Il Borgo – Capitolo 49

Tutti furono d’accordo di tassarsi di 50€ per creare un piccolo fondo cassa per le prime incombenze burocratiche. Matteo ottene i permessi dal comune, mentre un abitante di Moraduccio, proprietario del terreno confinante, concesse un’ampia area in affitto per la simbolica cifra di un euro al mese.

Ragazzi” disse l’uomo, stringendo la mano a Matteo. “Voi fate un gran bel lavoro e ci mettete tanto impegno senza chiedere nulla. Io per contro mi evito di falciare il prato. Tanto il foraggio ricavato lo devo regalare. Nel periodo delle piogge va sott’acqua, almeno voi lo potete usare per uno scopo che merita attenzione e rispetto”.

Il ‘DONATE’ su Facebook fece lievitare la cassa, lasciando incredula Laura, che era scettica sul buon cuore dei frequentatori della pagina.

Sei sicura, Betta?” le domandò sabato 24 aprile, mentre si recavano a Moraduccio per recintare l’area.

Dubiti? Pensi che glieli abbia messi io? In due giorni abbiamo raccolto 126€! Un bel risultato, non ti pare?”

Se me lo raccontavano, non ci avrei creduto. Dunque più di seicento euro in cassa” esclamò contenta Laura.

Calma! Ci sono state delle uscite per pagare i permessi e comprare un po’ di materiale per oggi” la gelò Betta. “Il saldo è di 420,34€ a tutt’oggi. Speriamo in altre donazioni in questo week end”.

Alba e Teresa ascoltavano in silenzio il dialogo, mentre Giacomo guidava con prudenza verso Imola, dove li aspettavano Mattia e Matteo. Eva e Marco sarebbero arrivati nel pomeriggio, portando con loro una tenda Ferrino da 6 posti e due canadesi da 3. Queste insieme a quella che portavano Giacomo e le ragazze sarebbero servite per creare il nucleo di base del campo iniziale.

Si trovarono poco fuori Imola all’inizio della strada Montanara, dove i ragazzi si ridistribuirono sulle due macchine. Fecero una sosta per una veloce colazione nel bar di Castel del Rio, dove il barista riconobbe Betta.

Vedo che sei venuta con i tuoi amici” le disse sorridendo. “Consumi qui o …”.

La ragazza sorrise, perché non pensava che si ricordasse di lei.

Il caffè lo prendiamo qui” si affrettò a dire Matteo, memore dell’ultimo incidente diplomatico di qualche settimana prima.

A Betta il sorriso si trasformò in una franca risata alla battuta del ragazzo, mentre Giacomo le cingeva le spalle.

Che ne dite di portarci con noi questo thermos di caffè e di tè per il pomeriggio?” domandò col sorriso sulle labbra.

Buona idea” rispose pronto Mattia. “Sicuramente sarà migliore di quello che facciamo noi”.

Matteo storse il naso al pensiero di bere del caffè appena fuori dal freddo.

Non ti preoccupare” lo rassicurò Giacomo. “Abbiamo un fornello da campeggio per riscaldarlo”.

Mentre i ragazzi dibattevano la questione caffè, Laura in silenzio aveva acquistato un vassoio di paste e una torta secca. Oggi si festeggiava per l’avvio tanto aspettato e sospirato del progetto.

Per le cibarie propongo di fermarci a Moraduccio nel negozio di alimentari. Ha ottimi salumi e formaggi” disse Giacomo senza sollevare obiezioni. “E poi è stata così cortese l’ultima volta che merita di aver un incremento delle vendite”.

Dopo la sosta nell’alimentare, i ragazzi arrivarono finalmente al parcheggio sul greto del Santerno, dove li stava aspettando Lorenzo da circa mezz’ora.

L’avete presa comoda” li rimproverò il ragazzo.

Guarda cosa abbiamo per te” gli disse Laura, mostrando il vassoio e il thermos del caffè.

Per questa volta siete perdonati” replicò ridendo. “Mancano Eva e Marco. Hanno fatto cabot?”

No, no!” rispose Betta. “Arrivano nel pomeriggio”.

Bene! Abbiamo poltrito a sufficienza. Ora tutti a testa bassa a lavorare!”

Sei un negriero!” lo rimproverò Teresa, che aveva riacquistato l’uso della parola.

A me la frusta!” esclamò serio Lorenzo. “Dieci frustate per chi batte la fiacca”.

Alba osservò il prato e arricciò il naso.

«Con l’erba così alta io di certo non ci entro».

L’erba del prato è alta quanto me!” continuò, facendo notare il problema.

Cresci ancora un po’” rispose divertito Matteo.

Non posso”.

Tutti risero fuorché Alba. Poi convennero che in effetti la radura aveva la necessità di un buon sfalcio, prima di diventare usabile.

Il tuo amico di Moraduccio ci ha mollato un pacco” disse Mattia rivolgendosi a Matteo. “Ce la dà gratis ma pretende che siamo noi a tagliare l’erba”.

Poche chiacchiere” disse decisa Laura. “Cosa proponete?”

Trovare un rasaerba o meglio un trattorino e falciare il prato” replicò serafico Giacomo.

Tutti, fuorché Mattia, si guardarono intorno alla ricerca di questi strumenti che non vedevano. Stavano già domandandosi come fare, quando il ragazzo cominciò a parlare.

Mi pare di ricordare che da OBI c’erano dei rasaerba in offerta. Propongo di fare un salto a Imola per acquistarne uno. Ci serve oggi ma ci sarà utile anche nei prossimi mesi. Speriamo che ce ne siano ancora. Chi mi fa compagnia?”

Io” rispose pronta Teresa, bruciando sul tempo Laura.

I due ragazzi fecero rotta sul Centro commerciale La Scala di Imola per acquistare l’attrezzatura per tagliare l’erba del prato.

Laura masticò amaro, giurando vendetta.

Lorenzo con Matteo si diresse verso il ponte per sistemare al meglio le assi pericolanti. Gli altri ragazzi cominciarono a recintare l’area, in attesa del rientro di Mattia.

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27 risposte a “Il Borgo – Capitolo 49”

  1. Grazioso episodio un cui tutti danno il loro contributo
    Questa volta Laura non è stata né capricciosa, né scontrosa
    Ma quella gatta morta di Teresa le ha sferrato un bel “pugn0, che Laura ha dovuto incassare senza poter far nulla.
    Aspetto con molta curiosità La vendetta
    Bravo sempre tu e la storia merita davvero
    Bacioni
    Mistral

  2. Ora nessuno potrà chiamarsi fuori. E’ il momento di passare all’azione, anche se … Piccoli dissapori, piccole furberie potrebbero già minare l’impalcatura dei rapporti tra i ragazzi.
    Ora, se laura é veramente un cavallo di razza é bene che lo dimostri, con un colpo d’effetto. Con quella lucidità che ha messo in moto tutto quanto e credo che quel colpo non tarderà ad arrivare.
    Ora più che mai: “Forza Ragazzi” !

                    1. … Disse il generale … E vomitò.
                      E’ un po’ trucida, ma é una battuta che spesso circolava tra di noi a naja. Nel momento del rancio, naturalmente.
                      😀

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