Capitolo 41

Giacomo stava nel letto con Eleonora che si stringeva a lui. Era infastidito e leggermente infuriato per quello che era avvenuto durante la cerimonia. Se l’avesse saputo in anticipo, non ci avrebbe condotto Isabella. Su questo punto non aveva il minimo dubbio, anche se non conosceva la donna troppo a fondo.
“Non c’è mai stato molto affiatamento tra noi ma ho provato più che un pizzico di gelosia verso Isabella. Alla fine è pur sempre la mia consorte” rifletteva adirato, mentre la ragazza lo baciava sul collo, senza che lui desse segni di attenzione, rimanendo rigido e freddo.
“E’ stata magnifica Madonna Isabella” disse all’improvviso, rompendo un silenzio carico di tensione. “La cerimonia delle lampade è stata un successo. Negli ultimi quattro anni, da quando mi hanno affidato l’organizzazione, mai la festa ha raggiunto il livello di emotività di stasera. E’ stato tutto così naturale e spontaneo che ha rapito gli animi di uomini e donne”.
“Per gli uomini ci credo pienamente. Madonna Isabella avrebbe resuscitato anche un morto per come si è comportata. Ma le donne ..” esclamò Giacomo visibilmente adirato e contrariato, che a stento reprimeva l’ira.
“Madonna, volete spiegarvi?” aggiunse qualche istante più tardi con un tono duro e freddo.
“Messere, questa è una cerimonia vecchia di mille e cinquecento anni e forse più ..”.
“Sarà anche vecchia ma gli uomini se la sono spassata..”.
“Dovete sapere che, dove sorge la chiesa di Santo Stefano a Bologna, prima stava l’altare di Iside e il 12 di agosto di ogni anno si celebrava la cerimonia delle lampade ..”.
“Ebbene che nesso c’è con lo spettacolo indecoroso al quale ho assistito stanotte senza poter far nulla per Madonna Isabella?” replicò stizzito.
Eleonora continuò la narrazione ignorando l’interruzione di Giacomo, che comprese che doveva rimandare le spiegazione al termine.
“Il tempio era governato da un sacerdote anziano e da giovani sacerdotesse. La sera del 12 agosto attendevano l’arrivo del buio dinnanzi alla statua di Iside, la grande protettrice della vita, in grado di resuscitare Osiride, il suo sposo. La cerimonia iniziava al tramonto con il sacerdote avvolto in una tunica di lino bianco immobile davanti alla dea, mentre le sacerdotesse agitavano il sistro e gli altri sacerdoti tenevano in mano delle lampade a forma di piroga spente. Quando la luna era alta sul cielo un rullo di tamburi avviava la cerimonia dell’accensione delle lampade. La luce vinceva le tenebre e permetteva la resurrezione della vita. Sulle rovine del tempio venne costruita la chiesa, quando il cristianesimo si impose ma il culto di Iside rimase nell’ombra e continuò nei secoli successivi tramandati di generazione in generazione dalle donne di famiglia, che ne erano le custode e al tempo stesso le sacerdotesse del tempio. Loro dovevano agire di nascosto per sottrarsi alla chiesa cristiana e per non finire bruciate come streghe. La bisnonna Donnina Visconti fuggì da Bologna a Ferrara col figlio Giovanni per sottrarsi alle faide tra i Bentivoglio e i Piccinino. Si stabilì in questa dimora e trasportò qui il culto di Iside. Ogni anno un sacerdote viene in gran segreto nella Diamantina per la cerimonia delle lampade. Passò il testimone alla nipote Bianca Bentivoglio, quando la accolse presso di sé come dama di compagnia, l’organizzazione della cerimonia, trasmettendole tutti i segreti. Lei è mia madre, che è convolata a nozze col conte Antonio Brasavola. Cinque anni fa partecipai alla mia prima cerimonia dopo un lungo periodo di addestramento. L’anno successivo preparai e curai la mia prima cerimonia, poi mia madre lasciò tutte le incombenze a me, perché si sentiva vecchia ..”.
“Ho ascoltato in silenzio la tua narrazione. Ora è il tempo delle domande” disse Giacomo ancora innervosito dagli avvenimenti che avevano avuto al centro sua moglie.
“Cosa vuoi sapere?” chiese Eleonora mentre beveva da una coppa dell’acqua fresca.
“Madonna Isabella è stata drogata ..”.
“No, Messer Giacomo. Era una pozione magica ..”.
“Sarà come dite voi, Madonna, ma era incapace di intendere e volere. Ha subito tutti gli amplessi senza proferire una parola ..”.
“Però ha inarcato la schiena e ha fatto gemiti di piacere. Non credo che non sia rimasta soddisfatta. Provava godimento e passione ..”
“Ve lo concedo, Madonna ma mi ha infastidito il fatto. Anzi ..”.
“Vi siete rifiutato di unirvi a lei” replicò seccata.
“La preferisco cosciente. Ma ditemi. Cosa simboleggia l’unione carnale con la cerimonia? Non vedo collegamenti a parte fare sesso ..”
“Il ritorno alla vita di Osiride. Tutti gli uomini che hanno fatto sesso rappresentavano il ritorno del consorte che si unisce con la moglie. Lei incarnava Iside”.
“Sarà ma non siete convincente, Madonna Eleonora. Però potevate avvertirmi quale sarebbe stato il ruolo della mia consorte. Ma negli anni passati come procedevate nella scelta?”
“All’inizio era una ragazza vergine e di buona famiglia, che veniva preparata dalla sacerdotessa, ma poi .. E’ diventato sempre più difficile trovare una fanciulla adatta al ruolo. Deve avere un certo comportamento da consentire alla cerimonia di svolgersi come l’avete osservato stanotte. E Madonna Isabella è stata perfetta senza che nessuno l’abbia istruita. Si è calata nella sua parte in maniera spontanea e naturale come se fosse veramente Iside. Se ve lo avessi preannunciato, credo che avreste rinunciato ad accompagnarla.” rispose sospirando.
“Certamente ci avrei pensato su due volte. Comprendo anche le difficoltà nel trovare la donna giusta. Sono diventate sempre più rare”.
“Lo scorso anno fu un disastro. Abbiamo dovuto ricorrere a una delle mie serve. Nonostante avesse provato in precedenza è rimasta sempre fuori dal ruolo. Ha creato un clima di disagio. Quest’anno invece ..”.
Eleonora tacque e si strinse a Giacomo mentre gli accarezzava il petto.
“Vi prego. Convincete Madonna Isabella per il prossimo anno. E’ stata perfetta, sublime. Sembrava veramente Iside. Un comportamento regale. Se voi non aveste rinunciato ad accoppiarvi con lei, avreste capito come era permeata nel ruolo. Vi assicuro che ho ascoltato i commenti e tutti erano d’accordo. Sembrava una dea in grado di resuscitare i morti . Non solo in senso metaforico. Vi invidio”.
“Può darsi che quello che affermate sia vero, Madonna. Ma ho assistito a uno spettacolo che mi ha innervosito. Dovete capirmi. Se non avessi visto .. il solo pensiero non mi avrebbe creato ..”.
La ragazza gli sfiorò la guancia con la mano.
“Se non è gravida, vedrò e penserò alla vostra richieste ..” continuò asciutto allontanando la mano della ragazza con moto di fastidio.
“No, non rimarrà gravida. Non è mai successo in mille anni e non succederà nei giorni a venire. La pozione che il sacerdote le farà bere funziona benissimo contro questo pericoloso incidente. Non ricorderà nulla salvo che una sensazione di leggerezza. E’ scivolata lieve sulle acque del Nilo raggiungendo la beatitudine dei sensi. Ma ora basta di queste chiacchiere. Pensiamo a noi. La notte è volata via”.
Giacomo era duro come il ghiaccio ma la ragazza usò argomenti persuasivi fino a farlo sciogliere come il burro al contatto col fuoco.
Il sole era alto sull’orizzonte, quando Giacomo avvertì una presenza diversa nel letto.

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13 risposte a “Capitolo 41”

  1. A me l’onere, questa volta di essere il primo.
    Mai più credevo che nel luogo della chiesa di Santo Stefano a Bologna vi fosse il tempio votato ad una divinità egizia. La tua nota storica, sintetica edesauriente aggiunge un altro tocco a questo romanzo(?).
    Così il nostro Giacomo é geloso!
    Il fatto che racconti e si racconti di non consocere Isabella, abbastanza per poterne parare i colpi, ci fa presumere solo mezze verità.
    Forse il non conoscerla abbastanza lo fa guardingo per il futuro, ma dopo la professione di Dominus, fatta in precedenza, tutta quella promisquità, deve aver toccato ben più di un nervo scoperto.
    Dovrà ora attendere la reazione della moglie e nonriesco ad immaginae quale potrà essere.
    Crto é che per lui, la partita ora é difficile. Dovrà dimostrere di essere Dominus, ma anche buon cortigiano allo stesso tempo, se non vuol giocarsi le posizioni acquisite.
    L’intrigo é … intigante. 🙂

    1. Nemmeno io conoscevo la storia della chiesa di santo Stefano a Bologna. Mi è capitato un articolo che parlava di questo, poi ho cercato qualcosa in rete e così è nata l’idea di aggiungere al romanzo un tocco esoterico e esotico.
      Giacomo continua a scoprire novità di se stesso e di chi lo circonda. La storia continua in parallelo.

  2. Un capitolo realizzato con la massima cura, come piace a me. Completo di importanti nozioni, accurato e scritto con il consueto brillante stile.
    Una porta aperta sui sentimenti di Giacomo…
    Un caro abbraccio!

  3. Bravo: concordo.
    Ok per ottobre.
    E novembre… la più lontana possibile.
    Quou è bravissimo: peccato che spesso sparisca!
    Uhm… Univers praticamente non scrive più. Al momento non saprei chi altri indicare.

    1. Dunque per novembre il 28, la più lontana, lasciando vuota per il momento quella del 21.
      Univers mi fa visita ogni tanto. Passerò da iobloggo per vedere di convincerlo a unirsi con noi su WP.

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