A me stesso

Scruto ansioso la strada
in attesa del responso.
Il tempo passa,
il tempo vola.
Gli occhi frugano tra la folla
alla ricerca del tempo perduto.
Perché tutto tace?
Perché la folla zittisce
e osserva solo me?
Che cosa ho fatto?
La strada prosegue
oltre la curva,
che si staglia in lontananza,
e prosegue senza di me.
Perché non mi aspetta?
Perché la folla se ne va?
Scruto ansioso la strada
alla ricerca del mondo,
che va sparendo.
Il tempo non si ferma,
il tempo travolge.
Lo sguardo cerca tra la folla
la sua vita.
La folla tace e si ritrae.
Mi sento sperduto,
mi sento osservato.
La strada continua
oltre quella curva,
oltre la siepe,
che delimita il mio mondo.
Passo la vita errabondo,
ed isolato nel mondo,
limitato nello spazio.
Cerco il mio responso
tra la folla che evita la mia persona.
Cerco lo scopo dime stesso
nella gente che scansa il mio corpo.
Cerco lo spazio oltre la siepe
che à delimita la mia vista.
Il tempo avanza e la vita s’accorcia
ed io mi sento sempre più solo,
sempre più meschino, sempre più limitato.

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5 risposte a “A me stesso”

  1. Sono molto belle le tue parole che esprimono contemporaneamente l’inadeguatezza tra la folla e, con richiami leopardiani, l’isolamento e la limitazione del mondo conosciuto segnato da uno spazio fisico: ti auguro di riuscire a scavalcarla quella siepe!
    Un caro saluto,
    Rosalba

  2. ….e tu

    ti perdi

    nei tuoi pensieri

    in un inutile

    inseguimento

    oltre l’orizzonte

    in un amore

    mai nato

    solo sfiorato

    e già passato

    ma che resta

    padrone

    delle tue emozioni…

    Un abbraccio…
    (¯`v´¯)
    `•.¸.•´
    ¸.•´¸.•´¨) ¸.•*¨)
    (¸.•´ (¸.•´ .•´¸¸.•´¯`•->…ღLidiaღ

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