“Porca miseria!” esclamò contrariata Laura, che non si aspettava questo blocco.
«Oggi non ne va bene una! Due ragazzette che non stanno zitte un secondo. Giacomo che si defila. Anche questa ci voleva di non poter salire al Borgo! Cosa capiterà ancora?» rifletteva in silenzio osservando il cartello.
“Cosa facciamo? Lascio la macchina in paese e ci facciamo due passi a piedi?” chiese volgendosi a Mattia.
“Se hanno bloccato la strada un motivo ci sarà sicuramente. Mi pare un azzardo avventurarsi a piedi verso il fiume. Penso che sia ingrossato e abbia invaso il parcheggio” rispose calmo il ragazzo, mentre le due ragazze non dissero una parola.
“Beh! Non costa nulla!” continuò Laura che non voleva rinunciare all’idea di arrivare al Borgo.
“Come vuoi” replicò un po’ infastidito Mattia. “E’ una bella giornata di sole e quattro passi possono starci”.
Trovato uno spazio dove parcheggiare la Panda 4X4 della ragazza, si avviarono a piedi per lo stradello. Non avevano fatto dieci metri quando sentirono qualcuno che li chiamava. “Ragazzi! Ragazzi! Dove andate?”
“Andiamo verso il fiume” rispose Mattia volgendosi indietro.
“E’ meglio che torniate indietro. Occupa tutto lo spazio in basso e si è mangiato la passerella che porta di là”.
“Cazzo!” esclamò il ragazzo. “Forse è meglio fermarsi”.
Laura scuoteva la testa in segno di diniego, voleva a tutti i costi scendere fino al greto del fiume.
“Che andiamo a fare?” le domandò, trattenendola per un braccio. “Il ponte non c’è più, il parcheggio è sommerso. Credo che dovremo fermarci abbastanza distante per sicurezza”.
“Voglio scendere e vedere di persona” gli rispose decisa.
“E poi che fai? Giri i tacchi e torni in paese?”
“Avrò fatto una passeggiate. Il Borgo capirà che ci siamo ancora e che non l’abbiamo abbandonato”.
Lo guardò con aria di sfida, mentre Alba e Teresa erano ammutolite per la determinazione della ragazza.
“Come vuoi. Però se vedo che ci sono pericoli, che tu voglia o no, si torna indietro. Lo farò anche se dovrò caricarti sulle spalle come un sacco di patate”.
Alba sussurrò a Teresa qualcosa senza farsi udire dai i due ragazzi.
“Mi pare piuttosto energica la ragazza. Dobbiamo stare attente a come parliamo”.
“Sì. Dobbiamo essere prudenti con le parole. Però è figo … Come si chiama?” rispose l’altra.
“Mattia. Se non rischiassi di essere sbranata dalla tigre, gli farei una corte spietata” disse ridendo.
“Beh! In tal caso troveresti un osso duro da rosicchiare”. E altre risatine fecero da contorno alle loro parole. In lontananza si udiva un rumore impressionante senza vederne ancora la causa.
Fatti qualche centinaia di metri compresero che non potevano avanzare ancora: il fiume era decisamente minaccioso.
“Si torna” disse con fermezza Mattia. “Torniamo a Castel del Rio e ci rifugiamo in un bar per un cappuccino e brioche”.
A Laura veniva da piangere per la rabbia, perché tutto andava storto. Non voleva ammettere con se stessa che Giacomo aveva avuto ragione, quando le aveva detto che era troppo rischioso salire fino al Borgo. Era immersa nei suoi pensieri quando percepì il calore del ragazzo, che l’abbracciava protettivo con affetto. Si sciolse nell’abbraccio premuroso. Le altre due ragazze continuavano a rimanere silenziose incapaci di comprendere il significato di quella andata e ritorno, quando era chiaro fin dalla vista del cartello che sarebbe stato inutile scendere fino al fiume.
Betta era alquanto contrariata con Giacomo, perché non l’aveva avvertita che la stanza non aveva due letti singoli ma uno matrimoniale. Era rimasta soddisfatta sia dall’Hotel sia dalla camera. Ragionava che il colpo d’occhio era veramente notevole sotto ogni aspetto ma che rimaneva il problema di condividere il letto.
“Potevi dirmelo che avevi prenotato una matrimoniale” gli disse col viso scuro, trattenendo a stento la collera, mentre si avviavano verso il ristorante.
Mentre pronunciava queste parole risentite, in cuor suo era contenta ed emozionata che fosse matrimoniale e non lettini singoli, scomodi da usare in due. Non era la prima volta che faceva all’amore con lui ma non aveva mai trascorso una notte insieme, abbracciati e soddisfatti. Però non voleva manifestare questi suoi pensieri per tenerlo un po’ sulla corda e fargli pesare la mancanza di sincerità.
“Non lo sapevo” rispose mentendo. “Nella prenotazione c’era scritto stanza doppia con letti singoli”.
Ricordava bene come era andata la telefonata con l’Hotel.
“C’è solo una stanza doppia matrimoniale disponibile” gli aveva detto una voce femminile aggraziata e gentile.
“Va bene. Prenoto quella” rispose senza pensarci troppo.
“A nome di chi?”
“Elisabetta Marchi e Giacomo Corsi …”.
“I signori Corsi … giusto?”
“Sì”. Gli suonava bene quel «i signori Corsi».
Poi la solita trafila di informazioni «Quando arrivate. Quante sere. Il costo è di 180€ per notte colazione compresa».
Però Giacomo le aveva mentito sulla tipologia della stanza. Adesso gli pareva discretamente infuriata, quando sapeva benissimo che due letti separati sarebbero stati veramente scomodi per passarci la notte.
“Hai visto” le disse cercando di rabbonirla.
“Cosa?” rispose con voce alterata.
“Che bel mazzo di rose rosse c’era dalla tua parte con tanto di biglietto d’auguri”.
“Sei perfido! Non solo hai mentito ma ci hai fatto mettere anche le rose …”.
“Beh! Siamo in luna di miele …”.
“Stasera facciamo i conti” gli rispose più addolcita. “E non pensare che …”
“Non penserò a nulla, stringendoti! Mi è sufficiente sentire il profumo della tua pelle”.
“Provati ad avvicinarti …”.
“Ci proverò! Tentar non nuoce!”
“Vedremo” rispose battagliera, mentre percepiva forte la voglia di lui che mascherava con molta abilità.
Giacomo le prese la mano e la strinse forte e con calore. Gli piaceva Betta ma stanotte non sapeva come avrebbe reagito. Gli era sembrata piuttosto incollerita quando aveva scoperto che la stanza non era come le aveva detto. Pensava che la sua fosse stata una bugia a fin di bene.
«Se l’avesse saputo, sarebbe venuta lo stesso?» si domandò, mentre con passo svelto raggiunsero il ristorante che gli avevano indicato.
“Se sapevi che la stanza era matrimoniale, saresti venuta lo stesso?” le chiese mentre varcavano la soglia.
Betta si fermò e lo fissò per un attimo prima di rispondere. “Dipende” ed entrò con passo deciso.
Il ristorante era decisamente caldo e confortevole con statue che riecheggiavano gli antichi fasti romani.
“Mi farai spendere una fortuna” disse con apprensione Betta.
“Avevamo fatto un patto. Io mi preoccupavo di pernottamento e biglietti d’ingresso. Tu ristoranti e mezzi pubblici” rispose sorridente il ragazzo.
“Beh! Mi è passato l’appetito”.
“Siete in due” domandò cortese un cameriere che si era avvicinato.
“Sì. C’è posto sul Roof Garden?” chiese Giacomo.
“Sì. Se mi seguite” e li precedette verso il giardino pensile.
“Ma non avremo freddo?”
“No. Vedrai”.
D’estate era tutto aperto per godere la notte romana, d’inverno era chiuso da vetrate e riscaldato con dei funghi non troppo appariscenti.
La cena fu squisita e venne consumata con lentezza per assaporare il clima della vacanza che stava cominciando.
Ai ragazzi il tempo parve volare come se le lancette fossero impazzite.
Era quasi mezzanotte quando tornarono all’Hotel.
“Stanza 32” disse il ragazzo al receptionist.
“Ecco i vostri documenti. Buona notte” rispose sorridente.
Ecco il momento clou del romance…sogno anche io insieme ai protagonisti.
Un caro saluto, scrittore
Un piccolo tocco per sognare con loro.
Un caro saluto anche a te
Come al solito i capricci e la testa dura di Laura fa capolino anche in questo sempre piacevole episodio
Avere carattere non è anche sinonimo di testardaggine.
Meno male che c’era Mattia
Il legame tra Betta e Giacomo mi prende molto, e vorrei vedere in seguito i due giovani felici, insieme
Non ti faccio i complimenti tanto per… ma solo perché li meriti, e mi piace davvero ciò che scrivi
Grazie ancora
Ti abbraccio
Mistral
In effetti Laura è testarda perché non vuol ammettere le sconfitte. E’ un personaggio che a tratti appare antipatico ma nella storia ci voleva.
Betta e Giacomo … si sono più piacevoli come coppia. Chissà come andrà a finire .
Grazie, grazie.
Un abbraccio
Gian Paolo
Errata corrige: fanno al posto di fa
Non toccatemi Laura!
E’ la numero uno.
Bravo come sempre.
Un caro abbraccio.
Nessuno ti tocca Laura. Ne vedrai delle belle.
Un caro abbraccio
Suggerisco FORTEMENTE | SeleneQueen per Caffé Letterario.
Un caro abbraccio.
La contatto, perché ultimamente ci sono state defezioni e fatico a coprire tutte le date. Alcune sono state comunicate ma altre no.
Un caro abbraccio
http://outoftheblue.bloog.it/
Faticosamente, per approssimazioni successive sono riuscito a mandarle l’invito.
Grazie pe ril link, che avevo trovato anch’io
Grazie, amico mio!
Grazie a te per l’informazione
So d’inimicarmi qualcuno, ma Laura questa volta ha dimostrato un suo lato oscuro. La testardaggine che si trasforma in capriccio. Proprio non va bene.Siamo alla fine dell’inverno e con i dissesti che subisce il territorio “la pioggia porta il riso del disgelo” come diceva il buon Guccini. Incaponirsi così … màh. Comunque anche le due ragazze hanno avuto la dimostrazione della determinazione della ragazza.
Giacomino invece … nella notte romana … bèh, mettiamo il cartello “Non disturbate” alla porta della stanza 32. Il resto é vita.
Anche se Betta … a carattere … sa mettere del pepe anche lei.
Beh! Laura sembra amare cacciarsi in queste situazioni dovuta alla testardaggine di portare a compimento quello che ha in mente.
Sì, sì .. il cartelol Don’t disturb è appeso in bella vista fuori dalla porte della stanza 32.
Poteva essere da meno Betta?
Speriamo che non si cacci in guai più grossi, la nostra Laura.
Allora non disturbiamo
🙂
Ma no! C’è Mattia e …. non anticipo nulla. Vi lascio con la curiosità.
Bel lascito
🙂
La curiosità è il sale del lettore
E al diavolo … l’ipertensione
😛
Meglio sale che insipido
Su questo hai pienamente ragione
Quindi al diavolo l’ipertensione
Eccerto
🙂
Ma diciamolo sottovoce… non si sa mai che qualcuno legga
Come un alito di vento, una brezza primverile
Forse siamo in autunno
Anticipiamo i tempi
D’accordo. Vuol dire aver saltato in un colpo solo autunno e inverno. La vacanza sono di nuovo vicine.
Certo … le sento nell’aria.
Anche se quì ora come ora piove.
Scusami l’OT ma il link che ti ho passato io risulta inesistente. Nei miei commenti ho trovato selenequeen.wordpress.com ma doesn’t exist
Come hai fatto a invitarla su CL?
Un caro abbraccio.
Per aggiungere un utente servono una di queste due informazioni. Il nome utente o la mail associata al blog.
Come nome utente dopo un paio di prove lo beccato ma la mail per qualche strana ragione (o forse per qualche errore nelle impostazioni) pareva non arrivare. Allora ho recuperato la mail da un commento che avevo sollecitato ed è arrivato. In effetti il nome del blog, come avevo già verificato, non esiste perché … vado per intuizione è associato (cosidetto alias) al suo blog a pagamento e quindi inesistente.
Comunque ce l’abbiamo fatta e SeleneQueen fa parte degli autori di CL
Uhm… molto complicato, ma grazie!
Diciamo non è semplice. A volte basta poco, altre diventano un melodramma.
Senza Laura non ci sarebbe la storia…
Convengo con te. Laura è il motore della storia. Potrà apparire poco simpatica ma serviva.
Proprio vero che il tempo vola quando è piacevole.. un abbraccio a te G. Paolo! 🙂
Ed è lento e non scorre mai quando ci sono cose spiacevoli.
Un abbraccio
romanticismo in porta
Voglio sapere che cosa accade
molto bene, molto bene capitolo
You’ll find out next Saturday.
Thank you, Doris!
we will see what happens are they going to stay together or not
interesting all the characters
un saluto!
Do not advance anything. Thank you, Doris
Very good, Laura like always made but things are in climax…I have to catch up 😉 bravo! hugs
Thank you, Doris. You always are kind