Spiaggia, 10 agosto 2010, prime ore del pomeriggio – Seconda conversazione

Sara inghiotte le lacrime e non ha deciso se perdonare Matteo, mentre legge il secondo blocco di sms.

Laura: sto vedendo film con Johnny Dpp e H. Ledg… ODDIO Sbav k Fìghonì assurdi k sn:
Q__Li amo <3.. rx se vuoi.. kix
Luca: kattiva
Laura: Fuck amore sn unici bellissimi Fìgoni: Q__johnny trpp sexy
Luca: vbb, lo vedo ankio. Hai parlato cn mamma dell'exm fin male?
Laura: … ancora nn le ho dt tt ql k vlv dirle, gliel'ho sl anticipato xD..<3..
Luca:  Ok tadb
 
“Però, non male le provocazioni civettuole! Figoni, sbavo, troppo sexy..”
Lei gli fa notare che sembra un modo innocente per evadere dalle tensioni che il rapporto con Alex le riserva.
“Sarà! Però sembra giocare col topolino” afferma serio Matteo “Lo stuzzica, lo ingelosisce. Va bene che sia un amico, ma lo tratta come uno zerbino”.
Sara annuisce e pensa che lei non riuscirebbe ad avere con un uomo un rapporto confidenziale come potrebbe esserci con un vero amico intimo e fidato. Ragiona che fa già molta fatica con Irene a confidarsi e al pensiero di farlo con una persona di sesso maschile le appare impossibile. Sicuramente non riuscirebbe a parlare di determinati argomenti reconditi o connessi alla sfera personale più segreta, perché si troverebbe in notevole imbarazzo nell’affrontarli. Non è che si trovi a disagio nel discorrere di sesso, di esperienze personali, di aspirazioni, perché sono argomenti che ha affrontato molte volte con le amiche. Però erano confidenze che si scambiavano tra di loro, quando erano in vena di sincerità. Stranamente si porta appresso dei retaggi, che ha sempre pensato che non le appartengano. In realtà sono dei tabù che discendono dal particolare tipo di crescita personale nell’ambiente familiare. Quindi certi discorsi sulle esperienze sessuali non riesce ad affrontarli con la necessario lucidità e sincerità specialmente se l’interlocutore è di sesso maschile per via di una specie di blocco mentale che glielo impedisce.
Da questo punto di vista percepisce di essere molto differente da molte altre coetanee pronte a parlare di tutto con tutti senza nessun filtro. Lei, no! Non ci riesce. A tratti sembra che lei sia un relitto fossile per queste idee un tantino retrò, ma non è in grado di superare questa barriera psicologica, né di abbattere quel muro che la divide dall’essere aperta anche su questi argomenti.
Per lei l’altro sesso è visto solo come un compagno di vita col quale vuole condividere gioie e dolori quotidiani, con quale spera di costruire giorno dopo giorno un esistenza di rispetto e di amore. Però forse comprende di essere una persona antica da contrapporre alla definizione di donna moderna, come troppe volte si legge sui media, si ascolta nelle chiacchiere. Però si domanda se queste distinzioni siano solo il frutto di un immaginario collettivo che vuole esorcizzare i ricordi di un passato neppure troppo distante per proiettarsi in ambito diverso. Eppure osserva che le donne cercano di stare solo con altre donne come gli uomini d’altra parte.
“Non si creano dei nuovi ghetti non dissimili da quelli dai quali si vuole uscire?” si domanda incerta e un po’ in confusione.
“Tu riusciresti ad avere un rapporto con una donna come ce l’hanno Laura e Luca?” gli spara a bruciapelo come per trovare conferma alle proprie idee.
Lui non risponde subito. Tergiversa colto alla sprovvista da una domanda tanto diretta quanto pertinente a quello che stanno tentando di decifrare e comprendere. Però è indeciso, titubante, perché la prima risposta sarebbe stata un no deciso e senza troppi distinguo.
“Forse si, forse no” risponde ambiguo cercando di prendere tempo.
“Non mi sembra una gran risposta. Ne so quanto cinque secondi fa! Io non ci riuscirei. Sarebbe troppo stress calibrare le parole affinché queste vengano interpretate correttamente. E poi sarebbe troppo superficiale il rapporto d’amicizia. No, decisamente non sopporterei l’idea che un uomo possa essere il confidente amico al quale rivolgermi per avere consigli o osservazioni! Certamente potrei apprezzarne il sostegno nei momenti di grande difficoltà. Ma tutto resta confinato lì”.
D’altra parte Sara riflette che fa fatica a trovare in un’altra donna la persona alla quale voglia affidare le parti più intime dei propri pensieri. Comprende che un rapporto uomo donna su una base di amicizia non è condiviso nemmeno da Matteo nonostante la risposta vaga e possibilista che suona più come una negazione che un’affermazione. Su questo non ha dubbi, perché si percepisce chiaramente dal tono della voce.
Continua a non percepire quale strano vincolo lega Laura a Luca e viceversa. Le appaiano anomale alcune parole come amore, quel TADB, quell’emoticon a forma di cuore. Eppure è chiaro che Laura lo considera solo un amico, un confidente e basta.
Aspetta la risposta di Matteo che tarda ad arrivare come se non fosse in grado di esprimere un parere, qualsiasi esso sia.
Lui continua a tacere cercando le parole giuste per non accrescere ulteriormente quella tensione che ha innescato poco prima con la battuta infelice sull’altra donna, peraltro inesistente, senza essere creduto.
Conviene con lei che tra un uomo e una donna non può esserci un rapporto così confidenziale come potrebbe nascere tra due persone del medesimo sesso. Però si domanda in quale maniera possa esprimere il concetto senza suscitare nuove incomprensioni.
“Come fai a esporre a una ragazza che ieri sera hai scopato la Cori solo per il semplice gusto di farlo? Oppure se lei ti dice che ha fatto all’amore con un ragazzo spiegandoti le sensazioni provate, come riesci a rimanere neutro senza che ti venga la voglia di provarci anche tu? No, questo tipo rapporto non può sussistere e non può funzionare. Certo che in caso di necessità puoi offrire il tuo sostegno disinteressato, ma la cosa è morta lì! Però devo pur dirle qualcosa..”.
Matteo è sempre più imbarazzato e alla fine comincia a parlare.
“No, io non potrei essere al posto di Luca. Non ci riuscirei per nulla! Ascoltare le confidenze di Laura proprio non ci penso, mi avrebbero infastidito. Passi cercare l’amicizia disinteressata, ma la confidenza mi sembra troppo”.
Avrebbe voluto aggiungere che per lui una donna è una conquista da trasformare in innamoramento, ma poi decide di non dire nulla. Non gli sembra il caso. Di danni ne ha già combinati troppi per oggi e non gradisce peggiorare la situazione già incerta.
Sara vorrebbe che lui aggiungesse particolari, precisazioni senza ottenere risposte apprezzabili.
Comprende che forse è meglio concentrarsi sul prossimo blocco di sms, perché Matteo sta sulla difensiva, attento a non aggiungere parole di troppo dopo il litigio di poco prima.

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13 risposte a “Spiaggia, 10 agosto 2010, prime ore del pomeriggio – Seconda conversazione”

  1. Zoe, non pensare che io conosca il linguaggio degli sms giovanili! Ho chiesto aiuto a chi ne sa più di me, ho ricercato in rete qualsiasi notizia utile e mi sono limitato ad alcuni aspetti. Non so se ho centrato l'obiettivo oppure no.
    Grazie per la visita.
    Un caro saluto

  2. Carissimo, come sai è oltre un mese che mancavo dalla blogsfera… E ora che finalmente trovo il tempo e soprattutto l'ispirazione per navigare, rimango stupita dalla tua copiosissima produzione. Temo sia impossibile recuperare i post persi: così cercherò di riallacciarmi da qui, sperando, più avanti, di recuperare il filo perso.
    Ti mando un caro saluto nel frattempo.
    E ti auguro una buona giornata.

  3. ElisinoB, il tuo ritorno è graditissimo e spero che tu possa esserci con maggior frequenza, perché è indice che i motivi che ti hanno tenuto lontana sono acqua passata.
    Se usi il tag SMS li ritrovi tutti insieme, Non sono molti.
    A presto e buona serata.

  4. Un linguaggio adeguato è assai importante ai fini di una buona narrazione. Trovo spettacoloso l'incipit di questo capitolo, poiché rappresenta esattamente il modo di parlare dei giovani. Ciò è importante. Frequentando una palestra con sottili divisori nella sala doccie, ho ascoltato mio malgrado molti discorsi tra ragazze più giovani (e prestanti  di me).
    Parlavano esattamente così. Non solo. I pudori di Sara non le appartengono. Credo che un camionista -senza offesa per la categoria!- arrossirebbe ascoltando certi scambi di opinioni.
    Un altro episodio molto bello, che ho letto con vivo piacere.
    Un carissimo abbraccio 🙂
    P.S. docce o doccie???

  5. E' vero. Sara ha troppi pudori, ma l'ho pensata così perché la ritenevo idonea a come ho pensato la storia. Il linguaggio delle donne è avolte più scurrile di quello degli uomini. I tempi cambiano.
    Anneheche non mi pare che tu sia vecchia e decrepita!
    Per le docce va bene così (doccia – docce, come goccia gocce, ecc).
    I tuoi complimenti mi stimolano molto!
    Un grandissimo abbraccio

  6. Sei perfettamente in grado di far parlare due giovani!
    …e non è facile.
    La tua analisi introspettiva è molto profonda.
    Aspetto il proseguire…
    Un abbraccio
    Aura
    il plurale è docce, perchè prima di "cia" nella parola "doccia" c'è una consonante

  7. Aura, conosci bene l'italiano, riportando una regoletta che spesso è disattesa! Aggiungo che cia diventa sempre al plurale ce (camicia – camice). Se non ricordo male, gia al plurale fa sempre gie (bugia – bugie)..
    Grazie per l'attenzione costante ai miei scritti con interventi molto interessanti e puntuali.
    Spero di mettere in linea la prossima puntata presto.
    Un abbraccio

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