardi” disse Matteo, osservando il grande orologio posto sopra il camino. “Ho solo tre stanze. Se qualcuno si adegua alla mansarda, potete rimanere a dormire qui”.
“Ti ringraziamo” disse Marco. “Ma domani devo essere a Reggio per un matrimonio alle nove. Noi torniamo a Modena, anche se è tardi”.
“Tu” disse rivolgendosi a Lorenzo. “Pensi di trattenerti oppure preferisci tornare a Firenze?”
“Se non disturbo, mi fermerei. La mansarda va benissimo” rispose.
“Non ho sentito la voce di Teresa. Gli altri avevano già programmato di restare qui”.
“Sono costretta a rimanere” rispose un po’ seccata.
“Se vuoi, ti possiamo portare a Bologna” si offrì Marco.
“Grazie ma preferisco trattenermi”.
Salutati Eva e Marco, gli altri si prepararono per la notte.
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Serena Domenica Gian Paolo SMILES 🙂
Felice domenica, Simona
Mi sono innamorata della casa di Matteo, soprattutto per la tua abile e approfondita descrizione.
Un episodio bello e scorrevole, arricchito dalla piacevole novità e dalla gita nel bosco Un dieci a Laura per non aver fatta la solita figura della guastafeste
Complimenti di cuore, caro Gian Paolo, sai incantare con bravura e passione il lettore
Un grade abbraccio
Mistral
La casa di Matteo? L’ho vista con gli occhi della fantasia, mescolando ricordi (una cucina del genere l’ho effettivamente vissuta) e visini di quello che mi sarebbe piaciuta avere.
Avrei voluto descrivere la gita nel bosco ma rischiavo di annoiare il lettore. Sono i ricordi dei sei anni vissuti a Cesena.
Sì, Laura è stata brava.
Grazie per le tue bellissime parole.
Un grande abbraccio
Gian Paolo
anche io ho subito pensato ‘che bella casa ha Matteo’!
certo che Teresa è sempre velenosetta, eh!
buona serata
Teresa non si smentisce. Te lo assicuro.
La casa di Matteo? Piace anche a me. Come ho scritto in un’altra risposta, è un connubbio tra ricordi (la cucina cesenate una stanza di 5mx5,5m con un camino di tre metri di ampiezza e autentico cotto toscano vecchio – nel senso che aveva molti anni-) e cosa avrei desiderato io. Mi fa piacere che abbia riscosso successo.
Felice serata
Bella la casa di Matteo!
Al contrario di Laura, Teresa non gode delle mie simpatie…
Un caro abbraccio.
Cara Ale, lo so benissimo che Laura è la beniamina e Teresa no! Ma per esigenze di copione la devo tenere in vita.
Grazie e un caro abbraccio
Ritorno dopo un’assenza fin troppo prolungata e me ne dolgo.Porgo le mie scuse.
Ho lasciato i ragazzi alle prese con le pastoie burocratiche e li ritrovo con uno stato avanzamento lavori veramente notevole. Invitati anche ad un’importante kermesse. Laura si é finalmente laureata e i suoi genitori non hanno perso il gusto di essere simpaticamente fuori luogo. Mammà attenta alla vita sentimentale della figlia e il babbo perso nei meandri del Dall’Ara.
Già … Laura che vive una vita sentimentale piuttosto complicata., che pare non riesca a conciliare, attratta com’é dalle due facce dell’amore. Lorenzo o Mattia? Dopo una tempesta é arrivata la vera quiete oppure qualche fiamma cova ancora sotto la cenere?
Ora che sino tutti fermi per la pausa invernale ci sarà da sistemare qualche questione in sospeso e la nostra eroina sarà impegnata su vari fronti. Decidere quale amore scegliere e affrontare una rivale, che per ora non si é ancora palesata del tutto, ma é lì e incombe, attendendo il momento giusto.
Un inverno da non perdere, assolutamente.
Letti uno di seguito all’altro si ha un’idea migliore della storia.
Lo stato di avanzamento lavori procede bene in linea con le previsioni.
Laura è presa tra due fuochi: Mattia e Lorenzo. Cosa deciderà?
La rivale cerca di soffiarle Mattia, ma ci riuscirà?
L’inverno sarà caldo.
Di certo sarà un inverno carico di contenuti.
I piani per i lavori di primavera e quelli per mettere ordine nelle cose.
L’inverno c’è proprio per questo.
E’ il momento della lentezza e del pensiero
e di stare al calduccio
Qualcuno ha ironizzato sulla casa di Matteo. Ovviamente era coraggioso che si è presentato con un nome di fantasia e una mail del tutto inesistente. Da qui la decisione di cassare il commento. Se devo ribattere preferisco sapere chi sta dietro allo schermo.
Comunque per conoscenza di Mister X dico questo.
1) leggi anche i 62 capitoli precedenti prima di dare dello spiantato a qualcuno.
2) Se ha mai abittao a Cesena e dintorni case o casali con cotto antico toscono ci sono e spesso anche esistenti prima della ristrutturazione. Come ho scritto in precedenza io stesso ho avuto questa fortuna.
3) Matteo, nella finzione letteraria, è un personaggio di fantasia ma oltre al casale ristrutturato ha anche terra coltivata a frutteto e altro. Spiantato forse ma non troppo.
Non ragionar di loro, ma guarda e passa…
E così farò…