Lorenzo, tornato a Firenze, preparò il progetto per una passerella pedonale provvisoria e una teleferica per il trasporto dei materiali da inviare con urgenza al comune di Fiorenzuola per avere un’approvazione in tempi rapidi.
Nei due week end successivi il gruppo si impegnò a ripristinare il piazzale di parcheggio e a rendere più stabile il ponte di legno che scavalcava il Santerno in maniera da rendere più sicuro l’attraversamento.
Il 21 aprile del 2010, una data che ricordava la fondazione di Roma, Lorenzo telefonò a Laura alle nove del mattino.
“Grandi notizie!” disse prima di qualsiasi altra cosa.
“Cosa?” chiese la ragazza.
“Possiamo costruire la passerella e la teleferica. Unico obbligo è smontare il tutto entro il 31 ottobre. Però ci consentono nel 2011 di rifare lo stesso giro”.
“Non si potrebbe lasciare tutto lì” domandò delusa Laura.
“No. Essendo provvisorio il tutto, l’iter è più veloce come i collaudi. Se vogliamo cominciare a lavorare al recupero è la soluzione ottimale”.
“Del resto non si sa nulla?”
“Sì, anche lì notizie positive. Il percorso burocratico delle carte è praticamente finito. Deve essere portato in consiglio per la delibera definitiva…”.
“Ma a cosa serve?” chiese un po’ scocciata.
“Per evitare rogne o attacchi delle minoranze” replicò infastidito Lorenzo. “Penso di cominciare i lavori tra due giorni. Tempo una settimana e tutto sarà pronto per il collaudo. Diciamo che il 7 o 8 maggio possiamo aprire il cantiere, salvo intoppi…”.
“Uffa! Vorrei cominciare domani”.
“Sarebbe bello ma i tempi tecnici sono questi”.
“Ma sono tre settimane sprecate” affermò arrabbiata Laura.
“Lo so ma dovrai pazientare” replicò calmo il ragazzo.
“Ma come riempiremo questo buco?” domandò la ragazza delusa e spazientita.
“Col trasporto del materiale. Chiediamo al comune di Castel del Rio il permesso di occupare parte del piazzale”.
“Mi sembra di impazzire! Corri di qua, corri di là. Permessi, scartoffie, autorizzazioni. Non si finisce mai!”.
“Laura, devi farci il callo” concluse ridendo Lorenzo. “Ora ti saluto. Tu attivati per il resto”.
“Ciao, Lore. A presto”.
Era metà mattina, quando Laura al termine della telefonata con Lorenzo contattò Mattia e Matteo per sapere se uno dei due si dedicava ai permessi in terra emiliana.
“Mattia” disse con una vocina poco rassicurante.
“Stai male?” le chiese il ragazzo preoccupato.
“No!” replicò assumendo il solito tono decisionista. “Servono i permessi per occupare parte dell’area di parcheggio…”.
“Non capisco, Laura” la interruppe Mattia. “Che permessi?”
“Non ci capisco nulla con le scartoffie. Lorenzo ha parlato di permessi…”
Il ragazzo rimase in silenzio senza rispondere, riflettendo se era il caso di parlare con Lorenzo. «Laura mi sembra inaffidabile» ragionò. Un lampo squarciò le nubi nella sua testa.
“Dovrei interessarmi per avere dal comune di Castel del Rio i permessi per occupare parte del suolo del parcheggio. Giusto?”
Adesso era Laura a tacere, perché della richiesta di Lorenza non aveva compreso bene la funzione ma preferì fingere di sapere.
“Sì!” rispose, riacquistando la voce. “Proprio così”.
“D’accordo. Telefono in comune per chiedere che documenti devo preparare e quanto ci costa”.
“Perché vogliono dei soldi?” domandò stupita ma anche impaurita. Finora alla parte economica non ci aveva pensato ma se c’era da spendere, sarebbe stato un bel guaio.
“Certamente! Mica te lo danno gratis!” esclamò Mattia.
“Ma non ho soldi!”
“Apriamo un ‘DONATE’ sulla fan page di Facebook, chiedendo un piccolo obolo” disse il ragazzo. “Strano che non ci abbiamo pensato prima. Dobbiamo aprire una cassa dove versare le donazioni”.
“Ma pensi che qualcuno ci caschi?” domandò incredula.
“Basta provarci!” rispose ridendo. “Hai un account di PayPal?”
“PayPal?” replicò stranita. “Che roba è?”
“Troppo complicato da spiegarti. Ci vediamo stasera alla solita pizzeria Pulcinella con Giacomo per discutere della faccenda soldi”.
“Che sia opportuno che contatti anche Matteo?” gli chiese Laura.
“Buona idea. Se potesse esserci anche lui, sarebbe il benvenuto. Ma ora ti devo lasciare. Il mio capo sta lanciando messaggi poco rassicuranti. A stasera. Ciao”
La ragazza cercava di riafferrare i lembi del discorso, perché c’era qualcosa che pareva che le fosse sfuggito, quando udì la voce della madre.
“Chi erano?” le chiese.
“Uffa, mamma!” disse sbuffando. “Sempre a origliare…”.
“No, no!” si affrettò a rispondere sorniona. “Sento squillare in continuazione il telefono… Allora mi chiedevo chi potesse essere…”.
“Veramente ho ricevuto solo una telefonata” replicò piccata.
“Ma poi ne hai fatte delle altre” precisò la madre.
“Uffi! Ho chiamato…” e si interruppe.
“Chi?”
“Mattia. Sei soddisfatta?” le disse per chiudere il discorso e per chiamare Matteo. “Ora devo farne delle altre urgenti”.
Matteo, interpellato, le disse che era disponibile a venire a Bologna per le sette e mezzo per discutere della cassa del gruppo. Poi andò in cucina dalla madre.
“Mamma, stasera mangio fuori” le disse.
“Con chi?”
“Ma coi soliti, uffa. Sempre a domandare e ficcanasare!”
Alle sette e trenta puntuali si ritrovarono davanti alla pizzeria Laura e Betta, Mattia, Giacomo e Matteo.
Tra un boccone di pizza e un sorso di birra decisero di aprire un account PayPal per le donazioni su Facebook e nominarono Betta gestore del conto. Matteo il giorno dopo avrebbe richiesto i permessi e il sabato successivo avrebbero preso contatto coi proprietari dei terreni vicino al Santerno per affittare un’area dove costruire il campo base.
Il progetto prendeva forma.
Continuando a leggere i tuoi capitoli.., ti auguro uno splendido sabato 🙂
Grazie e ricambio per una splendida serata
Gian Paolo
Finalmente si comincia! chissà quanti misteri si nasconderanno tra le mura diroccate…
un abbraccione
Molti, credo, si annidano tra quelle pietre.
Un grande abbraccio
eh, che fatica, ma passin passetto… 🙂 buon we
Nulla è semplice, specialmente quando si tratta di lavori.
Dolce domenica
Madonna quante cose sai, io sono un po’ come Laura , neanch’io so cos’è la Paypal
La burocrazia è tremenda, e come al solito l’ impazienza di Laura non si fa attendere
Spero sia la volta buona per iniziare a vedere il progetto non solo sulla carta
Bravissimo, non sono ripetitiva, lo sei davvero
Un grande abbraccio
Mistral
Ma no! Conosco qualcosa, ma non tutto.
Magari…
La burocrazia è terribile. Ma chissà se ci riusciranno..
Un bacione.
Gian Paolo
Certo che un cavallo di razza come Laura sentendosi avvinghiare da tutte quelle pastoie burocratiche,ne sente tutto il tormento. Comunque ora gli spiragli si fanno veri e propri squarci e il sole finalmente potrà rifulgere meglio sul sogno così tanto accarezzato.
Forza Ragazzi.
Non gli do torto. Chiunque soffrirebbe quegli intralci.
Forza ragazzi, la meta si avvicina. Di quanto non lo so.
Il bello del viaggio é … il viaggio.
In questo caso però la meta ha il suo bel perché, é vero
Concordo
Grazie