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intrigantissimo…
Mi fa piacere che ti sia piaciuto, fruttacandita, e grazie per il passaggio.Un abbraccio
ora va un pò meglio e sono passata per lasciarti un saluto.
Buon primo maggio !
un abbraccio
Non so come, ma mi era sfuggito questo capitolo :-(Un post molto interessante, anche se privo di commenti, quello di Amantea.Certo che è una storia davvero affascinante e misteriosa. Adesso mi piacerebbe saperne di più… ma aspetto con pazienza :-)Un abbraccio domenicale!
Il post di Amantea era volutamente senza commenti, per non appesantire il racconto.Grazie per l'abbraccio domenicale, Anneheche, che ricambio volentieri
Forse l'ho spiata per prendere lo spunto di questo capitolo…Grazie per il passaggio e il commento che mi fa molto piacere, Fruttacandita.Un saluto
ti ho già detto che quando leggo la tua storia mi viene in mente un po' l'atmosfera gotica e intrigantissima dei libri di zafon (senza per fortuna la perenne aura diabolica che ci mette lui che mi fa venire un'ansia….)baci!
Mi dovrò decidere di comprare qualcosa di Zafon.Grazie di nuovo per questo accostamento tra questo scritto modesto e un autore famoso.Un abbraccio
“Il risultato era qualcosa che cotto era al limite dell’immangiabile senza la lievitazione giusta e l’amalgama corretto. Quello che ne usciva era qualcosa duro come un osso o dalla mollica tipo chewingum appiccicaticcio.”… Caro Newwhite, questa è la descrizione perfetta del pane che tentai anni fa di cucinare anch'io, seguendo religiosamente la ricetta di un libro! Alla fine ho trovato la mia personale soluzione: in commercio ci sono delle macchine per il pane fantasmagoriche ;-)Eccomi tornata a leggerti, al momento in rete – tu lo sai bene – non ci sono ahimè quasi mai.Ora recupero e procedo nella lettura. Un caro saluto.
Dunque, ElisinoB, ho fatto una descrizione perfetta di chi tenta di fare il pane leggendo una guida ragionata.Lo so che esistono le macchine per il pane, ma nell'ambiente rustico della baita avrebbe stonato un po'.Un abbraccio e un grazie per l'assidua lettura.