L’inverno fu rigido molto di più rispetto all’anno precedente con copiose nevicate anche oltre i canonici mesi di gennaio e febbraio.
Laura fremeva di cominciare i lavori di aprire il cantiere nel Borgo ma il tempo non era propizio. Il gruppo usò quei mesi di inattività per risolvere le grane burocratiche e preparare i piani per quando, il clima permettendo, avrebbe potuto operare sul campo.
Alla fine di novembre del 2009, dopo l’ultima visita al Borgo, scrisse al sindaco di Fiorenzuola spiegando il loro progetto e chiedere un incontro. Così sabato 5 dicembre Laura e i cinque compagni si ritrovarono sotto casa sua per affrontare il viaggio verso il comune toscano.
“Mai stato a Firenzuola” affermò Giacomo. “Che strada prendiamo?”
“Ci sono tre possibili soluzioni” disse Mattia mostrando tre mappe di Google con tre percorsi differenti. “La più veloce è prendere l’autostrada del sole fino a Pian del Voglio e poi da lì una provinciale che in pochi chilometri ci porta a destinazione. La seconda è quella della vallata dell’Idice e scollinare al passo del Giogo”.
Il ragazzo fece una pausa per osservare i compagni di viaggio ma non notando alcuna variazione nei loro visi, proseguì.
“E’ il passo che il vecchio del Borgo ci ha citato durante il suo racconto. Però quella più corta ma apparentemente più disagevole perché rimane sui crinali dell’Appennino è quella per Pianoro e Loiano”.
“Sarà più lunga ma è più sicura. Io punterei sull’autosole. Con le coperture come siamo messi?” chiese Marco. “Io sono da scartare. Ho solo gomme normali. Non mi fido. Non danno neve ma solo pioggia. Però ..”.
“Io monto pneumatici termici” rispose pronto Mattia.
“Anch’io” confermò Giacomo.
“Siamo a posto. Due macchine sono sufficienti per fare un viaggio tranquillo” disse Marco, che con Eva e Betta salì sull’auto di Giacomo, mentre Laura faceva compagnia a Mattia.
Mentre i ragazzi discutevano sulla strada da prendere, Emma era dietro la finestra a spiarne le mosse. Non li aveva ancora visti tutti insieme e non conosceva i loro nomi. Quindi era curiosa di individuare Mattia, perché Giacomo l’aveva intravvisto un mese prima. Il terzo ragazzo non sapeva come si chiamava ma immaginava che fosse con la sua ragazza.
“E’ quello che ha i fogli in mano oppure l’altro che dà di spalle?” si chiese affannata. “Sono differenti fisicamente tra loro ma tutto sommato paiono ispirare fiducia”.
Sospirò perché il suo intuito non l’aiutava.
“Vieni, Ernesto, vieni” chiamò a gran voce il marito.
“Che c’è?” rispose di malagrazia, disturbato nella lettura del quotidiano sportivo. “E’ successo qualcosa?”
“No. Volevo farti vedere gli amici di Laura”.
“Sono interessanti?” domandò un po’ scocciato.
“Non ti va di vedere chi frequenta nostra figlia?” replicò delusa dal comportamento del marito.
“Uffa, arrivo” disse deponendo il giornale sul divano. “Dove sono?”
“Ma laggiù vicino a quelle macchine! Dove vuoi che siano?” affermò con tono alterato per l’atteggiamento di Ernesto.
“E chi sono?”
“ Quello coi capelli corti è Giacomo …”
“Ah! Quello che fa la corte alla Laura?” domandò aguzzando la vista.
“No. E’ Mattia l’ultimo ..”
“E’ Giuseppe chi è?” domandò stranito e confuso.
“Un amico” rispose senza correggerlo.
“E Marco chi sarebbe?” disse indicando con la testa il gruppo di ragazzi.
“Non lo so. Non ho capito se è il biondo o il moro …” rispose delusa per la sua incapacità di individuare il ragazzo.
“E le due donne?” chiese ignorando la risposta di Emma.
“Quella più minuta coi capelli castano scuri è la compagna di Giacomo …”
“Perché questo pretendente convive con quella donna?”
“No. Cosa hai capito? Stanno insieme ma non credo che convivano. L’altra, la rossa, non so chi sia…”.
“Tutto qui?” disse sbuffando.
“Beh! Mi sembrano dei bei ragazzi educati. Non mi pare una cattiva compagnia. Questo mi fa stare un po’ tranquilla. Ma chissà chi è Mattia …”
“Ho visto abbastanza” disse energicamente Ernesto allontanandosi dalla finestra.
Emma rimase a osservarli sperando di catturare il viso di Mattia, finché non li vide partire.
“Ora ho capito chi è!” esclamò soddisfatta. “E’ il più alto di tutti. E’ il moro. Speriamo che sia un bravo guidatore e riporti sana e salva la Laura a casa stasera”.
Vide partire il gruppo per una destinazione che non conosceva e finalmente si staccò dalla finestra per tornare alle occupazioni abituali.
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La scarsa attenzione data da Ernesto ai particolari per cogliere l’unica cosa fondamentale, ossia che la figlia appiedata non corra rischi, fa emergere una personalità solida e mi fa tornare mentalmente indietro di 15 anni!!!
Piacevole lettura
Grazie per la lettura e il piacevole commento. Spero che sia un tuffo nel passato gradevole.
Si per il passato il tuffo è un bel ricordo…quando cioè correva papà al primo squillo e senza farsi pregare, ma recentemente me la sono vista neretta…meno male che ho forza di carattere e non mi faccio piegare…
Mi fa piacere rievocare ricordi piacevoli attraverso quello che scrivo.
Grazie del passaggio
Marito e moglie sono sempre uno spettacolo!
Un caro abbraccio.
Un diversiso nella narrazione
Un caro abbraccio
Buon Ferragosto Gian Paolo UN ABBRACCIO!
Grazie, Simona! Buon Ferragosto!
Un abbraccio
Gian Paolo
Concordo con AB. I due genitori sono veramente impagabili.
I ragazzi li vedo uniti e determinati e speriamo bene, perché lo scontro con …Santa … Burocrazia, credo che sarà più difficile che non alzare i mattoni per la ristrutturazione. 🙂
I due genitori come diversivo. I ragazzi? Al momento sono uniti …Per la Santa del giorno vedremo..
Ottimo diversivo, però. Rendono l’atmosfera più quotidiana.
Mi fa piacere che sia un diversivo gradevole. e distensivo
Certamente
Grazie per le parole confortanti
🙂
Ricambio il sorriso
molto buona!
Will catch up with the reading today!
Grazie!
I’ll wait you