Venerdì 8 ottobre il gruppo si ritrovò dopo i festeggiamenti del fine settimana precedente. Dovevano smantellare il campo del Borgo, prima che passerella e teleferica fossero rimossi, e successivamente quello vicino al Santerno.
Lorenzo dettò la sequenza delle attività da svolgere.
“Se non riusciamo a smontare tutte le attrezzature, che non useremo nei prossimi week end, completeremo il lavoro tra sette giorni. Dal 18 si procede con lo smontaggio della teleferica e del generatore elettrico. Poi sarà il turno della passerella. L’operazione dovrà chiudersi entro il 31”.
Giacomo era riuscito ad affittare una casa vuota e un magazzino a Moraduccio tramite la proprietaria degli alimentari.
Nell’abitazione collocarono i mobili restaurati e quelli in attesa di restauro oltre ad altri oggetti di arredo, recuperati durante i mesi estivi. Nel magazzino finirono le tende e altre attrezzature da campeggio, tutto il materiale edile, accumulato durante l’estate o fornito da qualche sponsor.
Fu un fine settimana di grandi lavori e pochi divertimenti.
Il mese di ottobre si concluse come da programma. Tutto il materiale era stato accatastato nel magazzino in maniera ordinata. Le parti murarie del Borgo, già restaurate, era state ricoperte da teli di nylon per proteggerle dalle intemperie invernali.
I ragazzi si ritrovarono per l’ultima volta nello spazio antistante la rocca per salutare il Borgo prima della pausa invernale.
“Avete fatto un bel lavoro” disse loro il Vecchio.
“Sì” gli rispose Laura. “Muri e fondamenta sono state consolidate e messe in sicurezza. Il prossimo anno pensiamo di ricostruire la rocca e la chiesa”.
“Mi sento ringiovanire di qualche anno”.
“Sparirà qualche ruga, ne siamo certi” aggiunse Laura visibilmente soddisfatta.
“Ora mi preparo al lungo sonno invernale, sollevato nello spirito e soddisfatto nel fisico. Vi abbraccio e arrivederci al prossimo anno”.
Il Vecchio, prima di allontanarsi tra i resti delle case, ascoltò la risposta di Laura.
“Anche noi. Al 2011” gridò agitando la mano, mentre gli altri si guardavano alquanto smarriti. Non avevano visto nulla, né avevano ascoltato delle voci a parte il solito sibilo del vento gelido che faceva frusciare i teli.
Laura si rivolse ai compagni palesemente contenta di quello che aveva sentito.
“Il Borgo è felice per quello che abbiamo fatto” cominciò la ragazza.
“Non ho udito nulla” intervenne Teresa, mostrando di non credere alla parole della ragazza.
“Sarai stata distratta. Vero ragazzi?” domandò agli altri, che tacquero all’infuori di Mattia.
“Sì, credo che il Borgo dovrebbe essere fiero di noi. Ha già cambiato aspetto” disse in modo ambiguo senza sbilanciarsi né in un senso né nell’altro. Gli altri annuirono solo.
“E ora riprendiamo la strada di casa” affermò Mattia, cingendo le spalle di Laura.
Ritornati al parcheggio, osservarono il luogo dove per molti mesi avevano trascorso insieme i fine settimana tra chiacchiere, discussioni e molti litigi.
“Mi mancheranno questi week end” disse Alba triste, stringendosi nel piumino per ripararsi dal freddo pungente di fine ottobre.
“Abbiamo trascorso momenti piacevoli ed eccitanti” aggiunse Teresa con un sorriso amaro. “Però non sarebbe male se nei prossimi mesi ci ritrovassimo da qualche parte”.
“Una volta venite da noi a Modena” promise Eva, spalleggiata da Marco.
“Posso ospitarvi anch’io” disse Matteo. “Ad esempio per San Martino per una bella castagnata”.
“Un fine settimana lo possiamo passare a Milano Marittima che non smobilita mai” affermò Mattia.
“Possiamo trovarci in pizzeria a Bologna” aggiunse Laura. “Ci teniamo in contatto per organizzare questi incontri”.
Si separarono tra abbracci e baci, dandosi appuntamento da Matteo.
Dopo ognuno prese la strada di casa.
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e ora? (chissà come proseguirà…) è sempre un po’ triste salutare un luogo e salutarsi, dandosi appuntamenti vari forse per alleviare la tensione e la possibilità di non vedersi più.
buon pomeriggio
I saluti con un arrivederci è sempre triste, perché a volte possono diventare adii.
Felice pomeriggio
Ti auguro un sereno week end
Trisch
Ricambio di cuore, Trisch
Gian Paolo
Ritorno con più calma a leggerti
Buona serata
abbraccione
Mistral
Ti aspetto
Baci
Gian Paolo
E’ molto, molto bella l’ultima frase.
E Laura ha vinto.
Un caro abbraccio.
Non lo so se Laura abbia vinto
Un caro abbraccio
Il Borgo sembra soddisfatto e contento, e il suo” viso”, inizia pian piano a ritornare bello come una volta. Laura come sempre è al centro della storia
Un’ atmosfera di saluti e gesti per un commiato in amicizia e speranze
Bravo come e più di sempre
Bacioni da Mistral
Sì, con tutti gli sforzi profusi il Borgo sta rinascendo e al Vecchio si stirano le rughe.
Bacioni
Gian Paolo
Dolce Notte Gian Paolo.., per gli auguri è ancora presto 😉 Un abbraccio!
Dolce notte anche a te.
Gli auguri li rimandiamo a più avanti