Il viaggio fu piacevole e passò in un baleno. Adesso conosceva meglio Betta e sapeva perché aveva quel viso perennemente malinconico. I suoi genitori si erano separati quando lei aveva solo sei anni. Era stata una separazione lunga e dolorosa senza risparmio di colpi bassi, tanto che per dieci anni alla ragazza era sembrato di essere un pacco postale da recapitare ora a casa della madre ora a casa del padre.
Entrambi si erano trovati quasi subito dei nuovi compagni, persone sgradevoli e grezze, che la trattavano come se fosse un’intrusa. Anzi a sedici anni aveva dovuto difendersi da avance non proprio protocollari dal compagno della madre, che non credette minimamente al suo racconto. Provò col padre ma non ebbe un esito migliore. Allora con la scusa di tenere compagnia alla nonna si era trasferita da lei nella grande casa che col tempo sarebbe diventata sua.
Dalle finestre poteva ammirare il ciglio erboso delle mura cittadine e i tanti runner che correvano a tutte le ore del giorno sopra di esse. Quella era diventata ormai la sua casa, mentre sempre più raramente andava a trovare i genitori separati.
“Se vogliono vengono qui” disse a Giacomo. “Ma poiché non vogliono, sto anche dei mesi senza vederli. Questo non mi dispiace per nulla”.
“Nemmeno per telefono?”.
“No!”
“E loro?”
“Non gliene frega nulla di me”.
“Ho capito. Se tu non ci fossi, loro sarebbero contenti”.
Betta riprese il racconto là dove era stato interrotto. Finito il liceo, decise di andare a Ravenna per prendere la laurea in un ramo della conservazione dei beni ambientali, perché la sua ambizione era diventare una restauratrice.
“Ma ti serviva una laurea?” le domandò curioso il ragazzo, mentre l’osservava con attenzione. Adesso il viso gli pareva più disteso, meno triste e più sorridente.
“Non lo so …”.
“Allora perché l’hai presa?”
“Uscire da Ferrara, dal circolo vizioso dei miei genitori”.
“Dunque un’evasione …”.
“Più o meno. In realtà la laurea è stata una maniera per sentirmi libera e indipendente …”.
“In effetti è un modo per dimostrare le proprie capacità”.
“Male che vada, la potrò sfruttare se intendo entrare in una sovraintendenza ma sarebbe l’ultima spiaggia ..”.
“Hai le idee chiare”.
“Sì!”
“Beata te! Io invece no …”.
“Comunque tre anni fa ho terminato gli studi, poi ho preso la laurea magistrale nella conservazione e restauro …” si fermò un attimo perché osservò Giacomo che voleva interromperla. “… Lo so, lo so. Capisco le tue obiezioni. Una laurea magistrale per finire in un laboratorio di restauro?”
“Io non l’ho fatto. Ho preferito capitalizzare la laurea”.
Betta continuò senza rispondere al ragazzo.
“Sono stati cinque anni bellissimi a Ravenna, finalmente sola e senza l’assillo dei genitori. Sono cresciuta …”.
“No, io ho fatto il pendolare Ferrara Bologna. Però mi sarebbe piaciuto prendere una stanza con qualcuno ma …”.
“Sola e indipendente. Sono maturata tantissimo. Gestirmi e gestire l’appartamento senza qualcuno che dice ‘fai questo, fa quello’ …”.
“Avevi un appartamento da sola?”.
“No! Eravamo in quattro. Tre ragazze e un ragazzo …”.
“Un ragazzo?”
“Che c’è di strano? Anche lui faceva il suo turno di pulizie. Non era mica esentato …”.
“Ma non si sentiva in minoranza?”
Una risata fu la risposta.
“E perché? Non c’è la parità dei sessi?”
“Si, sì. Di solito ho visto ragazzi con ragazzi e ragazze con ragazze” rispose un po’ interdetto.
“Ma no! Era simpatico e ci faceva ridire un sacco. Ma nessuna di noi l’ha pensato come compagno. Un amico, un fratello. Niente di più!”
“Ho pensato male ma senza malizia. E poi?”
“Da un anno sono a Bologna a specializzarmi nel restauro di tele presso una bottega di restauratori. La mia aspirazione è finire all’opificio di Firenze oppure al Louvre ma è veramente dura”.
Giacomo la guardò con occhio diverso. Rifletté che aveva personalità questa ragazza, sicuramente insignificante fisicamente ma dalle idee chiare sul suo futuro.
“Capisci ora il motivo per il quale ieri ho chiesto di osservare con più attenzione le foto del tuo tablet? Semplice deformazione professionale” aggiunse ridendo.
“Cosa hai dedotto?” le domandò curioso.
Betta gettò una ciocca di capelli ribelli dietro la nuca prima di rispondere.
“Sono messi male quegli affreschi ma penso che si possano restaurare e riportare quello che rimane al vecchio splendore …”. Fece una piccola pausa prima di riprendere il discorso. “Se mi volete nella squadra come restauratrice, spero di farcela”.
Giacomo rimase in silenzio per ragionare sulla proposta, che gli pareva buona.
“Ne parlo sabato prossimo con gli altri tre del gruppo, quelli che chiamiamo soci fondatori del progetto. Se sono d’accordo, e non vedo obiezioni negative, credo che ti accoglieranno a braccia aperte. D’accordo? Ma ora prepariamoci a scendere siamo già in stazione a Bologna …”
“Conto su una risposta positiva. Sabato posso venire anch’io?” gli chiese sfrontata.
La domanda colse di sorpresa il ragazzo che tergiversò un po’ prima di rispondere.
“Io ti prenderei volentieri con me ma preferisco che anche gli altri siano d’accordo. Ti so dire qualcosa domani”.
“Ci vediamo alla 19 e 20 come ieri?” gli domandò mentre si avviava di passo svelto verso il piazzale dei bus.
“D’accordo. Però non vorrei costringerti a girovagare per Bologna a causa mia” disse Giacomo.
“Nessun problema. La città la conosco poco, perché di solito arrivo e riparto subito. Ieri sera mi è piaciuto vedere vetrine e passeggio. A stasera. Ciao” e gli diede un bacio sulle labbra prima di uscire dall’atrio.
Il ragazzo rimase perplesso, perché non si aspettava da una donna tanto ardimento: era come se lei fosse la sua fidanzata che lo comandava a bacchetta. Si riscosse e di buona lena si avviò verso piazza XX settembre. La corriera non aspettava i suoi comodi, se non si sbrigava.
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La storia di Betta, pare uguale a molte storie eppure, la di la dell’espressione del viso, ci ritroviamo con un personaggio positivo. Mai arresa e con la ferma volontà di affrontare la vita a muso duro e di arrivare. Non importa se in questo o in quel luogo. L’importante é giungere per fare ciò che più piace.
Certo che Giacomo adesso si é messo non in un guaio, ma dovrà prestare la massima attenzione.
Cedere ad un’attrazione … fatale? Rivedere a mente più fredda, ma a cuore più caldo l’esperienza in corso?
Da una c’é chi ha dato un senso alla sua vita e ora si presenta un’altra che sembra disposta a scuotere ancora di più l’albero della sua esistenza.
I lavori, neppure iniziati, sembrano destinati ad essere più complicati di quel che sono.
Ottima analisi perché hai interpretato quello che volevo esprimere in questo capitolo.
Quando ai problemi di lavaro (si fa per dire visto il progetto) si aggiungono anche quelli dei sentimenti tutto si complica e può obiettivamente diventare tutto difficile.
Se fosse semplice … non sarebbe vita
E va bene …
🙂
E va bene …
🙂
Tutto bene
Benissimo
Altroché!
Una buona lettura è quella che ti fa dimenticare tutto il resto per entrare a far parte della storia. Bello come sempre
Ti ringrazio per le parole generose che hai usato nei miei confronti
Macchè generose! Sei proprio bravo :-))
Ancora grazie!
Mai fermarsi solo all’ aspetto fisico,Betta ne è la prova evidente.
Giacomo se entrerà in questo ordine di idea, avrà delle belle soddisfazioni da Betta ( un mio pensiero)
Ti ho letto come un gradito e piacevole bicchiere di tè freddo ( oggi il caldo è padrone)
Bravo Gian Paolo
Abbraccio
Mistral
In effetti Betta non è appariscente ma ha sostanza. Spero che Giacomo la noti.
Un tè freddo oggi serve. Il caldo si fa sentire.
Un grande abbraccio
Gian Paolo
Mi sono sempre domandato se queste bellezze da toglier il respiro (senza ritocchi e ritocchini) esistano o sono solo un’invenzione dei media …
…sono una invenzione dei media! Comunque eccomi…nuovo pc ….di nuovo in pista!!! Tanti baci
Invenzione dei media? Sei diventata famosa? Ti vedo in TiVu? Quando?
Bene, bene. Ti aspetto.
Baci!
Era riferito al tuo commento precedente!!!!
Dovrò rileggerlo! Non lo ricordo.
Ho capito. Ho scritto quel commento perché non riesco più a sopportare in TV, nei romanzi che le donne sono bellissime, maliarde e ammaliatrici, gli uomini pure e basta uno sguardo per incendiare il mondo. Qualsiasi cosa facciano o dicono ha un successo planetario. ma uno o una di normale esiste ancora?
ormai il normale è diventato utopico!
Comincio a farmene una ragione ma non demordo …
nemmeno io!
Bene. Ho trovato una compagna di viaggio contro questo pensiero assurdo.
Ma… dov’è il mio commento?
Il tuo commento l’hai scritto su L’incontro – Capitolo 2
Ops… scusa!
Nessun problea. Avevi accennato a difficoltà…
Un caro abbraccio
sometimes things can be complicated, but the feelings are there, see what happens to james and Betta
You’re right! There is feeling between James and Betta. Thanks