Buio. Terrore dipinto sugli occhi. Alba spalanca gli occhi nel tentativo di vedere il nulla. L’aguzzino ha smesso di tormentarla, ma sente ancora la lama rovente inciderle la carne, i seni, il pube. Le ferite bruciano come aghi di spillo, mentre strisce di sangue rappreso raggrinza la pelle. Legata senza possibilità di muoversi ma libera di urlare tutta la disperazione che ha nel corpo, percepisce qualcosa che scivola sul piede nudo.
Un urlo e un veloce squittire vola nell’aria. L’ansia, la paura, il panico muore nella gola. Spera che il carceriere finisca la sua opera e scenda il silenzio. L’ orrore accelera i battiti, le tempie sembrano esplodere, mentre qualcosa di morbido striscia sulla gamba.
“Ecco perché non torna! Vuole assistere alla mia agonia, ridendo di me, mentre muoio di paura!”.
Il cuore batte impazzito, mentre l’urina scivola calda sulle ferite. Brucia come la carne sul fuoco ma senza l’odore del bruciato.
Si dimena, urla, invoca aiuto che si perde nel vuoto del buio. Però loro diventano sempre più intraprendenti. Annusano, leccano, mordicchiano, mentre lei impazzisce nel panico.
Nuove ferite ulcerano la pelle che sanguina e gocciola sul pavimento. E’ in piedi addossata alla parete, nuda e indifesa, mentre la mente non comanda più nulla.
La voce muore nell’oscurità. Il cuore accelera ancora e produce un rumore sordo. Bum! Bum! Il dolore sovrasta i pensieri, la testa sembra esplodere come un petardo, mentre mille denti aguzzi trafiggono la carne.
Un ronzio penetra nelle orecchie, la bocca si secca come un torrente d’estate, un fiotto di sangue esce dal naso.
Altra urina inonda il pavimento mescolandosi al sangue che copioso zampilla dalle mille lacerazioni che compaiono sul corpo. La mente vaga mentre le forze lentamente svaniscono. Il terrore scivola dentro di lei che si aggrappa alla speranza che l’aguzzino sia mosso a pietà.
E’ orribile spegnersi in quel modo ma paga la fiducia concessa con troppa leggerezza. “Solo ieri ero allegra e spensierata, ma ora sono avvizzita come un fiore reciso da tempo”.
Anche gli ultimi pensieri volano via tra sussulti e dolori. Il cuore decelera all’improvviso. Il respiro diventa affanno. La bocca annaspa nell’aria. La testa reclina di lato.
Alba muore sul far del giorno.
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Anche se breve nel tuo racconto è racchiusa tutta la spietatezza della vita e la totale assenza di compassione che una parte di umanità infligge all’altra… povera Alba beffata perfino nel nome…
un abbraccio
Ciao Maria. ben tornata.
Un mini racconto finito insieme ad altri 364 in un libro, il cui ricavato era destinato a un onlus. Il tema era proprio quello che hai detto. La scelta del nome della protagonista non è stato casuale, giocando sull’assonanza Alba e sul far del giorno.
Un abbraccio
Ciao Maria. ben tornata.
Un mini racconto finito insieme ad altri 364 in un libro, il cui ricavato era destinato a un onlus. Il tema era proprio quello che hai detto. La scelta del nome della protagonista non è stato casuale, giocando sull’assonanza Alba e sul far del giorno.
Un abbraccio
Una verità!
Grazie Elena.
Un abbraccio
A prestoooo!
Certamente
Certamente
:-))))))
Me lo segno in agenda per il prossimo anno.
Me lo segno in agenda per il prossimo anno.
Ok!!! Ma forse prima c’è Torino!
Torino è più complicato da raggiungere.
Per me no, dove abiti esattamente? Io appena fuori MIlano
Io a Ferrara. Mantova è certamente più comoda da raggiungere
Eh certo che si!
Certamente
Bravissimo, complimenti davvero!
Grazie.
Buona serata.
Aspetto il post giornaliero
Un abbraccio
Grazie.
Buona serata.
Aspetto il post giornaliero
Un abbraccio
Terribile!
Ma bello, molto.
Il tema era horror. Ho cercato di farlo al meglio.
Un abbraccio
Il tema era horror. Ho cercato di farlo al meglio.
Un abbraccio
…mi sento male! se il tuo intento era quello di generare errore ci sei riuscito benissimo! Sto per partecipare ad un concorso di racconti horror…magari fossi in grado di scrivere storie come questa, purtroppo non ci ho mai provato e provo disgusto a dover inventare qualcosa del genere…però la sfida mi attrae, ci voglio provare!
Nunzia non è semplice ma nemmeno complicato. Leggi un po’ di cronaca nera, specialmente estera, se hai tempo ci sono anche racconti non troppo lunghi, ad esempio di Poe, poi misceli il tutto con un po’ di fantasia ed ecco confezionato il racconto.
Il mio intento non era trasmettere paura nel lettore, ma trasmettere la paura di Alba.
…detto così sembra semplice…ma è un genere che non ho mai provato, però mi attira l’idea. Però devi ammettere che se l’immedesimazione è molto forte alla fine la paura di Alba si trasmette anche a chi legge!
Quando l’ho scritto non avevo nessuna idea di come procedere. Poi è venuto così. Se non ci sono troppe limitazioni sono convinto che ci riuscirai pienamente.
Ciao G.Paolo senza dubbio scritto molto bene, ma mi ha messo tristezza 🙁 Cmq un abbraccio te lo lascio ugualmente 😉 A presto!
Prometto. La prossima volta ne creo uno allegro.
Un abbraccio
E’ proprio in un racconto breve, una spietata miniatura di vita, che si legge la tua abilità narrativa capace di suscitare emozioni forti, veri soprassalti d’anima.
Bravo GP
Abbraccio.
grazia
Mi fa piacere leggere le tue parole. Come detto in altro commento serviva per creare un’antologia di racconti brevi sul tema horror.
Grazie.
Un abbraccio
Gian Paolo
Ti preferisco con altre vesti…
Ma la cllasse è anche qui
Un abbraccio
Mistral
Serve cimentarsi in altri generi.
Un abbraccio
Questo genere ti riesce molto bene, mi ha fatto strizzare lo stomaco. Sono abituata a guardare film del tipo criminal minds che riportano questo tipo di tematiche, però leggerle diventa quasi più terribile
Ho scritto “terribile”, al posto di “terrificante”, cmq ci siamo capiti …
Sì, ci siamo capiti. Eri stata chiarissima
Può darsi ma è stato il primo tentativo riuscito. Forse rimarrà anche unico.
Non ti facevo un’appassionata del criminal minds.
Non so mi dai l’impressione di una donna dolce e gentile, che non ama violenze e crimini.
Un caro saluto
Certo sono dolce e gentile, ma per vincere le mie paure ho “bisogno” di guardare in tv questo tipo di telefilm (dove alla fine i cattivi vengono sempre catturati); è una sorta di terapia catartica, un po’ come lo sono per i bambini le fiabe con il lupo cattivo.
Un abbraccio, Annita
Ho imparato una novità nel comportamento delle persone. A pensarci bene la similitudine è perfetta.
Un abbraccio
Gian Paolo
Il fatto che mi chiamo Aurora forse ha inciso un po’ nell farmi entrare dentro le mie profondita’ questo racconto 🙂
Buona serata!
Aurora. Un bel nome. Mi ricorda uno sfondo rosato su un cielo ancora buio.
Buona serata anche a te.
Forte.
Un pezzo per un ebook di beneficienza