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7 risposte a “Lucy a les Deux Magots”
Hai appena lasciato la fantastica spiaggia di Cala Violina ed eccoti atterrato niente meno che nella magica Parigi, per raccontarci quelle che sembrano esperienze vissute personalmente, da come dettagliatamente le narri, proponendoci addirittura un golosissimo menù a la carte.
Bravissimo a trasformare quello che sembra essere il tuo vissuto in quello di una sconsolata Lucy che si abbuffa di cioccolata per sedare la gelosia.
Che triste quel vagabondare randagio e che pena il suo annotare brandelli d’anima.
Che fine avrà un racconto iniziato così? Inutile dire che mi sono già immedesimata in Lucy…
E ora? Confido in un bel acquazzone, se dovessi piangere nessuno se ne accorgerebbe.
Baci
In realtà non è il capitolo iniziale (è Jean e Lucy), ma nemmeno il secondo. E’ un capitolo intermedio.
Parigi è magica, ma il viaggiatore virtuale che è in me riesce a farla vivere come se fosse realtà.
Terrò presente l’acquazzone, perché se leggi il primo (tag Jean e Sally) capirai il motivo.
Un grande ed affettuoso abbraccio
Buona giornata e sii serena e positiva
Avevo già letto il primo capitolo, è per questo ho definito Lucy tristemente randagia… secondo o intermedio, che sia questo, spero ne abbia molti altri al seguito.
Grazie e un abbraccio di cuore
vorrei leggere ogni tuo post (capitoli di questa storia!) ma non ho molto tempo purtroppo! però questo mi ha catturata quando ho scorso velocemente i tuoi ultimi…quando ho intravisto parole nella mia lingua preferita ho deciso di soffermarmi qua…e travolta dalla tua semplicità e linearità, dalla meticolosa maniera in cui descrivi animi e dettagli, squarci insospettabili di vita quotidiana e piccole realtà di ogni nostro momento ho assaporato il dolce gusto di una straordinaria e magica città, Parigi!!! L’adoro e molte volte nella mia vita sono andata a visitarla per brevi o lunghi periodi…il francese (come lingua intendo) mi affascina ed anche il suo anonimo ma semplice popolo mi stupisce sempre! se potessi o se avrò una seconda vita credo proprio scegliere di vivere in Francia…magari al sud, vicino al mare!
sei molto bravo a raccontare e tutte le volte ne colgo molta naturalezza senza alcuna forzatura nel voler strafare…cosa molto comune purtroppo! trovo un garbo e situazioni nel loro essere comuni e quindi specchio per molti di noi che mi sanno sorprendere!
grazie per la tua visita e le tue parole…magari (e vedrò in quale luogo) ti rendo partecipe di uno stralcio di un mio racconto nel punto in cui le protagoniste si trovano proprio a Parigi!
ciao un carissimo saluto!
Alessia
Alessia,
leggo con infinito piacere il tuo lunghissimo commento molto generoso con il mio scrivere.
Hai ragione quando dici che cerco di scrivere la normalità con parole normali, ma non sempre ci riesco.
I tuoi passaggi sono smpre gratificanti e molto apprezzati.
Un abbraccio
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Hai appena lasciato la fantastica spiaggia di Cala Violina ed eccoti atterrato niente meno che nella magica Parigi, per raccontarci quelle che sembrano esperienze vissute personalmente, da come dettagliatamente le narri, proponendoci addirittura un golosissimo menù a la carte.
Bravissimo a trasformare quello che sembra essere il tuo vissuto in quello di una sconsolata Lucy che si abbuffa di cioccolata per sedare la gelosia.
Che triste quel vagabondare randagio e che pena il suo annotare brandelli d’anima.
Che fine avrà un racconto iniziato così? Inutile dire che mi sono già immedesimata in Lucy…
E ora? Confido in un bel acquazzone, se dovessi piangere nessuno se ne accorgerebbe.
Baci
In realtà non è il capitolo iniziale (è Jean e Lucy), ma nemmeno il secondo. E’ un capitolo intermedio.
Parigi è magica, ma il viaggiatore virtuale che è in me riesce a farla vivere come se fosse realtà.
Terrò presente l’acquazzone, perché se leggi il primo (tag Jean e Sally) capirai il motivo.
Un grande ed affettuoso abbraccio
Buona giornata e sii serena e positiva
PS Aspetto con fiducia le dieci parole.
Avevo già letto il primo capitolo, è per questo ho definito Lucy tristemente randagia… secondo o intermedio, che sia questo, spero ne abbia molti altri al seguito.
Grazie e un abbraccio di cuore
Stavo meditando di postare quello che lo precede.
Credo che lo farò.
Buona serata
vorrei leggere ogni tuo post (capitoli di questa storia!) ma non ho molto tempo purtroppo! però questo mi ha catturata quando ho scorso velocemente i tuoi ultimi…quando ho intravisto parole nella mia lingua preferita ho deciso di soffermarmi qua…e travolta dalla tua semplicità e linearità, dalla meticolosa maniera in cui descrivi animi e dettagli, squarci insospettabili di vita quotidiana e piccole realtà di ogni nostro momento ho assaporato il dolce gusto di una straordinaria e magica città, Parigi!!! L’adoro e molte volte nella mia vita sono andata a visitarla per brevi o lunghi periodi…il francese (come lingua intendo) mi affascina ed anche il suo anonimo ma semplice popolo mi stupisce sempre! se potessi o se avrò una seconda vita credo proprio scegliere di vivere in Francia…magari al sud, vicino al mare!
sei molto bravo a raccontare e tutte le volte ne colgo molta naturalezza senza alcuna forzatura nel voler strafare…cosa molto comune purtroppo! trovo un garbo e situazioni nel loro essere comuni e quindi specchio per molti di noi che mi sanno sorprendere!
grazie per la tua visita e le tue parole…magari (e vedrò in quale luogo) ti rendo partecipe di uno stralcio di un mio racconto nel punto in cui le protagoniste si trovano proprio a Parigi!
ciao un carissimo saluto!
Alessia
Alessia,
leggo con infinito piacere il tuo lunghissimo commento molto generoso con il mio scrivere.
Hai ragione quando dici che cerco di scrivere la normalità con parole normali, ma non sempre ci riesco.
I tuoi passaggi sono smpre gratificanti e molto apprezzati.
Un abbraccio
Non ci sono santi: sei uno scrittore.