Il Borgo – capitolo 40

Forse sarebbe opportuno telefonare al sindaco di Fiorenzuola prima di partire” esordì Giacomo al termine della telefonata con Eva.

E perché?” replicò Laura infastidita.

Potrebbe non essere disponibile. Rischiate un viaggio a vuoto …”.

E perché non dovrebbe essere disponibile? Ha detto che gli mandiamo le carte e lui le firma” rispose piccata e irritata.

Beh! Veramente non ha detto esattamente così” disse con calma il ragazzo.

Cosa ha detto, secondo te?”

Quando le carte erano pronte di contattarlo e presentargliele. Avrebbe sollecitato gli uffici competenti a esaminarle”.

Uffa! Le carte ci sono. Basta solo consegnarle …”.

Giacomo ha ragione. Se il sindaco non può ricevervi, si rischia di impantanarci nella burocrazia comunale e addio avvio dei lavori” disse Mattia, rimasto in silenzio fino a quel momento.

Come la fate tragica! Il progetto, ha detto Eva, è lì approvato dallo studio di architetti. Cosa serve ancora?” rispose arrabbiata.

Non funziona esattamente così. Il progetto serve per avere la licenza edilizia. E questa la rilascia il comune dopo avere passato vari uffici comunali. Il sindaco avrebbe agevolato l’iter velocizzando i vari passaggi. Una specie di corsia preferenziale. Capisci Laura che è vitale incontrare il sindaco e non altri …”. continuò il ragazzo con tono pacato ma deciso.

Sempre pronti ai predicozzi come Emma” replicò per nulla convinta.

Emma?” domandò curioso Giacomo.

Chi vuoi che sia? Mia madre!” rispose sbuffando. “Vi siete coalizzati contro di me?”

No. Cerchiamo solo di evitare errori” disse Mattia.

Mentre voi baruffate, provo a vedere se c’è ancora qualcuno in comune… ma data l’ora…” proseguì Giacomo, osservando l’orologio. “Hai il numero, Laura?”

No. Però su internet …” rispose la ragazza.

E come faccio? Non ho uno smartphone” esclamò mortificato il ragazzo.

Rimasero in silenzio, che fu rotto da Mattia dopo una breve consultazione sul suo Iphone.

Eccolo. 055 8199424. C’è scritto che riceve per appuntamento”.

Bene. Adesso provo. Ma sono quasi le venti … non penso di trovare qualcuno”.

Composto il numero, lo sentì squillare. Dopo una decina di squilli il ragazzo udì una voce femminile aggraziata e gentile che diceva «Segreteria del sindaco. Chi parla?”

Buongiorno …” si interruppe arrossendo. “Mi scusi. Buona sera, vista l’ora. Sono Giacomo Corsi. Vorrei fissare un appuntamento col sindaco”.

Per quale argomento?” chiese cortese la segretaria.

Il sindaco ci ha ricevuto circa quattro mesi fa. Gli abbiamo proposto il recupero di un vostro borgo abbandonato …”.

Fatico a seguirla. Cosa desidera esattamente?”

Stavo spiegandole l’oggetto della visita precedente. Dicevo. Siamo un gruppo di ragazzi che ha in mente di recuperare un borgo abbandonato del vostro territorio comunale. Ci disse allora che quando erano pronte le carte del progetto, le avrebbe esaminate e passate agli uffici competenti per le licenze edilizie …”.

Mentre Giacomo cercava di spiegare con calma i motivi della telefonata e di strappare un incontro per il giorno dopo, il telefono di Laura squillava con insistenza.

Pronto” rispose a un numero che non conosceva.

Ciao. Sono Lorenzo …”.

Ciao, Lorenzo! Come stai?” rispose la ragazza che aveva cambiato umore.

Bene, bene. Il progetto cammina o è fermo? Volevo avere qualche notizia fresca” domandò con un tono curioso.

Beh! Insomma …” replicò facendo una lunga pausa.

Ho capito. Tutti ai box, immagino” disse ridendo.

In effetti … ma forse no …”.

Sei criptica, Laura!”

Se tutto va bene, domani andiamo a Fiorenzuola dal sindaco. Eva ha il progetto pronto e firmato dallo studio per consegnarlo al sindaco”.

Ottimo!” esclamò contento. “Posso esserci anch’io?”

Certamente!” replicò sollevata. “Ci farà piacere e potrai conoscere Eva, la nostra architetto, e Marco, il suo ragazzo. Il fotografo ufficiale del progetto. Oltre a noi due, ovviamente”.

A che ora vedete il sindaco?”

Non lo so. Giacomo sta parlando con la segretaria proprio adesso”.

Scampoli … il sindaco, è un osso duro. Ci sta facendo morire per ottenere le licenze …”.

La ragazza rimase per un istante interdetta, perché non sapeva che Lorenzo avesse a che fare col comune di Fiorenzuola.

Scusa ma non capisco” riprese cautamente la ragazza. “Non ero a conoscenza che tu conoscessi il sindaco …”.

No, non lo conosco di persona…”.

Ma allora ..”.

Una storia lunga. Mio padre, io lavoro con lui, ha un’impresa edile e qualche volta abbiamo avuto la necessità di operare nel territorio comunale di Fiorenzuola. Non ti dico i cavilli, gli intralci burocratici e altro che hanno messo in campo pur di metterci i bastoni fra le ruote”.

Dunque tu sei del mestiere?” chiese timidamente.

Sì. Abbiamo pensato di mettere a disposizione muratori e attrezzature di cantiere, se non avete nulla in contrario. Un po’ di pubblicità nella vicina Romagna non guasta. E contiamo di acquisire qualche entrata giusta nel comune”.

Wow! Che bella notizia! Sarete i benvenuti. Ci fa comodo avere un’impresa edile! Già mi immaginavo con il berretto di carta in testa e la cazzuola in mano. Mi vengono i brividi!”

Un bella risata risuonò nelle orecchie di Laura ed ebbe effetti contagiosi. Lorenzo riprese a parlare.

Dunque Giacomo ha strappato un sì?”

Non lo so. Al momento è ancora al telefono. Posso richiamarti tra un po’, quando ho informazioni più precise?”

Certo. A dopo”.

Ciao” disse, chiudendo la conversazione. Poi trafficò un attimo per salvare il numero.

Nel frattempo Giacomo aveva concluso la lunga chiacchierata con la segretaria.

Che faticata!” disse facendo il gesto di detergersi la fronte dal sudore. “Sono riuscito a strappare mezz’ora agli impegni del sindaco. Alle quindici vi aspetta”.

Laura si alzò per baciarlo felice della conclusione positiva della lunga discussione.

Per me niente?” chiese porgendo le labbra Mattia.

Non meriteresti nulla!” esclamò tutta contenta. “Ma faccio uno strappo per te”.

Si avvicinò e gli scoccò un bacio caloroso.

Ora ho esaurito la scorta di baci. Basta stare a gigionare, lavativi! Telefono a Lorenzo e Eva per mettere a punto i dettagli della spedizione di domani” disse accalorata, sprizzando felicità da ogni poro.

Fece un rapido giro di telefonate per mettere a punto la visita di domani.

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17 risposte a “Il Borgo – capitolo 40”

  1. Veramente una bella fatica per far rivivere il borgo
    E i ragazzi, chi più chi meno danno il loro apporto
    Questa volta, finalmente, la capricciosa Laura è felice
    Caro Gian Paolo, continua a raccontarci la bella avventura, io ci sono
    Sempre bravo
    Bacioni
    Mistral

  2. proprio dura ottenere le licenze! malgrado ciò “qualcuno” dice :”basta stare a gigionare, lavativi!”. meno male che perlomeno ha elargito baci, …anche se esaurendone piuttosto rapidamente la scorta 😉
    ciao, buona notte

  3. La Signora Burocrazia é peggio di ogni altra cosa. Superiore ad una suocera incarognita, al capo ufficio infingardo, al vicino di casa più detestabile che la sorte ci abbia regalato … però … ai ragazzi é arrivata una proposta che non solo non si può, non si deve rifiutare.
    Sindaco … sarai un’osso duro, ma Laura … può trasformarsi in un Patton in gonnella ogni pié sospinto … quindi …
    Forza Ragazzi !!!!

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