Prima del risveglio di Marco e Eva, quando il cielo sfumava dal nero della notte al rosato dell’alba, Lorenzo si alzò e uscì all’aperto a riflettere.
Laura aveva grugnito un po’ nel tentativo di trattenerlo presso di sé ma alla fine aveva compreso che era meglio così.
Il ragazzo arrivò fin sul greto del Santerno a osservare l’acqua trasparente del fiume scivolare fra massi e sassi.
«E’ stata una notte oltremodo piacevole. Non pensavo che fosse così arrendevole. C’è stata grande sintonia tra noi ma non ho ancora compreso i rapporti con Mattia”.
Riprese a camminare con lentezza lungo il fiume nella pace tranquilla del giorno che si annunciava sereno e soleggiato.
«Devo fare mente locale su quando è avvenuto stanotte» si disse calciando un filo d’erba. «Laura mi piace. Mi è sempre piaciuta fin dal primo istante. E’ la classica ragazza che vorrei incontrare e avere come compagna. Bella ma non troppo appariscente. Determinata ma dolce nei momenti di intimità. Tenace e testarda nel conseguire gli obiettivi fissati. E’ vero che…”.
Era immerso nei suoi pensieri quando udì in lontananza la voce di Marco ‘Lorenzo, Lorenzo’ che lo chiamava. Si girò e agitò la mano per far intendere di aver sentito il richiamo. In breve fu di ritorno al campo.
“Mattiniero” osservò Eva, scrutandolo nel viso.
“Sì. Ormai fa parte di me alzarmi di buon’ora, perché il cantiere apre alle sette e mezza la mattina. Devo trovarmi con tutti quelli che vi lavorano per fare il punto della situazione e dare le ultime istruzioni per la giornata”.
Lorenzo sorrise come per far comprendere che non sarebbe caduto nel tranello di tradirsi con le emozioni verso Laura. «Questa coppia è simpatica ma è un po’ troppo maliziosa» si disse, mentre si sedeva per prendere la tazza di caffè che Marco aveva preparato.
“Oggi sarà una bella giornata calda. Peccato che dobbiamo oziare senza fare nulla di importante” riprese a parlare il ragazzo. “Però anche voi non scherzate nell’alzarvi presto”.
“In effetti non riesco a dormire troppo e col le prime luci del giorno sono già sveglia” rispose Eva, sorseggiando un tè scuro e bollente.
“Mi piace svolgere il mio lavoro alla mattina col fresco. Nel pomeriggio rendo poco” aggiunse Marco, che si sedette con loro. “Laura invece è più dormigliona di noi”.
Aveva appena terminato di pronunciare quelle parole che dalla tenda spuntò una Laura assonnata e scarmigliata.
“Dormigliona, io?” farfugliò incespicando nelle parole.
Una franca risata si levò dai tre ragazzi.
“Guardati nello specchio!” l’ammonì Marco.
“Perché?” replicò riacquistando la solita sicurezza.
“Occhio spento e capelli arruffati come se avessi passato una notte di bagordi”.
“Vorrei vedere te, essere svegliati all’alba!”
“Ti siedi con noi a prendere un ottimo caffè nero e bollente oppure torni a dormire?” le domandò con cortesia Lorenzo, suscitando un’occhiata di relativa sorpresa da parte degli altri due compagni.
“Tempo di infilarmi una maglietta e jeans e poi sono da voi” disse, sparendo nuovamente nella tenda.
“Vista così è decisamente sexy la nostra Laura” affermò sornione Marco.
Lorenzo non rispose, rimanendo imperturbabile, come se non avessero richiesto il suo parere. Continuò a sorseggiare il caffè.
Eva si innervosì un poco all’uscita del compagno. Non le piaceva quel continuo punzecchiare Lorenzo con frecciate nemmeno troppo velate.
«E’ chiaro che hanno passato la notte insieme ma Lorenzo si sta comportando da perfetto gentiluomo per non mettere in difficoltà Laura» rifletté mentre sgranocchiava un biscotto al farro. «Si è alzato prima di tutti così nessuno sa con certezza da quale tenda sia uscito. Non risponde alle provocazioni di Marco e si dimostra cortese e gentile con Laura. Un comportamento ineccepibile».
Terminata la colazione, si prepararono a salire al Borgo. Per l’escursione alla cascata dei Briganti c’era tempo. Mentre percorrevano la ripida salita, Lorenzo e Laura camminavano affiancati, precedendo l’altra coppia, che rimaneva relativamente distante.
“Non so cosa mi abbia preso, ieri sera” sussurrò con un filo di voce. “Mi sono lasciata andare e ora sono pentita. Però non farti illusioni che possa esserci un bis. Amo Mattia”.
“Nessuna falsa speranza nutro nei tuoi confronti, anche se mi piaci, lo ammetto con franchezza” replicò il ragazzo. “Sappi che c’è sempre un posto per te nel mio cuore”.
Laura rimase turbata da queste parole, perché aveva pensato che fosse stata solo un’avventura. Adesso sapeva che lui era innamorato di lei. Doveva ammettere che la notte appena trascorsa era stata bellissima e le aveva lasciato un ricordo che difficilmente si sarebbe stemperato nel tempo.
«Mattia è il mio amore ma con Lorenzo c’è stata un’intesa sessuale veramente sorprendente. Devo cancellare questa sensazione. Non posso lasciarlo a rodere le mie certezze» rifletté amaramente.
“A cosa stai pensando?” le chiese il ragazzo, che aveva notato il lungo silenzio dopo la sua dichiarazione.
“Al fatto che per te non c’è posto nel mio cuore” gli rispose con la voce incrinata dall’emozione.
Stava per aggiungere qualcosa, quando esclamò “Il Borgo ci sta aspettando all’ingresso. Lo vedo sorridente”.
Lorenzo scosse la testa, perché pensava seriamente che la ragazza avesse deliberatamente cambiato argomento. Nelle sue parole non c’era una preclusione netta ma lasciava uno spiraglio alla speranza che un giorno sarebbe stata sua.
“Ragazzi” disse Laura, volgendosi verso Eva e Marco. “Il Borgo ci sta aspettando per parlare con noi”.
“Davvero?” commentò Eva, prevenendo una risposta dubbiosa del compagno. “Chissà cosa avrà da raccontarci questa volta”.
“Buongiorno!” esclamò Laura, salutando il Borgo.
“Benvenuti!” rispose il vecchio.
“Da domani si fa sul serio. Si cominciano finalmente i lavori”.
“Una splendida notizia! Ma venite con me che vi racconto come Castiglioncello declinò nell’oblio”.
“Certamente” rispose Laura, facendo un cenno agli altri di seguirla.
Lorenzo la guardava ammirato e deluso allo stesso tempo, perché nonostante quello che si erano detti lei non si perdeva d’animo, inventandosi dialoghi fantasiosi col Borgo.
«Qualunque ragazza dopo una notte trascorsa nella passione dei sensi, dopo una dichiarazione esplicita di amore, sarebbe entrata in crisi, dibattuta tra i sentimenti verso il suo ragazzo e i dubbi verso il nuovo innamorato. Ma Laura appare fredda, mentre in realtà lascia trasparire il calore che ha dentro di sé». Così rifletteva il ragazzo, mentre si sedeva accanto a lei con naturalezza e senza ritrosie.
“Dunque da domani si comincerà a ricostruire il Borgo? Ho capito bene” domandò con voce stanca e greve il Vecchio.
“Sì. Finalmente domani sarà il gran giorno” rispose allegra la ragazza.
“Bene. Ma ora vi racconterò come con la realizzazione delle nuove strade nel diciottesimo secolo Fiorenzuola e di conseguenza Castiglioncello subirono un effetto devastante. Lo sviluppo delle contrade al di là del crinale si fermò, perché la nuova rotabile della Futa tagliò fuori sia il comune sia il Borgo. Mentre Fiorenzuola rimase a vivacchiare, avendo perso importanza strategica e commerciale, noi rimanemmo isolati, perché l’antica via che passava di qui divenne impraticabile. Noi eravamo collegati al resto del mondo solo con quella passerella che esiste tuttora”.
“Il ponte andato distrutto quest’inverno esisteva già trecento anni fa?” chiese Laura, aggrottando la fronte.
“Sì. In quell’epoca erano poche assi sconnesse. Se osservate bene” disse il Vecchio indicando con l’indice della mano un punto in basso. “Se osservate bene, quell’edificio maestoso era la vecchia dogana di Moraduccio, costruita quando si sviluppò la nuova strada sulla destra del Santerno”.
“Ma gli abitanti cosa dicevano? Non hanno protestato?” domandò la ragazza.
“Cosa potevano fare? Eravamo isolati, tagliati fuori da tutto e da tutti. Solo la relativa vicinanza con la strada che passava per Moraduccio ritardò l’abbandono del Borgo”.
“Se ci fossi stata io, sarebbe finita in modo diverso” proclamò con forza Laura.
Il Vecchio sorrise e scosse il capo.
“Ora vi lascio” disse mentre si allontanava lentamente fra i ruderi del Borgo.
“Avete sentito, ragazzi, che storia triste ci ha narrato” disse la ragazza, raccogliendo solo qualche mugugno.
La giornata proseguì tra l’esplorazione dei luoghi circostanti e le chiacchiere su quello che li aspettava l’indomani.
Quando venne il momento di coricarsi, Laura parlò con decisione con Lorenzo.
“No, stanotte ognuno dorme nella propria tenda. Ieri è stato un momento di debolezza ma non si ripeterà”.
“Ma prometto di stare buono” provò a replicare il ragazzo.
“Sono io che sicuramente non sarei una casta donna” disse ridendo.
“Allora provi qualcosa verso di me…”.
“Mi spiace dirlo. E’ stato piacevole ed eccitante l’altra notte ma non nutro nessun sentimento. Amo Mattia e sono pentita di averlo tradito. Però non si può tornare indietro. Questa notte ognuno dorme per conto suo” precisò con una decisione che non ammetteva margini di trattativa.
“Ho capito” rispose rassegnato Lorenzo, avviandosi verso la sua tenda.
Laura passò una notte in preda a incubi tra la voglia di stringersi a Lorenzo e la decisione di chiudere tutte le porte del cuore.
Il ragazzo sognò che Laura era venuta a trovarlo e avevano fatto all’amore ma rimase solo un sogno.
All’alba si svegliarono tutti insieme e si prepararono per affrontare la nuova giornata.
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Tra le strade del borgo si sta svolgendo una trama d’amore…
A presto, scrittore 🙂
Chissà se sboccerà qualcosa.
Un caro saluto
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http://www.youtube.com/watch?v=DLhYPSoA4Cg
Grazie per il video!
Baci
Gian Paolo
quindi anche Laura, malgrado la sua determinatezza e tenacia,… 😉
è caduta… Anche gli dei cadono
certo, capita. non gliene facevo una colpa.
ciao Gian Paolo, caro saluto
Cerco di dare ai miei personaggi una connotazione normale, come se fossero persone reali.
Quindi anche Laura si lascia trasportare.
Ciao e una dolce buona notte.
Laura in trouble 🙁
Come andrà a finire?
Un caro abbraccio.
Vedremo gli sviluppi
Un caro abbraccio
I like this.
Grazie
Que pena que solo era un sueño, del niño
Es un linda historía de amor**espero tenga un lindo final***
mi cariño***********
Gracias por el paseo, y es una pena que era sólo un sueño. Hubiera sido una linda historia de amor *
Yo también lo espero yo
Me cariño ***********
Laura è umana ma è anche una che muore di gelosia se il Suo Mattia viene stuzzicato da altre. Poi alla prima occasione si infila nella tenda di Lorenzo
Mi sconcerta un po’, anzi tanto.
Come al solito i l tuo racconto si legge, si ammira e si gusta
Bravissimo
Grande abbraccio
Mistral
Può apparire un sconcertante il comportamento di Laura ma credo, non ne ho le prove, che sia coerente con quello di molte ragazze.
Se una donna tradisce, difficilmente lo ammette. Si può intuire ma non lo dirtà mai. Forse mi sbaglio ma l’impressione è questa.
Grazie.
Un bacione
Gian Paolo
enojoyed this chapter very much
Thank!