Il gruppo al completo si trattenne fino alla domenica sera e dopo una rapida cena ripartì per tornare a casa, dandosi nuovamente appuntamento al primo week end di giugno. Al campo rimasero solo Lorenzo, Laura e Eva col supporto di Marco per aspettare l’arrivo dell’impresa edile il martedì successivo.
“Qualcuno deve rimanere per accoglierli” disse Lorenzo. “Oltre al benvenuto, devono avere qualche dritta da dove cominciare”.
“Io resto” affermò decisa Laura.
“Anch’io” si associò Eva. “Devo spiegare loro il progetto”.
Marco non parlò ma fece intendere con chiarezza che sarebbe rimasto accanto alla sua compagna. Ci fu un coro di ciao e di arrivederci, manate sulle spalle e baci, finché non calò il silenzio fra le tende.
Accesero un piccolo fuoco attorno al quale si sedettero per chiacchierare e discutere sul progetto che finalmente vedeva la luce.
“Non aspetto altro che vedere all’opera i muratori attorno al Borgo” disse Laura, sistemandosi accanto a Lorenzo. “Sono mesi che mordo il freno. Impotente a smuovere le acque”.
“Sei troppo impaziente” le risponde Eva con un lieve sorriso sulle labbra. “A volte sei troppa rigida e determinata, quando invece servirebbe un po’ di flessibilità”.
“Io ho i miei ritmi” si difende la ragazza. “Lo so che non coincidono spesso con quelli degli altri ma devo procedere lo stesso…”.
“Hai detto che il 21 luglio dai la tesi” intervenne Lorenzo per cambiare argomento e per tornare su un terreno neutro. “E’ già pronta?”
“No, no!” replicò Laura scandalizzata.
“Ma la prepari in trenta giorni?” domandò incuriosito Marco.
“C’è già una bozza abbastanza avanzata, che il prof ha già visto e approvato. Ora la devo rifinire”.
“L’argomento?” chiese Eva.
“Una tesi giornalistica. ‘La storia di un recupero. Castiglioncello torna a vivere’”.
“Allora ci siamo anche noi?” domandò Lorenzo.
“Sì e no…”.
“In che senso?”
“Diciamo che ha un taglio giornalistico, come d’altra parte deve essere, dove faccio la cronistoria di questa avventura. Quindi anche voi siete menzionati ma solo di sfuggita”.
“Sono deluso” rispose Marco. “Pensavo che ci avessi ritagliato un profilo maggiore”.
“L’avrei fatto ma il professore me l’ha eliminato. Non tutto ma gran parte”.
“Perché?” domandò curiosa Eva.
“Il punto focale è il Borgo coi suoi misteri e le sue storie. Noi siamo i comprimari, gli agenti secondari della sua resurrezione”.
“Ah!” esclamò delusa la ragazza.
Mentre Laura spiegava con dovizia di dettagli l’ossatura della tesi, Lorenzo la osservava con calma. Notava il viso regolare, illuminato dal fuoco che creava interessanti giochi di luci e di ombre.
«E’ una gran bella ragazza. Peccato che sia già impegnata. Ha un caratterino non propriamente docile ma saprei come domarla» rifletteva il ragazzo, attratto solo dalle forme in chiaroscuro del suo corpo.
Si strinse più vicino a lei, senza che desse segni di insofferenza o si allontanasse. La cinse col braccio, ponendo la mano sulla coscia. Non notò nessuna reazione di rigetto.
«Bene» pensò soddisfatto, addossandosi ancora di più.
Tutte queste manovre non passarono inosservate a Marco, che sorrise. «Ci prova».
“Domani cosa facciamo?” domandò Laura per nulla infastidita dal corpo e dalle mani di Lorenzo.
“Possiamo fare un’escursione nei dintorni. Non sono mai arrivata fino alle cascate del Brigante” rispose Eva, “E voi che dite?”
“Per me sta bene” disse Marco, dando una sbirciata all’orologio. “S’è fatto tardi con tutte le nostre chiacchiere. Andiamo a nanna?”.
“D’accordo” confermò Eva, alzandosi.
“Noi restiamo ancora qualche minuto” replicò Laura.
Lorenzo annuì semplicemente, senza dire nulla.
Marco, abbracciato alla compagna, le sussurrò qualcosa nell’orecchio.
“Hai notato?”
“Cosa?” chiese la ragazza.
“Il nostro ci prova”.
“E lei?”
“Sono certo che non le dispiaccia. Anzi le fa piacere”.
“Ma sei sicuro?” domandò Eva, incredula.
“Vedrai. Domani. Passeranno la notte insieme” rispose ridendo piano, mentre entravano nella loro tenda.
“Sarà ma sei un braghero!” disse la ragazza baciandolo con trasporto. “Ma tu sei solo mio!”
Lorenzo e Laura restarono lì ancora alcuni minuti in silenzio, mentre il fuoco era ormai morente.
Senza dire nulla il ragazzo si alzò e prese per mano Laura, portandola verso la tenda. La notte stava cominciando.
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Ehm… spero in una scena di sesso con Laura 😀
Un caro abbraccio.
Non lo so. Vediamo alla prossima puntata.
Un caro abbraccio
Ciao Gian Paolo dovrei iniziare a leggere dal primo capitolo visto il tempo limitato che ho non ti prometto nulla.
Ti auguro una bella serata
Trisch
Capisco che leggere 58 capitoli non è agevole.
Grazie per il passaggio.
Felice domenica sera
Gian Paolo
Il Borgo racconta nuove storie e intriga ancora con quelle dei personaggi che lo seguono…un caro saluto
Grazie, harielle.
Ricambio il caro saluto
Caro Gian Paolo il mal tempo da me imperversa, la corrente va e viene
Torno domani
Abbraccione
Mistral
Ti aspetto
Abbraccio grande grande
Gian Paolo
Un bel fuoco, chiacchere leggere, Laura più docile (almeno così sembra) e un Lorenzo che ci prova
Non so se ci sarà del sesso come “spera” la nostra Alessandra, ma non mi dispiacerebbe
Buon giorno, carissimo Gian Paolo
Seguire il Borgo e in particolare il suo autore mi piace tanto
Ti abbraccio
Mistral
Vedremo cosa combina Laura, che appare più tranquilla.
Bacioni
Gian Paolo