Un orologio segna l’ora.
“Che ora è?”
E’ l’ora di andare,
non puoi indugiare ancora.
“Caro orologio, fermati un poco,
mi piace tanto rimanere qui.”
Non posso…
Non posso,…
perché sono condannato a girare in eterno.
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…….E intanto il tempo passa
e non gli frega niente
di te che sopravvivi come un deficente
…E intanto il tempo passa
svelto e indifferente…
lo vedi andare via…
lo vedi fuggire via …
Buone cose, un abbraccio Lidia..
Mi è piaciuto il commento. Questa poesia fa parte di un centinaio scritte quando avevo circa venti anni ovvero molto fa, che sto riorganizzando, pubblicandone qualcuna per capire se possono essere ancora valide.
un abbraccio Gian Paolo
SI SI BELLA BELLA ^^^^^^^