Città, 10 agosto 2010, sera

Laura riflette su se stessa e sulla solitudine che prova da quando quel fatidico 2 maggio ha litigato con Alex, troncando ogni rapporto.
Quella relazione non doveva nemmeno essere cominciata, ma testardamente ha forzato la mano, ha voluto a tutti i costi avviarla. Però adesso ha lasciato un cumulo di macerie dentro di lei, che con molta fatica tenta di spallarle via.
Ricorda come Fede, l’amica di sempre, l’aveva cercata di dissuadere, perché a Alex piaceva Kris, un’amica comune.
Riflette sullo strano concetto di amica applicata a Kris, perché è tutto fuorché questo. E’ una semplice conoscenza, che frequenta lo stesso giro, e nulla più. Lei non si sognerebbe mai di confidarle che le piace la pizza margherita, perché a stento si dicono due parole.
“Si, le solite quattro chiacchiere incolori, quando per sbaglio è posizionata vicino a me. Ma il tutto si ferma lì! No, non è la tipa che vorrei come amica! Tra noi non c’è nessun feeling. Lei ignora me e io contraccambio senza rimorsi. Mi sembra infida, subdola e tenta di fare la svampita per attirare gli sguardi degli altri ragazzi. Flirta con tutti, ma mi sa che li lascia con l’acquolina in bocca. No, non la da con facilità, anche se apparentemente sembra disinibita. Però con Alex … Si, con lui è stato diverso. E’ stata lei a rincorrerlo e mi sa che con lui ci stava..” e una smorfia di gelosia increspa la fronte e le labbra.
Si domanda, perché pensa sempre a lui, anche adesso che è stato cancellato, spazzato via dalla mente, e ricorda bene quello che la Fede le diceva di lui.
“Non vedi” le diceva “Ti prende in giro. Non sai quello che racconta di te, vantandosi con gli amici. Dice che sai fare dei pompini deliziosi. E’ vero? E se anche fossero solo falsità, loro ci credono! E come ci credono! Le chiacchiere girano in fretta. Se avrai una relazione con Toni, Mark o uno degli altri, sarà la prima cosa che ti chiederanno! Come credi di scansartela? Non ci riuscirai”.
Quelle parole sono state delle coltellate assassine alla schiena che ha finto di assorbire con disinvoltura e noncuranza, ma le hanno ulcerato il cuore. Non voleva credere che il suo Alex andasse a sbandierare in giro quello che facevano, ma poi si era dovuta ricredere. E quel maledetto 2 maggio avevano litigato proprio su questo punto. Lui le ha detto che non c’era nulla di strano, perché tutti raccontano agli amici cosa fanno con la propria ragazza. Però a lei questo non è andato giù ed è corsa via, perdendo il prezioso Nokia.
“E’ vero! Maledizione! Una volta sola! Ma lui mi ha fatto passare per esperta! Che esperienza deprimente! Si, ho ceduto dopo molte insistenze, ma alla fine è stato un flop clamoroso. Eppure Bea, Vale, la Fra hanno sempre sostenuto che è qualcosa di sublime. Non ho mai capito che sensazioni abbiano provato. Per me è stato disgustoso. Per un nonnulla non ho vomitato l’anima. Mi ricordo che lui si è vantato di questo con tutti, ma lo ha fatto per umiliarmi. Io sono stata come una cieca che non ha voluto affidarsi agli altri sensi per muoversi nell’ambiente circostante, sbattendo in continuazione contro tutti gli ostacoli incontrati. Sono stata sorda e dissennata, muta e incapace di comprendere la vera natura di Alex. Fino all’ultimo ho sperato che cambiasse. Solo illusioni e delusioni che mi hanno fatto stare male. Anzi malissimo. E’ come se avessi la scimmia addosso. Ogni volta che ricordo qualcosa, lui c’è sempre”.
I suoi pensieri tornano sempre su questi due argomenti: Alex e l’amatissimo Nokia. Entrambi sono stati persi e difficilmente potrà recuperarli.
Se la perdita del telefono è una ferita che non riesce a rimarginarsi, quella di Alex con tempo passerà. In questi mesi di dolore intenso e prolungato ha percepito bene cosa non andava con lui, i motivi per i quali è stato un bene che abbia aperto definitivamente gli occhi.
A lui piaceva Cristina, che Laura e Fede hanno sempre chiamato Kris, una ragazza tanto appariscente quanto inconsistente. Lei però preferiva i grandi e non i bambini, come diceva in tono spregiativo, della sua età. Con Alex per quanto ci provasse non era mai riuscita a conquistarlo: solo qualche flirt passeggero, usato da specchietto per le allodole per catturare chi veramente gli interessava.
Per lui Laura era un corpo da usare senz’anima, solo e semplicemente per sfogare le pulsioni. Lei invece era veramente innamorata e non voleva vedere difetti nel suo Alex, lo difendeva sempre anche se l’evidenza diceva il contrario.
Era talmente cieca che fingeva di non vedere quando lui faceva il cascamorto con Kris. In ugual maniera era sorda tanto che non voleva ascoltare le pesanti allusioni degli amici di Alex. Rideva come se fossero battute scherzose. Poi ultimamente le battute erano diventate più chiare e dirette, insopportabili, mentre qualcuno aveva allungato le mani su lei senza che lui intervenisse a difenderla.
Questa è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
“E’ inutile tornarci su. E’ chiuso e bon! Ma Luca si sta gasando troppo da quando ho rotto con Alex! Ha una scuffia che mi costringe a tenerlo a bada col fucile! Spero che stasera tenga le mani a modo! Forse dovevo rifiutare, ma volevo vedere le stelle cadenti e fare un desiderio. Ma come faccio a dirgli che non è il mio tipo? Come amico va bene, come raga no! Però sono una bella baghina a stuzzicarlo con quegli sms! Kiss, kiss! Il cuore rosso, amore.. Gli metto la classica carotina davanti al naso e lo porto a spasso. Ma va a finire che una di queste volte mi zompa addosso e avrò il mio daffare per tenerlo lontano”.
Laura guarda l’ora e decide di mangiare gli ultimi residui del frigo, perché non ha voglia di uscire a prendersi un trancio di pizza sotto casa.
Sta andando in cucina, quando ascolta quell’insopportabile suoneria che odia. Guarda il numero e sbuffa.
“E’ Luca! Ho appena finito di pensarlo che appare per rompere le scatole. Che vuole? E’ ancora presto! Doveva venire alle dieci”.
Pigia il tasto verde per aprire la conversazione e ascolta quello che le deve dire.
“Ciao! Tra cinque minuti sono lì e andiamo a mangiarci una pizza insieme, prima di salire in collina a vedere le stelle”.
“Va bene” risponde stancamente Laura “Ti aspetto sul portone di casa”.
“No, puoi restare su, perché passo in pizzeria a prenderla. Birra o coca?”
“Uffa” borbotta infastidita, perché ha da poco riflettuto sul loro rapporto “No. In casa c’è già tutto in ordine per la partenza! Andiamo in pizzeria. Stiamo più comodi e la mangiamo calda. Ciao” e chiude la conversazione.
Laura sbuffa “Cominciamo bene la serata! Chissà il dopo…” e si tira dietro la porta.

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10 risposte a “Città, 10 agosto 2010, sera”

  1. Buongiornooooooooooooooooo!
    Grazie del simpatico commento …ma visto che oggi la vita è allungata vorrei arrivare a 120 anni di convivenza …hihihihihihi
    Ho letto il racconto e mi sento un poco Laura, sbuffo spesso anche io…ma che ci vuoi fare i con i maschietti ci vuole mooolta pazienza …
    Un bacio e buon mercoledi…oddio!mercoledi???uff

  2. Sorgentediluce, perché mettere un limite alla provvidenza? Solo 120 anni di convivenza? Allunghiamo il tiro, tanto tyra un po' non muore più nessuno (sugli effetti consiglio il libro di Saramago – Intermittenze della morte).
    "Coi maschietti ci vuole mooolta pazienza". Mi dovrei lamentare che con le donne ci vuole moooolta calma.
    ora che ti rispondo siamo in fase calante: la settimana scivola via veloce verso il week end.
    Un caro saluto.

  3. Laura è un ottimo personaggio, tratteggiato con estrema cura e sapienza narrativa. Ciò non toglie che a pelle, almeno per il momento, non mi finisca di piacere. La trovo un po' superficiale, ma credo che questo rientri nei tuoi piani.
    Un altro capitolo molto bello, dove psicologia e intreccio narrativo si incontrano in modo ottimale.
    Un abbraccio!

  4. Come al solito i tuoi interventi sono sottili e precisi nell'analisi di personaggi e eventi. Laura ha solo vent'anni e non è ancora maturata.
    Quindi appare superficiale, a tratti ingenua, alla ricerca della sua personalità. Però è sostanzialmente figlia del suo tempo. Almeno questo è quello che penso.
    Sei una lettrice attenta alla quale non sfugge nulla.
    Un abbraccio

  5. Dopo un pò di assenze, rieccomi con la giustificazione in mano come a scuola!… E che trovo? Sara e Matteo sempre più incartati, Laura e Luca sempre più in bilico, e la descrizione di uno stronzo coi fiocchi di nome Alex!.. Come sempre sai creare bene l'attesa, descrivendo bene i pensieri intimi di ogni personaggio, speriamo che ci sia un bel lieto fine per tutti!.. Tranne che per Alex: quello fallo schiattà!… metaforicamemte parlando, s'intende!.. Baci Baci

  6. Misia, la giustificazione l'hai firmata tu? Ah! Ah! ..Si stiamo andando verso la fine. Lieto fine? Tipo quello delle favole? E tutti vissero felici e contenti…
    Non lo so, ma vediamo.
    Un abbraccio

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