Sono passati quaranta giorni dall’apertura del mio spazio ed è tempo di bilanci.
Vorrei fare una premessa che è doverosa per comprendere ciò che voglio esprimere.
Io ho sempre pensato (né ho cambiato idea) che chat, forum, newsgroup, ecc. sono luoghi dove la gente parla del nulla (non se abbiano a male se qualcuno dei miei contatti frequenta questi siti), dove non sempre gli interlocutori sono sinceri, beh insomma spazi da non frequentare. Forse questo mio pensiero era più frutto di sensazioni che di dati reali, perché con cura ho sempre evitato di visitarli.
Non ero attratto dagli instant messenger (forse non hanno inventato il telefono per comunicare con un proprio consimile?), perché secondo me mancava il contatto fisico.
Inoltre non capivo le motivazioni che spingevano le persone a pubblicare foto, post ed altro sui siti tipo Windows spaces.
Però un giorno di gennaio 2007 mi sono imbattuto durante una ricerca nel URL di una ragazza che puntava su Windows Spaces. Senza motivi apparenti e logici, ma seguendo il mio istinto, come faccio spesso, ho deciso di accedere a quel sito, che però aveva delle restrizioni all’accesso.
La curiosità, che non è soltanto femmina, ma anche maschio, mi ha convinto ad esplorare questo mondo a me sconosciuto per trovare quelle risposte sul perché la gente fornisce il proprio profilo, dati personali, foto, ecc.
Non voglio annoiare nessuno sui contenuti e sulle mie reazioni, che sicuramente non interessano, durante questa esplorazione.
Ho deciso quindi di aprire uno spazio personale e pubblicare foto e blog, per vedere se qualcuno li avrebbe visti, letti e commentati.
Non ho seguito un filo logico, ma ho dato ampio spazio al mio istinto creativo, scegliendo gli argomenti più disparati.
Giuro, che non avrei mai creduto che qualcuno si soffermasse a commentare i miei pezzi o che in qualche modo li trovasse gradevoli o interessanti.
Invece ho trovato diversi contatti, con cui ho scambiato opinioni, impressioni utili ed interessanti. A loro vanno i miei complimenti, perché hanno dimostrato maturità (indipendentemente dall’età anagrafica) e tantissimo buonsenso.
A questo punto ritengo necessario riflettere sul da farsi.
Esistono tre opzioni:
1- salutare tutti con un ultimo memo e chiudere il mio spazio;
2- proseguire esattamente come adesso seguendo l’ispirazione del momento senza soffermarmi troppo sugli argomenti;
3- razionalizzare gli interventi, diluendoli nel tempo e nella forma.
La tentazione di attuare l’opzione 1 è fortissima, perché sarebbe un’uscita di scena onorevole e gratificante (per me), ma altrettanto forte è il desiderio di proseguire il confronto e lo scambio di opinioni, che permettono di indagare nel proprio interno su sensazioni ed emozioni, trovando risposte alle incertezze che ci assalgono.
Questo sarà la meditazione che affronterò nei prossimi giorni.
Vorrei fare una premessa che è doverosa per comprendere ciò che voglio esprimere.
Io ho sempre pensato (né ho cambiato idea) che chat, forum, newsgroup, ecc. sono luoghi dove la gente parla del nulla (non se abbiano a male se qualcuno dei miei contatti frequenta questi siti), dove non sempre gli interlocutori sono sinceri, beh insomma spazi da non frequentare. Forse questo mio pensiero era più frutto di sensazioni che di dati reali, perché con cura ho sempre evitato di visitarli.
Non ero attratto dagli instant messenger (forse non hanno inventato il telefono per comunicare con un proprio consimile?), perché secondo me mancava il contatto fisico.
Inoltre non capivo le motivazioni che spingevano le persone a pubblicare foto, post ed altro sui siti tipo Windows spaces.
Però un giorno di gennaio 2007 mi sono imbattuto durante una ricerca nel URL di una ragazza che puntava su Windows Spaces. Senza motivi apparenti e logici, ma seguendo il mio istinto, come faccio spesso, ho deciso di accedere a quel sito, che però aveva delle restrizioni all’accesso.
La curiosità, che non è soltanto femmina, ma anche maschio, mi ha convinto ad esplorare questo mondo a me sconosciuto per trovare quelle risposte sul perché la gente fornisce il proprio profilo, dati personali, foto, ecc.
Non voglio annoiare nessuno sui contenuti e sulle mie reazioni, che sicuramente non interessano, durante questa esplorazione.
Ho deciso quindi di aprire uno spazio personale e pubblicare foto e blog, per vedere se qualcuno li avrebbe visti, letti e commentati.
Non ho seguito un filo logico, ma ho dato ampio spazio al mio istinto creativo, scegliendo gli argomenti più disparati.
Giuro, che non avrei mai creduto che qualcuno si soffermasse a commentare i miei pezzi o che in qualche modo li trovasse gradevoli o interessanti.
Invece ho trovato diversi contatti, con cui ho scambiato opinioni, impressioni utili ed interessanti. A loro vanno i miei complimenti, perché hanno dimostrato maturità (indipendentemente dall’età anagrafica) e tantissimo buonsenso.
A questo punto ritengo necessario riflettere sul da farsi.
Esistono tre opzioni:
1- salutare tutti con un ultimo memo e chiudere il mio spazio;
2- proseguire esattamente come adesso seguendo l’ispirazione del momento senza soffermarmi troppo sugli argomenti;
3- razionalizzare gli interventi, diluendoli nel tempo e nella forma.
La tentazione di attuare l’opzione 1 è fortissima, perché sarebbe un’uscita di scena onorevole e gratificante (per me), ma altrettanto forte è il desiderio di proseguire il confronto e lo scambio di opinioni, che permettono di indagare nel proprio interno su sensazioni ed emozioni, trovando risposte alle incertezze che ci assalgono.
Questo sarà la meditazione che affronterò nei prossimi giorni.
io sceglierei o la seconda o la terza, ma non la prima, no.
E’ vero che le chat e robe simili sono anche pieni di gente che ha in sè il famoso filo della perversione, e io ho avuto esperienza diretta, lo ammetto, e ne sono uscita subito schifata.
Ma invece questa del blog è un ‘occasione d’oro che ci è data, per farci sentire, per scuotere e per urlare.
Non buttiamola via.
A presto.
P.S. si, si, hai indovinato, sono una torellina con tutti i suoi lati oscuri e non…